IL MINISTRO DEGLI ESTERI GENTILONI A COLLOQUIO CON IL RAPPRESENTANTE SPECIALE ONU PER LA LIBIA LEON, IL MINISTRO TUNISINO HAMDI E IL MINISTRO PALESTINESE MALKI ROMA – Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni ha avuto oggi un colloquio – informa la Farnesina – con il rappresentante speciale Onu per la Libia Bernardino Leon e con i suoi omologhi tunisino Mongi Hamdi, e palestinese, Riyad Al-Malki. Nel corso della telefonata con Mongi Hamdi i due ministri – si legge nella nota della Farnesina – hanno discusso dei recenti sviluppi in Libia a seguito dalla pronuncia della Corte suprema libica e ribadito la necessità di riportare le parti al dialogo. Discusso anche il tema dei flussi migratori in vista della IV Conferenza ministeriale su migrazione e sviluppo nell’ambito del processo di Rabat prevista a Roma il 27 novembre prossimo. Nel corso del colloquio con l’omologo palestinese Malki, Gentiloni – si legge nella nota – ha confermato il sostegno italiano a una soluzione equa, stabile e duratura al conflitto israelo-palestinese basata sul principio dei due Stati. (Inform)
 
STUDENTI AL QUIRINALE CON IL PRESIDENTE NAPOLITANO E I FISICI FABIOLA GIANOTTI E ROBERTO CINGOLANI
 
ROMA – Centoventi studenti provenienti da scuole di diverse parti d’Italia sono venuti al Quirinale per partecipare all’incontro “L’Europa della Scienza”, il secondo di tre appuntamenti che continuerà il 28 novembre con “L’Europa della cultura” e che è iniziato con “L’Europa dei Diritti” il 24 ottobre scorso. A parlare con i ragazzi degli straordinari sviluppi della ricerca scientifica in Italia e in Europa e quale futuro la tecnologia potrà presto aprirci, una tra i più grandi scienziati mondiali, Fabiola Gianotti, designata a direttore generale del Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare (CERN) di Ginevra, e Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Il Cern è un posto meraviglioso per avvicinare le persone – ha spiegato ai ragazzi Fabiola Gianotti -, ci lavorano 11mila scienziati provenienti da oltre 100 Paesi, è un esempio concreto di pace. Il picco è di 26 anni, la presenza delle donne è al 20 per cento. L’Italia – ha sottolineato – ha il contingente nazionale più cospicuo. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è rivolto ai ragazzi spiegando che si è deciso di tenere gli incontri nel corso del semestre Ue a guida italiana per reagire alle tante rappresentazioni meschine, malevole e riduttive della costruzione europea. L’intento è sollecitare uno sforzo ben più ampio e sistematico per suscitare nel maggior numero possibile di italiani il senso di immedesimazione nell’Europa unita. A condurre la conversazione a più voci, alla quale è intervenuta anche il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari europei Sandro Gozi, è stata Valentina Antonello, giornalista di Rainews. L’incontro di oggi sarà disponibile nelle prossime settimane sui siti www.istruzione.it e www.cultura.rai.it e alla fine del ciclo i tre appuntamenti verranno trasmessi su Rai Storia, canale 54 del digitale terrestre. Tramite i canali multimediali, le mattinate al Quirinale diventeranno materia utile per lezioni e riflessioni anche per classi e studenti che non avranno potuto parteciparvi. Il 28 novembre, quando sarà la volta dell’incontro intitolato “L’Europa della cultura”, a parlare con i ragazzi, saranno Umberto Eco, autore di saggi e romanzi di grande successo tradotti in numerose lingue, e Renzo Piano, le cui opere di architettura si trovano in importanti città dentro e oltre i confini europei, adesso senatore a vita impegnato in un ambizioso progetto di valorizzazione delle periferie urbane. Eco e Piano spiegheranno come l’Europa, prima ancora che un fenomeno istituzionale ed economico, sia uno straordinario veicolo di integrazione e crescita culturale. (Inform)
 
TRUFFA CIAPI PALERMO, ALTRO FILONE DI INDAGINI.
 
LA GDF FA 16 NOMI Le dimensioni della truffa siciliana all’Ue crescono: il Ciapi di Palermo assurge alla dignità di caso nazionale, varcando lo Stretto di Messina grazie ad un nuovo filone dell’inchiesta affidata alla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle ricalcolano l’entità del danno subito sui fondi europei, contributi illecitamente percepiti per ben 64 milioni di euro (46 milioni dell’Unione Europea, 13 milioni dello Stato e 5 della Regione siciliana). La notizia, diffusa da La Repubblica, riferisce di una lettera della Guardia di Finanza alla Presidenza del Consiglio ed alla Corte dei conti, avente per oggetto “le indebite percezioni di finanziamenti comunitari, statali e regionali dal 2006 al 2009 per i progetti Formispe, Forum della legalità, Infoa, Carovana per l’orientamento e Sicilia Lavoro”. Il report delle Fiamme Gialle, in particolare, analizza cinque progetti del Ciapi Palermo, che ha chiuso battenti, e contiene anche i nomi e cognomi di sedici persone che sarebbero a vario titolo implicati nella truffa. Si tratterebbe dei titolari di alcune società private, imprenditori, giornalisti e professionisti. Vengono fatti i nomi dei titolari delle società, Angelo Vitale, Pietro Messina, Massimiliano Sala, Andrea Giostra, Vincenzo Marannano e Rinaldo Sagramola, ex amministratore delegato del Palermo calcio. Un atto dovuto, viene tuttavia precisato, perché l’autorità giudiziaria non si è ancora pronunciata. Si tratterebbe di un nuovo capitolo delle indagini che hanno già portato in carcere membri del governo regionale, dirigenti regionali e imprenditori. Il rapporto è stato consegnato nei giorni scorso alla Procura di Palermo. (fonte: siciliainformazioni)
 
LEGGE ELETTORARELE: SERENI, NESSUN RICATTO, NON ASPETTIAMO IL 2017 PER CAMBIARLA
 
“Vorrei dire al Presidente Brunetta che Renzi non ha posto e non pone ricatti sulla legge elettorale. Semplicemente vogliamo rispettare un calendario di impegni che più di una volta il presidente del Consiglio ha illustrato in Parlamento e che ancora qualche giorno fa ha ribadito di fronte ai deputati e senatori del Pd. L'incontro di ieri con Berlusconi conferma la volontà del Pd di riscrivere le regole andando anche oltre i confini della maggioranza di governo. Le modifiche che abbiamo proposto non contraddicono l'impianto della legge uscita dalla Camera, ma raccolgono preoccupazioni e idee emerse nel corso del confronto di queste settimane, che semmai rafforzano il sistema sia sul piano della governabilità sia sul terreno del rapporto tra eletti ed elettori” Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni. “Nell'agenda discussa in Parlamento più volte avevamo previsto l'approvazione della riforma elettorale entro la fine del 2014 – continua - Dobbiamo dunque far ripartire il confronto e l'esame della riforma elettorale, ricercando l'intesa innanzi tutto tra le forze che hanno condiviso la proposta iniziale, senza con questo precludere la possibilità di coinvolgere anche altri gruppi”. “Non è con i retroscena che questo Paese ripartirà, vogliamo governare per cambiare l'Italia. È interesse innanzi tutto del Presidente del Consiglio e del Pd concludere la legislatura nel 2018 e realizzare le riforme che servono al Paese – conclude - ma non possiamo aspettare il 2017 per cambiare la legge elettorale, tanto più dopo la sentenza della Consulta da cui il Parlamento deve necessariamente partire”.