"UN QUESTORE LEALE". I SINDACATI DI POLIZIA DIFENDONO IL LORO CAPO

Giù le mani dal questore di Ragusa. «Giuseppe Oddo è leale e corretto nei rapporti». Questo hanno detto i sindacati di Polizia che operano presso la Questura di via Ducezio all’ispettore generale Italo Grappone mandato dal ministro Roberto Maroni. Filippo Frasca Sap, Maurizio Campo Silp, Francesco Schininà Siap e Giorgio Terranova Anfap (75% del personale di Polizia in provincia) hanno risposto in questo modo all’ispettore che li ha sentiti ieri. L’ufficialità è giunta tramite un documento unitario firmato dai sindacalisti di Polizia. Che sono andati oltre. «Più volte- hanno detto- in occasione di sbarchi di immigrati e nei servizi di ordine pubblico hanno trovato sempre nel questore Oddo un interlocutore professionale, valido, attendo ed aperto al dialogo». Praticamente le qualità umane, psicologiche e organizzative che si chiedono a un qualsiasi dirigente della pubblica amministrazione prima di affidargli l’incarico. «Invero- continuano i sindacati- non abbiamo gradito articoli giornalistici che parlano di disservizi in Questura, poiché nonostante il marcato deficit di personale è stato garantito un proficuo e capillare controllo del territorio mantenendo altissimi livelli di efficienza». Fine dell’ispezione. Il questore Italo Grappone è già a Roma da qualche ora. In questo fine settimana stilerà la sua relazione sulla base degli elementi raccolti e della documentazione acquisita agli atti e la invierà al ministro e ai dirigenti di competenza. Per trarre le conclusioni del caso. Che a questo punto appaiono scontate. E’ probabile che l’inchiesta finisca in questo modo: che il questore Oddo chieda in anticipo il trasferimento presso altra sede e che il prefetto Carlo Fanara, proveniente da Matera, concluda la sua esperienza ragusana dopo un solo anno per trasfersi in altra sede. Non si hanno precedenti in provincia, ma sappiamo che in questi casi il ministero non gradisce il bailamme pubblico e fa piazza pulita eliminando dallo stesso territorio le cariche in contrasto, ovvero causa ed effetto, sia che ne siano uscite bene oppure con qualche «appunto» inserito nel fascicolo personale. Dalla Prefettura non trapela nessun documento ufficiale e dalla Questura i cellulari continuano a squillare a vuoto. Per ora ci accontentiamo delle dichiarazioni dei sindacati, che in Italia non hanno la forza degli anni ’70-’80 ma valgono ancora qualcosa nei loro interventi. E se l’inchiesta riguardava specificamente la Questura, il giudizio dei sindacati è stato positivo, per il capo e per la struttura di via Ducezio. (fonte: corriere di Ragusa G.L.L.)

