"Dicono che parlo troppo, oggi sono venuta ad ascoltare" Catania: la vedova Raciti vuole giustizia Al via il processo per la morte dell´ispettore di polizia nella tragica nottata
del dopo derby Catania - Palermo Redazione "A Catania dicono che parlo troppo, oggi sono venuta ad ascoltare". Sono le parole di Marisa Grasso (nella foto), la vedova di Filippo Raciti, l´ispettore di Polizia ucciso negli scontri davanti allo stadio "Massimino" in occasione del derby con il Palermo del 2 febbraio 2007. La donna, intervistata dall´emittente televisiva "Telecolor", stamani ha assistito all´udienza che ha dato inizio, presso la Corte d´Assise etnea, al processo per la morte del marito. Presente in aula anche l´imputato Daniele Micale. Antonino Speziale, diciassettenne all´epoca dei fatti, sarà invece giudicato dal Tribunale dei minorenni. "Diciassette anni fa - ha aggiunto la vedova Raciti - ho affidato la mia vita a mio marito, che oggi non c´è più. Lui vive dentro di me. Ho tutta la vita per aspettare giustizia, non ho fretta". Tornando all´attualità del processo, i giudici della prima corte d´Assise di Catania hanno rinviato al 31 ottobre il processo a Daniele Micale, uno dei due tifosi del Catania accusati dell´omicidio dell´ispettore Raciti. (Fonte: lasiciliaweb.com)