QUIRINALE – NAPOLITANO: EMIGRARE NON DIVENTI UN OBBLIGO Roma - Emigrare all'estero non può essere una scelta obbligatoria, servono più fondi per la ricerca. A dirlo è il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che venerdì ha risposto alla lettera inviatagli Cosimo Lacava, ricercatore 32enne trasferitosi in Inghilterra non trovando sbocchi professionali e scientifici in Italia. “Gentile Dottor Lacava – scrive Napolitano – ho ricevuto la sua lettera - peraltro già resa nota da la Repubblica - e volentieri le rispondo per esprimerle innanzitutto il mio apprezzamento per l'impegno con cui sin dagli anni dell'università ha scelto e seguito con tenacia e sacrifici un difficile percorso per realizzare i suoi obbiettivi di studio e professionali. Purtroppo come tanti altri ricercatori meritevoli e di talento anche lei non ha trovato in Italia le condizioni necessarie per continuare le sue ricerche e si è trasferito all'estero dove ha trovato adeguate e soddisfacenti opportunità di lavoro. Lei giustamente sostiene che questa non deve essere una scelta obbligata e che l'investimento fatto per la sua formazione dovrebbe poter essere utilizzato per il bene e lo sviluppo del nostro Paese”. Alle obiezioni del ricercatore circa una norma inserita nella Legge di Stabilità che cancellerebbe il principio per cui le risorse disponibili devono essere equamente distribuite tra le progressioni di carriera e nuove immissioni in ruolo, il Capo dello Stato spiega che “si tratta di una problema ancora all'esame del Parlamento sul quale è opportuno riflettere con attenzione tenendo conto dei diversi pareri esistenti in proposito. Non vi è dubbio però che - come peraltro ho sempre sostenuto - il vero problema da affrontare sia quello delle risorse tuttora insufficienti destinate all'Università e che sarebbe necessario programmare un piano di assunzioni che renda l'organico degli Atenei e quindi l'Università italiana in linea con i più avanzati standard europei”. (NoveColonne ATG)
 
PAZZA IDEA CROCETTA: “EXPO IN SICILIA NEL 2016 E 2017?
 
“Vorrei evitare l’esercizio provvisorio. Stiamo affrontando la questione con l’assessore all’Economia, Baccei, anche perché non possiamo più rinunciare alle riforme. E, comunque, alcune politiche vanno superate, il Patto di stabilità va rivisto”. Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in un’intervista al quotidiano La Sicilia. “Ci sono opposizioni al mutuo di 2 miliardi, ma è il risultato – aggiunge – di un passato in cui si è speso più del dovuto, e speso male. Abbiamo avuto uno sviluppo del turismo, le esportazioni aumentano. Abbiamo portato 120 imprese siciliane in Qatar con una spesa di appena 600 mila euro, quisquilie rispetto ai milioni di euro del “sistema Giacchetto”. Dobbiamo fare capire che il “Made in Sicily” e’ un valore aggiunto. Noto con piacere la pubblicità di tante aziende isolane negli aeroporti. Sto pensando ad un Expo in Sicilia nel 2016 e 2017, perché qui è il cuore del Mediterraneo e non Milano. Così si aiuta il sistema produttivo, non con i contributi a pioggia per non fare nulla”. Poi Crocetta rivendica il merito di avere resistito alle pressioni dei partiti e fin dall’inizio del suo mandato di non avere ceduto alle logiche spartitorie del passato. Anche se ciò gli è costato un lungo braccio di ferro, soprattutto con il Pd, durato due anni. “A Roma è successo ciò che in Sicilia abbiamo evitato”. “Ma adesso – aggiunge – sono contento che con il Partito Democratico si è riusciti ad isolare chi avrebbe potuto creare problemi. Perché senza questione morale non può esserci sviluppo”. “In campagna elettorale – dice – avevo chiaro che bisognava ingaggiare una serrata lotta contro la corruzione e le infiltrazioni mafiose. Qualche giorno fa, a Castelvetrano, ricorrendo ad una iperbole dissi che non c’è consiglio comunale dove non ci sia un diretto rappresentante della mafia. Mi fu chiesto di fare i nomi”. “La mafia – aggiunge – è all’interno delle istituzioni. La criminalità non è più quella che fa affari con la droga. Oggi non ci sono imprenditori o professionisti vicini alla mafia, ma sono diretta espressione della stessa mafia. Il concorso esterno si è annacquato”. “A Roma, come in tutto il Centro-Nord – spiega Crocetta -, finora si è ritenuto impossibile che la mafia potesse annidarsi nella pubblica amministrazione. In Sicilia, nei primi 60 giorni della mia presidenza sono stati revocati ben 40 appalti affidati ad imprese con certificati antimafia atipici, cioè a rischio. Per la legge deve essere l’amministrazione ad auto-determinarsi, con il risultato che le auto-determinazioni erano sempre a favore delle imprese. Quando ero sindaco di Gela ho revocato diversi appalti ed ho vinto anche molti ricorsi. Il problema è che al Nord hanno ritenuto di essere immuni dalle infiltrazioni criminali. Invece, il mercato ortofrutticolo di Fondi, nel Lazio, era ferreamente controllato dalla camorra”. (fonte: Siciliainformazioni)
 
