Le proteste riguardano anche l´impennata dei costi di alcuni telefonini C´è chi segnala che una confezione di burro da 250 grammi nei banchi frigo di un supermercato della catena Effe-ci a Palermo viene venduto a 3,25 euro mentre in un altro punto vendita costa 1 euro e 89 centesimi. O che un chilo di pasta "Aurora" in un Gs di via Paruta a marzo scorso costava 0,86 euro contro i 46 centesimi del mese precedente. Ma in prima fila nella lotta contro il caro-vita ci sono anche i comuni, come quello di Castelbuono che con una lettera firmata dal sindaco denuncia un aumento del prezzo del pane in tutti i panifici del paese di 20 centesimi al chilo. Sono 67 le segnalazioni che i consumatori hanno inviato all´ufficio prezzi della Camera di commercio di Palermo, aperto a gennaio scorso quando il governo guidato da Romano Prodi istituì la figura di "Mister prezzi", il Garante per la sorveglianza dei prezzi ruolo al quale è stato nominato Antonio Lirosi. L´ufficio di "Mister prezzi" alla Camera di commercio di Palermo - ce n´è uno per ogni camera di commercio - raccoglie tutte le anomalie e i rincari rilevati dai cittadini che per fare le loro segnalazioni possono telefonare al numero verde 800955959. L´ufficio è partito a regime a febbraio e fino a luglio scorso, il numero di segnalazioni era lo stesso di Padova città notevolmente più piccola di Palermo e con un tasso di inflazione rilevato al 4,1 per cento mentre nel capoluogo siciliano tocca il 4,4 per cento. Poche, insomma, le denunce dei palermitani, soprattutto se confrontate con quella registrate a Roma, 300 in sei mesi, e a Milano con 180 richieste di intervento per calmierare i prezzi. «All´inizio, nei primi mesi di attività , ricevevamo più segnalazioni - spiega Antonino Rovereto, direttore generale della Camera di commercio - poi sono diminuite notevolmente». Sugli aumenti di pane e pasta, in rialzo in tutta Italia, un mese fa Lirosi ha deciso di convocare un tavolo con i rappresentanti delle categorie dell´intera filiera di pane, pasta e farina. «Molti consumatori - spiega Benedetto Romano, segretario generale di Adiconsum - non conoscono ancora questo numero verde oppure non lo utilizzano, perché c´è molta disaffezione verso le istituzioni. Anche la nostra associazione riceve moltissime segnalazioni: in alcuni casi, le inoltriamo ai vigili urbani». Al call center di Mister Prezzi, un servizio che dipende direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico, risponde un operatore che trascrive su email la segnalazione del cittadino. Le chiamate più frequenti riguardano i rincari sui prodotti alimentari. Come nel caso di una signora che fa la spesa in un supermercato Conad e rileva un aumento della pasta Barilla da 98 centesimi al chilo a un euro e 47 centesimi. E per di più, denuncia la signora «dopo avere ritoccato il listino, l´esercente non ha più esposto il prezzo». Oppure come nel caso di chi a febbraio scorso acquistava il pane in via Messina a 60 centesimi al chilo e poi si accorgeva che in tutti i panifici della zona costava 45 centesimi. Non mancano le segnalazioni di rincari sui telefonini. Come un Nokia venduto in un centro di telefonia Vodafone che subisce improvvisamente un aumento da 299 a 400 euro. A Partinico, c´è chi specula anche sul latte in polvere per neonati. E il cittadino segnala a Mister prezzi un pacco di latte in polvere, in un negozio specializzato in prodotti per i più piccini, Iperbimbo, che a marzo scorso schizza a 19,92 euro contro i 16,5 del mese precedente. Poi, ci sono le promozioni solo annunciate con i volantini e non effettuate al momento dell´acquisto. A Castelbuono, un supermercato Conad promuove il formaggio Galbanino a 89 centesimi l´etto e poi lo vende a 3 euro e 79 la confezione. Al Conad di viale Campania e allo Sma di via Alfieri, i consumatori denunciano aumenti sul latte. «Come è possibile che dopo una settimana - chiede un utente a Mister Prezzi - il prezzo del latte Zappalà è passato da 70 a 85 centesimi mentre quello Auchan passa da 80 centesimi a un euro e 09 centesimi?». Qualcuno invece non trova nella farmacia sotto casa per diversi mesi il farmaco sostitutivo dell´Almaritm prescritto spesso ai cardiopatici ed è costretto a pagare il ticket. Ma le lamentele riguardano anche le bollette. Come chi si vede recapitare a casa dall´Enel oltre 873 euro di tariffa, per un consumo di 4097 kilowatt/ore con l´addebito di servizi di misurazione. Contro il carovita, ieri mattina l´assessore alle Attività produttive Felice Bruscia ha incontrato le associazioni di commercianti e consumatori per definire alcune iniziative: prezzi scontati nelle farmacie per l´acquisto di prodotti da banco, nei panifici e nelle cartolerie per l´acquisto di materiale didattico. La prima a partire l´8 settembre sarà proprio quella sul caro-scuola. «Ho anche proposto - aggiunge Bruscia - tariffe scontate negli asili nido privati e caffè e cornetto a prezzi popolari».