"Isolare chi vuole rivalutare il fascismo e ostacolare la lotta alla mafia". Il segretario del Pd Walter Veltroni oggi a Palermo ha ammonito:

 "In questo Paese c'é un clima nel quale si torna a parlare del fascismo in termini che rimuovono la storia". E "un segnale preoccupante in tal senso è che l'aeroporto di Comiso intitolato a Pio La Torre sia stato intestato di nuovo dal sindaco del Pdl al generale Vincenzo Magliocco che comandò un bombardamento in Etiopia". "E' un gesto - ha aggiunto - che deve essere isolato dalle forze politiche che hanno eletto il sindaco sia a livello locale che nazionale. Abbiano il senso di responsabilità di fare ciò che la loro coscienza dovrebbe imporgli. O si rimuove il nome che ha reintrodotto, o si rimuove il primo cittadino". Per ribadire questa posizione, Veltroni ha annunciato che parteciperà a Comiso l'11 ottobre ad una manifestazione. "Mi fa piacere sapere che all'Assemblea regionale siciliana sia stata presentata una mozione per lasciare allo scalo il nome di La Torre che ha combattuto i boss, firmata da Pd, Mpa e Udc. Mi dispiace sapere che il Pdl non l'ha siglata, ma mi dicono che c'é l'impegno a votare a favore". Inoltre ha poi osservato il leader del Pd: "Nella lotta alla mafia serve unire lo sviluppo economico e l'attenzione nei confronti della scuola. Ad esempio qui in Sicilia se si attua il decreto previsto dal governo si chiudono 506 scuole in comuni dove vi sono meno di 500 alunni". E ha esortato a "non lasciare soli gli imprenditori che coraggiosamente combattono il racket delle estorsioni: la mafia si combatte con l'articolo 41 bis, con le forze dell'ordine - ha detto - ma anche creando condizioni sociali migliori per questa terra". Commentando la cosiddetta "parentopoli" alla Regione, Veltroni ha detto: "Sono cose che non si dovrebbero fare, le istituzioni devono garantire la trasparenza delle regole del gioco a cominciare dalle assunzioni e dagli appalti. Di quelle poco nitide i cittadini non ne hanno bisogno". Veltroni ha ricordato anche l'uccisione degli agenti di polizia Francesco Alighieri e Gabriele Rossi avvenuta oggi durante un inseguimento nel casertano: "Ancora due vittime di una battaglia nella quale troppo spesso le forze dell'ordine e i magistrati vengono lasciati da soli. Perché c'é un potere politico colluso che ha gravissime responsabilità per cui esistono ancora zone del Paese nelle quali c'é una guerra contro lo Stato". "Si tratta di una battaglia da vincere,- ha detto - ma per farlo non ci devono essere zone di oscurità, forze dell'ordine e magistrati devono sapere che tutti i partiti sono dalla loro parte non ne faccio una questione di parté ma di tutto lo Stato contro i criminali" .