NET IN NEDERLAND: UNA PIATTAFORMA MEDIATICA PER I NUOVI ARRIVATI AMSTERDAM - “Sarà inaugurata la prossima primavera “Net in Nederland” (da pochissimo nei Paesi Bassi), una piattaforma online sviluppata da un consorzio di emittenti pubbliche olandesi per offrire programmi su misura a rifugiati e richiedenti asilo, ma anche a semplici immigrati e, non da ultimo, ai cosiddetti expat. L’obiettivo della piattaforma è di offrire ai nuovi arrivati informazioni utili sulla società olandese”. A darne notizia è “+31Mag.nl”, primo quotidiano online in lingua italiana, dall’Olanda sull’Olanda, diretto ad Amsterdam da Massimiliano Sfregola. L’articolo è firmato “Martina V.” “Lo annuncia VPRO, l’emittente pubblica di ispirazione religiosa (protestante) ma di vedute ampie e liberali, promotrice del consorzio che svilupperà la piattaforma – utlizzando il proprio budget, ci tengono a precisare – insieme a Avrotros, BNN-Vara, Kro-NCRV, EO, Max e Human, con il sostegno di NTR e NPO. Insomma, a parte GeenStijl e Wakker Nederland, le due emittenti gestite dal gruppo editoriale di De Telegraaf e tradizionalmente non molto ben disposte nei confronti degli stranieri, le altre emittenti ci sono quasi tutte. L’ampia partecipazione al progetto si riaggancia al sistema della pillarizzazione, con cui sono ancora gestite le emittenti pubbliche olandesi: diverse reti in possesso di determinati requisti – quale la rappresentatività di gruppi religiosi, culturali e politici – condividono studi e impianti di trasmissione comuni, di proprietà del governo. Questa volta gruppi di importanza crescente, come rifugiati, richiedenti asilo, immigrati ed expat di primo pelo, disporranno di trasmissioni a loro dedicate, create però da altri gruppi, che li guideranno alla scoperta dei segreti della società olandese. L’approccio è più partecipativo di quel che sembra, se è vero che nel progetto sono state e verranno coinvolte organizzazioni di sostegno ai rifugiati, come Vluchtelingenwerk e il COA, l’organo governativo per l’accoglienza dei richiedenti asilo, oltre che l’audience stessa dei programmi. Rifugiati, richiedenti asilo e immigrati verranno, infatti, coinvolti in focus group per comprendere e interpretare i loro desideri e necessità in termini di offerta mediatica e informativa. Ma di cosa si parlerà su Net in Nederland? Di storia, cultura e lingua olandese, di leggi scritte e norme non scritte, di caratteristiche nazionali e di peculiarità della società locale. I programmi, di carattere informativo, educativo e culturale, saranno disponibili in olandese, arabo e inglese, con sottotitoli nelle stesse lingue. La speranza è che non si tratti dell’ennesimo programma diinburgering, con un flusso di informazioni unilaterale (Paesi Bassi verso stranieri) su cosa fare e non fare nel paese d’accoglienza, ma di contenuti che mirino più all’integrazione che all’indottrinamento. I Paesi Bassi non sono gli unici ad aver avviato iniziative del genere. L’emittente tedesca ARD e quella austriaca ORF stanno lavorando a progetti simili, seguiti da altri servizi pubblici europei”. (aise)
 
EDITORI FRANCESI E ITALIANI SI INCONTRANO A MILANO CON L’AIE
 
MILANO - Il BIEF (Bureau international de l’édition française), in collaborazione con l'AIE, organizza giovedì 10 marzo a Milano una giornata franco-italiana d’incontri tra editori di manualistica illustrata – i cosiddetti libri di “How-to” – sui temi cucina, benessere, sviluppo personale, giardinaggio, casa, decorazione, arts & crafts, moda e acconciatura. L’incontro si terrà presso l'Istituto Francese: per partecipare è necessario registrarsi entro il 31 gennaio. La giornata del 10 marzo sarà organizzata in due momenti diversi. Il mattino sarà dedicato ad alcune tavole rotonde sulle specificità del mercato dei libri di manualistica illustrata nei due Paesi, nel pomeriggio si terranno gli incontri B2B per lo scambio dei diritti. (aise)
 
INSEGNANTI DI RELIGIONE CERCASI A MADRID E BARCELLONA: IL BANDO DEL MAECI
 
ROMA - Servono tre insegnanti di religione nelle scuole italiane di Madrid e Barcellona. La Direzione generale per il Sistema Paese del Ministero degli Esteri ha infatti pubblicato il Bando per quest’anno scolastico. Come spiega il sindacato Flc della Cgil – che pubblica il bando sul suo sito – si cercano insegnanti di religione cattolica da inviare uno a Barcellona e due nell’Istituto Comprensivo Statale Italiano di Madrid. Il bando è riservato agli insegnanti a tempo indeterminato inseriti nelle graduatorie
 
