LA RIVOLTA DI ROSARNO, MARONI CONTRO IL SENATÙR, IL SUO PARTITO, IL PDL E L’ATTUALE GOVERNO: ’S’É TOLLERATO TROPPO’

Questa dovrebbe essere la lettura reale, in effetti, mentre vi stanno dicendo dell’altro, dalle tv che loro controllano o da quelle che fanno a gara a salire sul loro… ‘carroccio’: la colpa, come al solito, sarà alla fine da addebitare ai… ‘commmunisti’ o ad una ’sinistra’ di turno che fa sempre comodo avere intorno per addossargli quando occorra persino demeriti non propri, al di là dei vari che comunque può già… vantare. Questa Destra ci governa ormai da tempo, artefice, tra l’altro, di una legge sull’immigrazione che si sta dimostrando inefficace e che da un lato non favorisce l’integrazione nè, dall’altro, dimostra nemmeno il coraggio di assumere una posizione anche più dura ma certamente non ipocrita quale quella di chi stia in un partito che prima sottoscrive una legge e poi si lamenta addossandone genericamente errori ad altri: una legge che sotto gli occhi di tutti si dimostra un fallimento ma che non a caso reca quali legislatori i nomi di Gianfranco Fini e dello stesso fondatore e leader della Lega, Umberto Bossi – la tanto decantata ‘Bossi-Fini’ – quali massime espressioni di una scelta politica di parte, netta e condivisa ed il nostro Ministro degli Interni, Roberto Maroni, che della Lega é uno dei massimi esponenti, ci fa conoscere la sua opinione, senza l’ombra di un preventivo straccio di analisi sulle ragioni che hanno portato all’accaduto, senza un monito forte e chiaro nei confronti di quei delinquenti – stavolta locali – recatisi a provocare gl’immigrati esplodendo colpi da uno o più fucili ad aria compressa: un’opinione monolitica e pregiudiziale secondo la quale i fatti di Rosarno si sono dispiegati in tal guisa perché ’si é tollerato troppo’. Bene, caro Signor Ministro: allora porti democraticamente il suo ragionamento fino alle legittime conseguenze e si dimetta. L’incapacità della gestione di un fenomeno che avete dimostrato di non sapere assolutamente prevenire né trattare stavolta é soprattutto vostra. (Santino Irrera – nuovosoldo)

RIVOLTA DI ROSARNO: BERSANI: "FALLIMENTARE LA POLITICA GOVERNATIVA SULL'IMMIGRAZIONE"

"Per i fatti di Rosarno dico che in queste ore è necessario intanto fare calmare le cose. Bisogna però andare alla radice. Lì c'è mafia, sfruttamento, xenofobia e razzismo", è questo il commento del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a Reggio Calabria per incontrare i vertici della Procura generale di Reggio Calabria dopo l'attentato dinamitardo di domenica. "E mi dispiace molto - ha aggiunto Bersani - che il Ministro dell'Interno Roberto Maroni non abbia perso l'occasione anche stavolta di fare lo scaricabarile sull'immigrazione clandestina. Vorrei ricordagli che subiamo anche danni, in vigenza, di una legge che si chiama Bossi-Fini. E' ora che se lo ricordi anche il ministro".

DONADI: MARONI LA SMETTA CON LA DEMAGOGIA –

Opinione simile quella del capogruppo dell'Idv alla Camera Massimo Donadi: "Le parole di Maroni sono molto gravi. Il ministro dell'Interno afferma che la rivolta di Rosarno è stata determinata solo dall'eccesso di tolleranza verso l'immigrazione clandestina. Noi non vogliamo negare che esista un problema legato all'immigrazione clandestina, il punto, semmai, è che questo governo non fa nulla di serio per contrastarlo. I clandestini sono carne da lavoro nelle mani delle mafie che li sfruttano ai limiti del disumano per la prostituzione, per lo spaccio della droga e nel Sud come semischiavi".

BERNINI (PDL): LA POLITICA DELLE PORTE APERTE CREA FAR WEST

"L'immigrazione o è legale ed integrata, o non è" e "gli episodi di Rosarno ci dimostrano che la politica demagogica e stordita delle porte aperte senza limiti né regole, crea il far west". Lo afferma in una nota Anna Maria Bernini, portavoce nazionale vicario del Pdl, puntando il dito contro il fenomeno dello sfruttamento. La ricetta per una buona immigrazione - conclude l'esponente Pdl - deve essere, nell'interesse di chi accoglie come di chi è accolto, europea, legale, trasparente e sostenibile". UILA-UIL; COMBATTERE SFRUTTAMENTO E LAVORO NERO – Compito dei sindacati è invece quello di puntare il dito sullo sfruttamento: "Per affrontare il problema che si è verificato a Rosarno bisogna cominciare a dire la verità: gli immigrati, come quelli accampati nella piana di Gioia Tauro, alimentano in gran parte il lavoro nero del settore agricolo. Per prima cosa si deve dunque combattere questa condizione di sfruttamento." Così Stefano Mantegazza segretario generale della Uila-Uil ha commentato la rivolta degli immigrati.

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE NEL GIORNO DELL’EPIFANIA: PRESEPE SENZA RE MAGI NELLA CATTEDRALE DI AGRIGENTO

AGRIGENTO - Aprire le coscienze e far riflettere sul tema dell'accoglienza. Questo l’obiettivo dell'insolito e provocatorio presepe allestito senza re Magi nella Cattedrale di Agrigento, con il placet dell'arcivescovo monsignor Francesco Montenegro. Al posto dei personaggi è stato deposto un cartello con la scritta: "I Magi non arriveranno perché sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati". L'idea è di Valerio Landri, direttore della Caritas diocesana. "È una provocazione", spiega, "un invito alla riflessione rivolta ai fedeli agrigentini e a tutta la comunità civile sul tema dell'immigrazione". "Non è una cosa polemica nei confronti della legge", precisa Landri, il quale ritene "che una legge ci voglia, che occorra una regolamentazione. Tuttavia la legge attuale con i respingimenti è ingiusta, perché non consente di ascoltare la storia della gente, di verificare se ci sono i margini di accoglienza, di scoprire e valorizzare i doni che porta dentro ciascun uomo". (aise)

SCUOLA: DI PIETRO, DA GELMINI PROPOSTA PERICOLOSA

AGI) - Roma, 8 gen. - Antonio Di Pietro ha criticato la decisione del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini di mettere un tetto del 30 per cento in ogni classe alla presenza di studenti immigrati. "Giudico pericolose le proposte del ministro Gelmini in tema di immigrazione e integrazione degli alunni stranieri nelle nostre scuole", ha dichiarato il leader dell'Idv in una nota. "Pericolose perche' in nome della salvaguardia della specie e dell'identita' nazionale, in passato, sono gia' state compiute atroci barbarie", ha spiegato, "e se gli americani avessero adottato il metodo del ministro Gelmini, oggi gli Stati Uniti non sarebbero quella societa' aperta e multiculturale che e' stata in grado di eleggere un presidente di colore". Secondo Di Pietro, "il problema della legalita' deve avere come obiettivo il rispetto delle regole dello stato di diritto, al di la' del colore della pelle e del credo religioso. Stabilire un tetto del 30% di alunni stranieri per classe non favorisce l'integrazione ma ha il sapore, amaro, del razzismo. Le nostre scuole devono diventare il laboratorio per l'integrazione di tutti coloro che intendono stabilirsi in Italia nel rispetto delle leggi e dei valori della nostra civilta'".