MODICA: I DATI DELLA CARITAS SULL´IMMIGRAZIONE

Non esistono extracomunitari o clandestini, esistono immigrati regolari e non regolari. Prima ancora esistono donne e uomini, esistono bambini ; la Caritas ha voluto lanciare questo messaggio in occasione del convegno tenutosi nel salone della parrocchia di S. Luca in occasione della giornata mondiale del rifugiato. Vincenzo La Monica, referente regionale della Caritas per l’immigrazione ha fornito da parte sua alcuni dati significativi sulla realtà locale. Modica presenta una percentuale di immigrati,il 2.5 per cento, che permette prove più facili di integrazione. Ci sono anche diverse sfaccettature dell’immigrazione e ci sono vari motivi per cui si emigra: per fame e miseria, ma anche perché perseguitati, perché coinvolti in conflitti. Secondo la nostra Costituzione c’è allora un preciso diritto, il diritto di asilo, che si concretizza attraverso una rete di servizi, il sistema Sprar, di cui ha parlato nel convegno la referente nazionale, Carolina Scoppola. Uno di questi centri è la Casa per donne rifugiate di Modica, gestita dal comune e affidata alle cooperative «Il Dono» e «Don Puglisi»: qui donne provenienti da vari paesi dell’Africa portano con sé – come è emerso dalla testimonianza di una di loro – tanto dolore, tanta paura, tanta speranza. Per fuggire da guerre e persecuzioni hanno dovuto attraversare il deserto, hanno rischiato tante violenze, hanno visto tanti altri che non ce l’hanno fatta. Ora sono accompagnate per imparare l’italiano, essere assistite giuridicamente, inserite nel lavoro. Loro per prime si muovono spesso bruciando i tempi normali, come quando riescono in sei mesi ad imparare l’italiano o a superare gli esami di licenza media. Il secondo momento della giornata del rifugiato ha anticipato Maurilio Assenza, direttore della Caritas di Noto, una festa della Casa per donne rifugiate con i vicini di casa. Festa che sarà preceduta dalla proiezione del film «U stissu sangu – storie più a Sud di Tunisi», che raccoglie alcune testimonianze con cui si ricostruire il viaggio di un migrante. «Siamo tutti migranti», ha ricordato alla fine del Convegno il vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò. «Per questo occorre ritrovarsi nella comune umanità, per questo occorre superare ogni mentalità mercantilistica e ritrovare nella solidarietà la verità della vita e della storia». Diventare tutti più umani è l’invito che ha concluso l’intervento del vescovo. (fonte: corriere di Ragusa D.G.)

I VINI DI ISPICA PRIMI AL CONCORSO ENOLOGICO

I vini prodotti ad Ispica trionfano per la seconda volta al concorso enologico internazionale «La selezione del sindaco», indetto dall’associazione nazionale «Città del Vino». I vini premiati sono inseriti di diritto nella guida «Vini da Vedere». L’edizione 2009 si è svolta in Trentino Alto Adige, nella prestigiosa cornice dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Nei giorni 22, 23 e 24, maggio le commissioni internazionali composte da enologi, enotecnici, assaggiatori, sommeliers e giornalisti del settore enogastronomico hanno valutato le bottiglie in gara. Dopo il grande successo registrato lo scorso anno, con due medaglie d’oro ed una d’argento, l’ottava edizione del concorso ha visto nuovamente prevalere tre vini ispicesi che hanno partecipato, tributando all’antica azienda agraria Curto una medaglia d’argento per il suo eloro rosso «Curto fontanelle» annata 2005 ed all’azienda Roselle due medaglie d’argento, con il «Moscato di Noto» ed il «Nero d’Avola», entrambi annata 2008. Il Comune fa parte «Città del Vino» dal 2001, ma solo dalla fine del 2005 ne segue regolarmente le attività. L’anno scorso la città ha partecipato al concorso con l’iscrizione, da parte del sindaco Piero Rustico, delle aziende ispicesi produttrici di vino a marchio di qualità: le aziende Roselle e Curto. La competizione, riservata ai vini di qualità (Docg, Doc e Igt) prodotti in piccole partite (massimo venti mila bottiglie), prevede la partecipazione congiunta dell’azienda che produce il vino e del Comune in cui sono localizzate le vigne: l’idea di base dell’iniziativa, infatti, è quella che un vino di qualità è anche un eccellente biglietto da visita per il territorio. «Dopo lo straordinario successo dello scorso anno – dichiara soddisfatto il sindaco Rustico – anche nell’edizione 2009 de «La selezione del Sindaco», Ispica si conferma città d’eccellenza per la produzione vitivinicola di qualità, con tre vini eccezionali, degni della fine tradizione enologica del nostro territorio. Desidero congratularmi con le aziende Curto e Roselle per essere state, ancora una volta, ambasciatrici di Ispica nel panorama internazionale, con professionalità ed entusiasmo ammirevoli: sarà emozionante poter leggere, anche l’anno prossimo, il nome di Ispica nella guida «Vini da Vedere». (fonte: corriere di Ragusa E.V.)