Proverbi e Culture

Lu lupu di mala cuscenza comu opira penza. Il lupo disonesto pensa degli altri ciò che saprebbe fare lui.

Nel 1931 venne trasferito presso il Genio Civile di Imperia ed in seguito presso quello di Genova. In questa città conobbe Camillo Sbarbaro e le personalità di spicco che gravitavano intorno alla rivista Circoli, con la quale il poeta iniziò una proficua collaborazione pubblicando, nel 1932, per le edizioni della stessa, la sua seconda raccolta Oboe sommerso nella quale sono raccolte tutte le poesie scritte tra il 1930 e il 1932 e dove comincia a delinearsi con maggior chiarezza la sua adesione all'ermetismo.

Onomatopea Cuore del quartiere dell’Albergheria, il mercato di Ballarò viene così chiamato da Bahlara, villaggio presso Monreale da dove provenivano i mercanti arabi, o da “Vallaraya”, nome di un re indiano della regione del Deccan. 

I primi anni e gli studi Salvatore Quasimodo nacque il 20 agosto 1901 da Gaetano e Clotilde Ragusa a Modica, dove il padre, capostazione, era stato assegnato nella locale stazione. In seguito all'alluvione di Modica del 26 settembre 1902, qualche giorno dopo quindi il suo primo compleanno,

NOME: LA VUCCIRIA Il nome di questo mercato deriva dalla parola Bucceria, tratto dal francese boucherie, che significa macelleria. Il mercato era infatti inizialmente destinato al macello (ed in epoca angioina ne sorgeva uno) e alla vendita delle carni.

IL MERCATO DEL CAPO è un mercato agro alimentare, situato in pieno centro storico alle spalle del Teatro Massimo e si sviluppa lungo una strada che va da Porta Carini, una delle più antiche della città, fino Corso Vittorio Emanuele. Anticamente qui si erano stabiliti mercanti arabi di schiavi, in seguito, verso il XIII secolo, si popolò di artigiani e commercianti.

PROVERBI SICILIANI  A san Martinu, apri la vutti e biviti lu' vinua san Martino, apri la botte e bevi il vino.