Si sono rivolti al presidente della Provincia regionale di Siracusa, ai parlamentari regionali e nazionali e persino al ministro Prestigiacomo i trentasei ex dipendenti dell’Helios group,

il noto gruppo che opera nel campo alberghiero a Siracusa e provincia. Dal 30 dicembre scorso hanno ricevuto il ben servito dall’azienda e sono a tutt’oggi privi di ammortizzatori sociali. Nel documento diffuso alla stampa, i 36 lavoratori scrivono che “nel gennaio 2007 la società che fa capo a Lanza ha chiuso per ristrutturazione il Palace Hotel di viale Scala Greca a Siracusa ed ha trasferito i dipendenti, distribuendo una parte di noi all’Helios Hotel di Noto e la parte rimanente presso il Park Hotel di via Filisto, in attesa della fine dei lavori e della riapertura dell’immobile di viale Scala Greca. Ma ciò non si è verificato perché la società ha nel frattempo venduto l’immobile di viale Scala Greca ad una società alberghiera di Ravenna e ha defintivamente posto fine alle nostre speranze di rientrare nella sede di lavoro originaria. Nel dicembre scorso, la società Lanza ha completato il suo disegno con la chiusura totale anche dell’Hotel Elios di Noto per cessazione di attività e con la chiusura del servizio ristorante dell’albergo Park Hotel. Le due strutture alberghiere sono oggetto di operazioni immobiliari tra società di gestione alberghiera a discapito nostro. Siamo senza alcuna prospettiva e abbiamo mutui da pagare e al termine dei sei mesi di disoccupazione garantita dall'Inps saremo figure sociali vaganti”. “Una notizia che coglie di sorpresa il mondo politico - dice il consigliere provinciale Alessandro Acquaviva - che in maniera autoreferenziale ha dibattuto in questi anni di sviluppo turistico, di flussi ma non ha avuto percezione del mondo reale, delle dinamiche che si muovevano nel settore, del rischio di implosione”. a cui ha portato una strategia orientata all’aumento del numero di posti letto senza creare le condizioni per l’utilizzo dei posti letto. Sollecito, quindi , il Presidente Bono e tutti i capigruppo a impegnarci per trovare insieme una soluzione al grave problema che il licenziamento in tronco di questi lavoratori produce nel tessuto sociale della Provincia. (fonte libertàsicilia)