LA SICILIA ESCE DAL TUNNEL: ECONOMIA IN LENTA RIPRESA
Timidi segnali positivi per l’economia siciliana nella prima parte del 2015. Dopo sette anni di recessione, rivela Bankitalia nel rapporto “Economie regionali” presentato oggi nella sede palermitana di via Cavour, la Sicilia mostra “segnali di stabilizzazione del ciclo”. In particolare, in base ai risultati del sondaggio congiunturale svolto tra settembre e ottobre, “nel manifatturiero è emerso un andamento reddituale e del fatturato migliore rispetto allo scorso anno, soprattutto per le imprese di maggiore dimensione e per quelle più votate all’export”. “Non possiamo ancora definire la situazione dell’economia siciliana in ripresa, ma non siamo più in recessione, per la prima volta in sette anni – ha spiegato il direttore, Antonio Cinque, nel corso del briefing con la stampa -. C’è in generale un maggiore ottimismo dalle imprese, soprattutto quelle orientate all’export, e in settori come per esempio il turismo e la filiera alimentare. È un momento di transizione, ma ci sono aspettative positive vista la crescita del Centro-Nord d’Italia e la politica monetaria europea”. Secondo il rapporto, inoltre, cresce, seppur debolmente, il numero di occupati in Sicilia nel primo semestre del 2015. In base alla rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, il numero medio degli occupati nell’Isola è cresciuto dello 0,5% (in valore assoluto, circa 7 mila unita’). L’aumento dell’occupazione, concentrato nel secondo trimestre dell’anno, ha riguardato le donne (2,3%) e i lavoratori autonomi (5,9%); in calo invece il dato per uomini e lavoratori dipendenti, rispettivamente dello 0,5% e dell’1,2%. “In 8 anni in Sicilia sono andati persi circa 160mila posti di lavoro. E’ chiaro che la crescita dello 0,5%, ovvero di 7 mila unità, è soltanto una goccia in questo mare, ma almeno possiamo ritenere che la recessione si sia finalmente arrestata, con un Pil piatto tra il -0,2% e il +0,2%, a dispetto di previsioni a livello nazionale oscillanti tra lo 0,8% e l’1%”, commenta Giuseppe Ciaccio della Divisione analisi e ricerca economica territoriale della sede palermitana. Il tasso di occupazione, comunque tra i peggiori d’Italia, si è attestato al 39,4%, in lieve aumento (+0,3%) rispetto al primo semestre del 2014. Limitato l’apporto del Jobs Act. Secondo dati Inps, i nuovi contratti a tempo indeterminato sono cresciuti di circa il 10%: “La Sicilia, da questo punto di vista, risulta l’ultima regione d’Italia e questa è un’ulteriore conferma che, nonostante i segnali positivi, la ripresa sia molto debole”, aggiunge Ciaccio.(www.siciliainformazioni.it)