TERRORISMO: L'82 % DEGLI EUROPEI VUOLE CHE L'UE FACCIA DI PIÙ PER COMBATTERLO Il terrorismo continua a rappresentare una minaccia per l'Europa e i cittadini si aspettano che l'UE intervenga: secondo un sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento, l'82 % dei cittadini europei vuole che l'UE faccia di più, mentre il 69 % ritiene che le attuali misure siano insufficienti. Dal sondaggio è emerso inoltre che la maggioranza dei cittadini ritiene che la lotta contro il terrorismo dovrebbe essere la principale priorità dell'UE in termini di un maggiore intervento. Gli intervistati ritengono che le misure più urgenti siano le seguenti: la lotta contro il finanziamento dei gruppi terroristici (42 %), la lotta contro le cause del terrorismo e della radicalizzazione (41 %) e il rafforzamento dei controlli alle frontiere (39 %). Su cosa sta lavorando il Parlamento Lo scorso novembre i deputati hanno approvato una risoluzione sulla prevenzione della radicalizzazione online e nelle prigioni attraverso l'istruzione e l'inclusione sociale. In maggio i deputati hanno approvato un'estensione delle competenze di Europol, l'agenzia di contrasto dell'Unione europea. Ora l'agenzia potrà, ad esempio, chiedere a Facebook di eliminare le pagine gestite dallo Stato islamico. Il Parlamento sta attualmente lavorando a una nuova direttiva che mira a qualificare come reato azioni preparatorie per scopi terroristici, ad esempio viaggiare all'estero e impartire o ricevere un addestramento, e a un regolamento per controllare sistematicamente tutti i cittadini europei in entrata o in uscita dall'UE. Il presidente della commissione per le libertà civili, Claude Moraes, deputato britannico del gruppo S&D, ha dichiarato: "Dobbiamo essere uniti nei nostri sforzi per contrastare le cause profonde del terrorismo e continuare ad adottare le misure necessarie per tutelare i cittadini europei da attacchi futuri, assicurando nel contempo un equilibrio tra la sicurezza dei cittadini europei, da un lato, e la tutela della vita privata e dei diritti fondamentali, dall'altro. La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni si assicurerà che il Parlamento svolga il proprio lavoro in maniera efficace." (Ufficio Stampa)
 
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato e assestamento di bilancio, lunedì 12 la discussione generale in Aula
riprendono lunedì 12 settembre con la discussione congiunta sulle linee generali dei disegni di legge: ?Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 (C. 3973) e Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016 (C. 3974-A).?? A seguire la discussione sulle linee generali della relazione territoriale sulla regione Veneto, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Doc. XXIII, n. 17); la discussione sulle linee generali della relazione territoriale sulla regione siciliana, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Doc. XXIII, n. 20); la discussione sulle linee generali della proposta di legge: Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo (Approvata dal Senato) (Ufficio Stampa)
 
BOLDRINI OGGI 01 SETTEMBRE IN GIAPPONE PER IL G7 DELLE CAMERE BASSE
 
La Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, sarà da oggi in Giappone, per prendere parte venerdì alla 14esima Conferenza dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi del G7. L'incontro è articolato in due sessioni: la prima tratterà "il ruolo dei Parlamenti nell'integrazione sociale"; la seconda - della quale sarà relatrice la Presidente della Camera - affronterà "il contributo parlamentare al rafforzamento del quadro di pace e sicurezza". Insieme alla Presidente ci saranno i suoi omologhi di Giappone (Tadamori Oshima, Camera dei Rappresentanti), Canada (Geoff Regan, Camera dei Comuni), Francia (Claude Bartolone, Assemblea Nazionale), Germania (Norbert Lammert, Bundestag) e Regno Unito (John Bercow, Camera dei Comuni). Per gli Stati Uniti parteciperà Edward Royce, Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti, mentre per il Parlamento Europeo ci sarà la Vicepresidente Mairead McGuinness. Prima dei lavori della Conferenza, i Presidenti saranno ricevuti giovedì pomeriggio (17,45 locali) dal Primo Ministro giapponese Shinzo Abe. All'indomani (ore 10,30) saranno in udienza dall'Imperatore Akihito. A fianco dei temi del G7 delle Camere Basse, nella visita istituzionale della Presidente Boldrini - che domani sarà aperta da un incontro bilaterale, alle ore 14,15, con il Presidente della Camera dei Rappresentanti giapponese Oshima - ci sarà anche una particolare attenzione alla questione dei terremoti, che ha di nuovo investito tragicamente il nostro Paese e con la quale il Giappone si confronta da tempo e con soluzioni all'avanguardia. La Presidente avrà quindi un colloquio domani (ore 15,30) con il Ministro che nel governo giapponese segue specificamente la gestione dei disastri naturali, Jun Matsumoto: si parlerà delle politiche di prevenzione, delle modalità delle ricostruzioni, del modo in cui la popolazione viene informata e preparata a reagire in caso di calamità. Inoltre martedì 6 sarà nell'area di Fukushima, che nel marzo 2011 subì un sisma e un disastro nucleare, per visitare uno dei siti ricostruiti dopo il terremoto. Nel programma anche la visita ad Hiroshima, lunedì 5, al Memoriale della Bomba Atomica. (Ufficio Stampa)
 