IL 28 FEBBRAIO ELVETICI CHIAMATI AD ESPRIMERSI SU ESPULSIONE AUTOMATICA DI STRANIERI CHE COMMETTONO REATI
 
ZURIGO – Il 28 febbraio il popolo svizzero sarà chiamato al voto sull’iniziativa Udc che intende rendere automatica l’espulsione dei cittadini stranieri che commettono dei reati, aldilà della loro entità, ancorando tale automatismo alla Costituzione. Le Acli si oppongono a questa iniziativa e chiedono fermamente di votare e votare NO. Di questa opinione sono tutti gli altri partiti presenti a Palazzo Federale, le Istituzioni religiose, le Organizzazioni umanitarie, quelle sindacali, il mondo dell’economia, un elevato numero di docenti di diritto delle università svizzere (150), oltre che i rappresentanti delle varie comunità di migranti presenti nella Confederazione. L’iniziativa Udc è inutile e sproporzionata perché: • Il Parlamento ha già elaborato una legge di applicazione sufficientemente severa che permette l’espulsione dei criminali stranieri, lasciando ai giudici un margine di apprezzamento per comminare la giusta pena. • L’iniziativa Udc vorrebbe viceversa per ogni caso l’espulsione automatica: una grave violazione della nostra Costituzione federale che all’art. 5 dice che ogni decisione di un organo statale deve “essere proporzionato allo scopo”. • Se passasse il SI l’espulsione, seppure per delitti minori, colpirebbe anche cittadini integrati di seconda e terza generazione, senza passaporto svizzero, nati e cresciuti in Svizzera. • Bocciare l’iniziativa significa salvaguardare il sistema svizzero che poggia sullo “Stato di diritto”, sull’equilibrio delle diverse istanze (Parlamento, Governo, Giustizia), sulla coerenza con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo firmata dalla Confederazione. Per questi motivi le Acli chiedono un chiaro No invitando soci e cittadini a esprimersi in tal senso e bloccare un’iniziativa inutile e sproporzionata. (Franco Plutino*/Inform) * Presidente Acli Svizzera
 
DINO NARDI: “QUESTA NOVITÀ DEL CANONE RAI IN BOLLETTA ELETTRICA È QUANTOMENO UNA ULTERIORE SCOCCIATURA PER TANTISSIMI EMIGRATI”
 
ZURIGO – Anche all’estero, in moltissimi Paesi, è in vigore un canone Tv e quindi i nostri emigrati sono certamente abituati a versare questa tassa. In Svizzera, per esempio, si paga frs. 451 (€ 412) annui risultando l’importo più caro in assoluto. Tuttavia la notizia che da quest’anno (2016) in Italia – per combattere la fortissima evasione di questa tassa (nel 2014 il 30.4% delle famiglie italiane) – si pagherà il canone RAI attraverso la bolletta elettrica e quindi da parte di tutti coloro che, praticamente, hanno un’abitazione in Italia (anche se residenti all’estero e iscritti all’AIRE) sta facendo arrabbiare moltissimi nostri emigrati, come testimoniano le telefonate, le lettere ed i messaggi e-mail di protesta che arrivano alla UIM-Unione Italiani nel Mondo. Da una parte coloro che non avendo in Italia alcun apparecchio televisivo saranno costretti a chiedere all’Agenzia delle Entrate italiana l’esenzione dal pagamento di questa tassa e quindi ancora un adempimento burocratico in più ed anche costoso (lettera raccomandata con ricevuta di ritorno); dall’altra quelli che, invece, vi hanno una televisione (per la quale evidentemente in passato non pagavano il canone e perciò annoverabili tra coloro che “evadevano” questa tassa!) ma non capiscono perché debbono versare l’intero canone Tv (100 euro) pur usufruendo della televisione in Italia per poche settimane all’anno durante le ferie. Si, in effetti, questa novità del canone Rai in bolletta elettrica è quantomeno una ulteriore scocciatura (ingiustizia?) per tantissimi emigrati italiani della quale si sono già fatti carico gli stessi deputati del Pd eletti all’estero nel Parlamento italiano (Tacconi, Fedi, Farina, Garavini, La Marca, Porta) che ancora nello scorso mese di dicembre hanno presentato alla Camera un ordine del giorno, poi approvato, che “impegna il Governo a valutare la possibilità di considerare a favore dei cittadini italiani residenti permanentemente all’estero ed iscritti all’AIRE l’esenzione o la riduzione del canone Rai sugli immobili da essi posseduti in Italia, a condizione che non siano locati o dati in comodato d’uso”. Tuttavia sappiamo benissimo che la gran parte degli ordini del giorno approvati dal Parlamento italiano finiscono ammuffiti in qualche cassetto e quindi sarebbe auspicabile che gli stessi firmatari, in questo caso, non lo facessero finire nell’oblio e riuscissero ad ottenere quanto richiesto con il loro ordine del giorno o, quantomeno, una soluzione analoga a quella già ottenuta per IMU e TASI. Ai posteri l’ardua sentenza!(Dino Nardi*/Inform) * Coordinatore Uim Europa (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)