ARS AL LAVORO, NUOVE SPERANZE PER I LAVORATORI PRECARI
 
(giubi) Lavori congiunti stamani al’Ars per la Prima, seconda e la quinta commissione, in merito alle problematiche finanziarie ed occupazionali dei lavoratori precari, anche alla luce della vigente normativa nazionale e delle previsioni del disegno di legge di stabilità 2015 in corso di esame al Senato della Repubblica. Presenti tra gli altri, Leoluca Orlando, presidente regionale dell’Anci, Matteo Cocchiara, presidente dell’Asael, Associazione Siciliana amministratori enti locali, Anna Rosa Corsello, dirigente generale del Dipartimento Lavoro. È stata stabilita la riproposizione dell’articolo 3 della legge 782 del 2014, che consentirà l’utilizzo delle somme destinate ai precari anche ai Comuni che non si trovavano nelle condizioni previste dalla legge. Alcuni di questi versano in condizioni di pre dissesto finanziario. Al termine dell’incontro il presidente dell’l’Anci Sicilia Leoluca Orlando ha detto che “abbiamo ribadito l’esigenza di affrontare i temi finanziari con il governo nazionale. C’è la disponibilità da parte del governo nazionale ad affrontare in maniera progettuale in un tavolo a tre la questione. L’emergenza di precari, con l’iniziativa del presidente Capodicasa consente di rimuovere gli ostacoli alla proroga, occorre ora una modifica dell’articolo di legge, per i Comuni, ma dal prossimo anno dobbiamo trovare uno sblocco di prospettiva per questi che sono e rimangono, non dimentichiamolo, dei lavoratori”. (fonte: Siciliainformazioni)
 
 CONTI PUBBLICI, PALAZZO CHIGI: "NESSUN ALLARGAMENTO BONUS NÉ SFORAMENTO DEL 3%"
 
E' destituita di ogni fondamento l'ipotesi di allargare il bonus degli 80 euro ai pensionati, sfondando il tetto del 3%, secondo quanto riportato da alcuni organi di informazione. E' quanto sottolineano fonti di palazzo Chigi. L'azione del governo, al contrario, si è basata e si basa sul rispetto dei vincoli europei, che sta insieme alla spinta per la crescita che è al centro della legge di stabilità e della strategia economica dell'esecutivo. E quest'anno, sottolineano le stesse fonti, l'intervento di riduzione delle tasse è il più significativo della storia italiana, con 18 miliardi di euro in meno. (fonte: adnkronos)