MATTARELLA AL MEETING: "E' NECESSARIO ESSERE UNITI E TROVARE MOMENTI DI CONVERGENZA.UN PAESE CHE NON SA TROVARE OCCASIONI DI UNITÀ, DIVENTA PIÙ DEBOLE"
 
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato a Rimini alla cerimonia di inaugurazione della XXXVII edizione del Meeting fra i popoli. L'evento, introdotto dagli interventi del Presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, e dal Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, si è concluso con il discorso del Presidente Mattarella che ha anche risposto ad alcune domande poste da ragazzi presenti alla manifestazione. Il Capo dello Stato - al suo arrivo al Meeting - ha visitato la mostra "L'incontro con l'altro: genio della Repubblica 1946-2016", illustrata dai curatori Luciano Violante e Massimo Bernardini. (Ufficio Stampa)
 
FESTA DELL’UNITÀ A CATANIA. ENZO NAPOLI: “CI SONO I DISPIACIUTI….”
 
(Enzo Napoli) Qualcuno non gradisce che a Catania si svolga la Festa de L’Unità. Hanno trovato il modo di farcelo sapere attraverso comunicati stampa, sui social e, taluni, persino con le scritte sui muri delle nostre sedi. Ci dispiace. La “Festa” non festeggia nulla: è il momento in cui, dal 1945 in poi, ci si ritrova per discutere, incontrarsi, fare politica. E’ l’occasione in cui il nostro partito si confronta, in modo aperto, civile e democratico, con i propri iscritti, i propri elettori e tutti i cittadini che hanno voglia di ascoltarci. Pensiamo che tutti abbiano il diritto di esprimere la loro opinione, anche se non la condividiamo, che tutti abbiano il diritto di organizzarsi per dare voce alle proprie proposte alle proprie idee, nelle forme e nei modi che ritengono opportune purché il loro diritto non impedisca agli altri di farlo. E’ l’essenza stessa della democrazia. Non crediamo di essere meglio o peggio di altri. Siamo un pezzo consistente di questo Paese, la pensiamo in modo diverso anche tra di noi, spesso litighiamo, possiamo commettere errori (per carità, tutti ne fanno!) ma siamo, al pari di ogni altra forza politica o movimento, espressione di parte della società italiana, della sua complessità, delle sue contraddizioni. Non sempre e non dappertutto governiamo o vinciamo le elezioni. Le elezioni le abbiamo perse e vinte, i cittadini ci hanno a volte premiati ed a volte puniti. E’ così che funziona ed è così che è giusto che sia, in democrazia. Capiamo perfettamente che più grandi sono le responsabilità ed il peso politico e più è probabile che si venga additati come causa dei problemi che invece cerchiamo di risolvere. Ed è sacrosanto che, ad ogni elezione, siano gli elettori a giudicare. La stragrande maggioranza di noi non ha incarichi istituzionali, non ricopre cariche di governo, non è consigliere comunale o assessore in alcun comune. Certo, siamo il partito a cui sono iscritti il maggior numero di Ministri, Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali, molti lo sono stati in passato, ma la quasi totalità degli iscritti al PD, dei volontari che daranno vita alla Festa, sono semplici cittadini ed elettori, militanti motivati da una grande passione per la politica, convinti che il proprio impegno possa servire, per la propria piccola parte, a cambiare in meglio le cose. Noi non organizziamo contromanifestazioni per impedire agli altri le loro, non andiamo alle iniziative degli altri per impedire che si svolgano, non riempiamo le bacheche sui social di insulti e calunnie, non gridiamo al complotto o alla manovra politica quando viene indagato qualcuno del PD, anzi chiediamo che si faccia chiarezza subito e senza sconti, perché anche tra di noi, come in qualsiasi altro campo della società, ci sono purtroppo le mele marce. Confidiamo nel lavoro della magistratura e crediamo che la giustizia e le forze dell’ordine facciano bene il proprio lavoro. Sono tanti i nostri amministratori che subiscono intimidazioni e minacce solo perché, sacrificando il proprio tempo, che avrebbero potuto dedicare alle loro famiglie, cercano di affermare quotidianamente legalità e buon governo. La quasi totalità di essi sono persone oneste ed hanno dimostrato di esserlo in tanti anni di attività politica, non a parole, ma nei fatti. I nostri giovani (e sono tantissimi) sono ragazze e ragazzi che hanno scelto di impegnarsi in politica e su di loro puntiamo per rendere il PD ancora migliore e per rinnovarlo. Siamo il PD, insomma. Una comunità politica di uomini e donne che intende contribuire a mantenere salde, nel nostro Paese, le basi della democrazia, di far crescere l’Italia, di dare un futuro migliore alle generazioni future e lo siamo orgogliosamente. Abbiamo scelto liberamente di esserci e rispettiamo chi, liberamente, si sente vicino ad altre forze politiche, movimenti ed organizzazioni che, al pari di noi, incarnano la democrazia e la politica in Italia. Pretendiamo altrettanto rispetto per le nostre idee e la nostra libertà. Anche e soprattutto quando decidiamo di organizzare un evento importante come la Festa de L’Unità che, per noi, iscritti, militanti, dirigenti del PD, è forse uno dei momenti più importanti del nostro impegno. Ci auguriamo che ciò sia chiaro a tutti, anche a Catania, anche nelle prossime settimane. da Siciliainformazioni REDAZIONE - (Enzo Napoli, segretario Pd Catania)