ALBANIA, SASSOLI: CONTINUEREMO IL VIAGGIO INIZIATO INSIEME

Tirana – Il 3 febbraio, durante la sua prima visita in Albania, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha incontrato il primo ministro Edi Rama, insieme al presidente del Parlamento Gramoz Ruci,

i leader dei gruppi politici e delle think thank prima di rivolgersi al Parlamento di Tirana. “È per me un onore essere qui con voi. Insieme, abbiamo attraversato un momento di amarezza e tristezza, ma sappiate che vi potete fidare del Parlamento europeo e che condividiamo la stessa visione: riconciliare l'area geografica e politica”, ha detto durante il suo discorso Sassoli. “La decisione dell'anno scorso non è stata un ‘no’ ma un rallentamento, un momento di transizione. Nella reazione del popolo e delle istituzioni albanesi abbiamo visto la volontà di non arrendersi e di continuare verso il cammino delle riforme. Questo è un segnale importante – ha proseguito – L'Albania può essere un esempio in questa regione. Abbiamo visto come è cresciuto questo Paese, che sta lottando per il dialogo e che ha fatto importanti progressi, ad esempio verso la futura riforma elettorale e nella lotta contro la criminalità e la corruzione. Spero quindi che potremo aprire i negoziati a marzo o al massimo a giugno di quest’anno”. “Non bisogna perdere di vista le riforme che sono ancora necessarie. Vi incoraggio a riflettere su come adattare ulteriormente la vostra agenda politica a quella europea, ad esempio per quanto riguarda l’European Green Deal – ha aggiunto il presidente dell’Eurocamera - Usiamo saggiamente le prossime settimane e i prossimi mesi. Non esiste un piano B per l'Albania. Continueremo il viaggio che abbiamo intrapreso insieme molto tempo fa”. Dopo il discorso al Parlamento albanese, Sassoli ha incontrato il Presidente della Repubblica, Ilir Meta, e ha discusso con gli studenti universitari. Durante il secondo giorno della sua visita, Sassoli ha incontrato il sindaco di Tirana, Erion Veliaj, il presidente della DP, Lulzim Basha, e il rappresentante della SMI, Klajda Gjosha. Sassoli incontrerà e discuterà anche con i rappresentanti dell'UNICEF. (NoveColonneATG)

PARTNERSHIP ITALIA-UK COP26 GIOVEDÌ, 6 FEBBRAIO, 2020 IN ISTITUZIONI CAMBIAMENTI CLIMATICI

LONDRA – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lanciato a Londra allo Science Museum, insieme al Primo Ministro britannico Boris Johnson, l’organizzazione della CoP26, Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici. “Il 2020 deve essere l’anno decisivo nella battaglia ai cambiamenti climatici e la scienza è la nostra migliore alleata”. Lo ha detto il Presidente Conte citando l’impegno italiano nell’attuazione del piano nazionale integrato per l’energia e il clima e della cosiddetta “somma zero”, ossia la neutralità carbonica tra emissioni ed assorbimenti. All’Italia è affidata l’organizzazione di due eventi che si svolgeranno in autunno. Il primo, in programma a Milano tra il 28 settembre il 2 ottobre, sarà dedicato ai giovani mentre il secondo, che si terrà a Roma, si focalizzerà sui problemi legati al climate change del continente africano. “Ospitare la CoP26 – ha sottolineato Johnson – è un’importante opportunità per il Regno Unito e le nazioni del mondo per accelerare nella battaglia contro il cambiamento climatico. Mentre fissiamo quest’anno i nostri piani per l’obiettivo ambizioso delle emissioni zero entro il 2050, noi sollecitiamo tutti gli altri a unirci a noi”. Il premier inglese ha continuato: “Dobbiamo fare del 2020 un anno di svolta sul riscaldamento globale, l’anno in cui fare la scelta di un futuro più pulito e più verde per tutti”. Il Regno Unito gestirà la presidenza della conferenza, che si terrà a Glasgow dal 9 al 20 novembre. (Inform)

Gli appuntamenti del Presidente Conte di venerdì 7 febbraio

Gli appuntamenti del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di venerdì 7 febbraio.

• Ore 15.00 - Incontro con il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Palazzo Chigi.

• Ore 16.00 - Tavolo istituzionale sul Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) per la Città Metropolitana di Cagliari e per la Provincia del Sud Sardegna. Palazzo Chigi.

• Ore 19.00 – Intervento al convegno “Un nuovo bilancio europeo all’altezza delle sfide”. Sala Tempio di Adriano, Piazza di Pietra.(USEF)

6 FEBBRAIO: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

• In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, l’Italia conferma il suo forte impegno per la lotta ad ogni forma di violenza contro le donne e le bambine. Si tratta di una delle priorità del nostro attuale mandato in Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (2019- 2021).

• Secondo i dati riportati nel recentissimo Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sull'attuazione della Dichiarazione di Pechino sui diritti delle donne e della relativa Piattaforma d'Azione, nell’ultimo decennio almeno 200 milioni di donne e ragazze hanno subito mutilazioni genitali. Entro il 2030 più di una ragazza su tre nascerà in regioni dove questa pratica esecrabile è prevalente, con la conseguenza che almeno 68 milioni di ragazze saranno a rischio.

• Queste cifre, ancora allarmanti benché in calo, confermano la necessità di rafforzare ancora l’impegno globale per eliminare queste odiose forme di violenza sulle bambine e le ragazze, che hanno conseguenze gravissime, inaccettabili e irreversibili sullo sviluppo fisico e psicologico di chi le subisce. Consentendo che le giovani e giovanissime donne siano sottoposte a tale barbarie si consentono violazioni dei loro diritti più fondamentali e si pregiudicano le possibilità di sviluppo e di affermazione di una parte vitale e preziosa delle società in cui vengono praticate. Le mutilazioni genitali femminili sono un grave ostacolo all’empowerment femminile e quindi anche allo sviluppo sostenibile e alla crescita economia delle società in cui vengono permesse, o anche solo tollerate.

• L’Italia è in primissima linea nella campagna internazionale per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, ed è attiva nelle organizzazioni internazionali, nelle relazioni bilaterali con i Paesi interessati e sul campo, con i progetti della Cooperazione Italiana. Partecipiamo attivamente ai negoziati in sede ONU – sia in Assemblea Generale a New York che in Consiglio Diritti Umani a Ginevra – per le risoluzioni sulle mutilazioni genitali femminili, anche assumendo la funzione di negoziatore per conto dell'Unione Europea. La legislazione italiana sulla prevenzione ed il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile è considerata a livello internazionale un esempio di buona prassi nella lotta a questo tipo di pratiche e siamo tra i maggiori Paesi donatori maggiormente impegnati su questo fronte.

• Condividiamo il nostro impegno con la società civile e con tutte le Istituzioni interessate, nella convinzione che l’approccio vincente per combattere questo fenomeno sia un approccio onnicomprensivo e multidisciplinare che includa tutti gli attori coinvolti e tenga conto del legame intercorrente tra mutilazioni genitali femminili, disuguaglianza di genere e violenza sulle donne. Nella ferma convinzione che non sia sufficiente vietare e penalizzare certe pratiche fintanto che vengono accettate o anche solo tollerate a livello sociale, promuoviamo politiche integrate che includono anche la sensibilizzazione e la responsabilizzazione dei Paesi e delle comunità locali maggiormente interessati.(USEF)