Immigrazione

Nel 2023 le domande di ingresso per lavoro sono 6 volte di più rispetto alle quote fissate dal governo e solo il 23,52% delle quote si è trasformato in permessi di soggiorno e impieghi stabili e regolari. Nel 2022, il tasso è stato del 35,32%, ma rispetto a un numero di quote inferiore.  È la fotografia degli anni 2023 e 2022 fatta dal dossier “I veri numeri del decreto flussi:

Buona sera a tutti, Sono felice di potere essere presente, anche se con un messaggio a questo vostro secondo anniversario da quando in videoconferenza ho avuto l’onore di partecipare alla nascita della Federazione dei Siciliani D’Australia. Una organizzazione che nasce da una intuizione del Cav. Tony Noiosi sempre alla ricerca di unità per avere più forza per affrontare e risolvere i problemi della comunità. Grazie Tony.

1 Dicembre, 2023 - ROMA – Saranno complessivamente 136.000 i lavoratori non comunitari che potranno fare ingresso regolarmente in Italia grazie al decreto flussi 2023: 52.770 ingressi per lavoro subordinato non stagionale, 680 ingressi per lavoro autonomo e 82.550 ingressi per lavoro subordinato stagionale. Per agevolare le operazioni, dal 30 ottobre al 26 novembre 2023,

A partire dal 29 febbraio 2024 è possibile compilare sul Portale Servizi del Ministero dell’Interno le domande per assumere lavoratori extraUe dall’estero e per convertire permessi di soggiorno, nell’ambito delle 151 mila quote previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 settembre 2023

Dal Tavolo Asilo e immigrazione l’appello ai parlamentari perché non firmino l’accordo italo-albanese sui migranti, imponendo al governo il suo ritiro Simona Ciaramitaro 22/11/23 - 06:58 Tag: protocollo italia albania migrantitavolo asilo e immigrazione Il governa cambia idea e il ministero degli Esteri, Antonio Tajani,

La ricorrenza internazionale del 18 dicembre mentre si fa luce sulle dinamiche di soccorso per il naufragio di due giorni fa nel Mediterraneo costato la vita a 61 persone Simona Ciaramitaro 18/12/23 - 02:15 I 61 migranti annegati nel naufragio di sabato a nord della città libica d Zuwara sono la dimostrazione che “il Mediterraneo centrale continua a essere una delle rotte migratorie più pericolose al mondo” e che “non si fa abbastanza per salvare le vite in mare”.

Se il governo non provvederà entro fine anno all'emanazione dei decreti «occorrerà trovare una nuova collocazione per migliaia di persone», denuncia il delegato Anci per l'immigrazione Matteo Biffoni. In pericolo anche centinaia di posti di lavoro

di Gabriella Debora Giorgione Hanno scritto a giugno senza ricevere risposta.