REFERENDUM, GRASSO: SE VINCE IL SI’ SERVONO ALTRI AGGIUSTAMENTI Roma - "Il punto su cui oggi in molti dibattono riguarda il rapporto fra la scelta di accentrare le competenze a favore dello Stato operata nel Titolo V della parte II della Costituzione e quella di introdurre nella parte I un Senato delle Regioni e degli Enti locali, superando un limite che neanche la riforma del 2001 con il suo spirito regionalista aveva varcato. Com'è noto, il campo è caratterizzato da diverse opinioni”. Lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso, nel suo intervento alla presentazione del Rapporto sulle Regioni in Italia 2015. “Da una parte – spiega Grasso - si evidenzia la complementarietà fra la revisione del titolo V e quella del bicameralismo paritario nel senso che il sacrificio richiesto alle Regioni sul piano delle competenze legislative sarebbe compensato dal riconoscimento di una rappresentanza al centro, nel Senato. Dall'altra parte, si sostiene invece che i due processi sarebbero fra di loro incoerenti perché un Senato delle Regioni è poco utile in un sistema a moderato decentramento. Io non intendo esprimermi sulla scelta, che è ora affidata ai cittadini, ma vorrei notare che queste valutazioni sono difficili da effettuare sulla carta. L'esperienza dimostra che l'attuazione dei riparti di competenza dipende dalle tendenze concrete della legislazione, dalla sinergia fra il legislatore statale e regionale e delle opzioni della Corte costituzionale, alla quale spetta la difficile opera di marcare i confini fra le diverse materie". Secondo Grasso "più in generale i principali obiettivi della riforma, la razionalizzazione del procedimento legislativo e la funzione di raccordo fra lo Stato e gli enti territoriali del nuovo Senato, richiederanno, in caso di positivo esito della consultazione referendaria, un ulteriore intervento per definire in modo lineare il rapporto del Senato con il sistema delle Conferenze, per evitare che la composizione degli interessi di Stato, Regioni ed enti locali sia affidata in modo confuso a più sedi di negoziazione".(NoveColonne ATG)
 
LA RETE DELLE COMUNITA' D'AFFARI ITALIANE ALL'ESTERO PER UNA NUOVA INTERNAZIONALIZZAZIONE - VENERDI' SEMINARIO A MONTECITORIO ALLE 10 DIRETTA WEBTV
 
Venerdì 24 giugno, alle ore 10, con diretta webtv, presso l'Aula della Commissione Attività produttive, il Comitato italiani nel mondo e per la promozione del sistema Paese della Camera dei deputati organizza l'incontro "La rete delle comunità d'affari italiane all'estero per una nuova internazionalizzazione" . Modera e apre i lavori Fabio Porta, Presidente del Comitato. Intervengono, tra gli altri, il Sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, il Vice Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero. Il seminario è stato costruito sul confronto tra operatori economici e commerciali all'estero e rappresentanti di Assocamerestero, rappresentanti di governo e parlamentari italiani. Il Comitato ha considerato l'Associazione delle Camere di Commercio italiane all'estero un referente privilegiato per l'ampia rete di soggetti associativi e di operatori promossa nel contesto globale, per la quantità e la qualità delle esperienze acquisite e per l'incisiva funzione di ponte tra le imprese italiane e quelle estere, in particolare nelle realtà in cui è più consistente il retroterra emigratorio. La scelta compiuta è stata quella di far conoscere ed evidenziare alcune buone pratiche già realizzate in ambito internazionale, che possono costituire un convincente segnale delle possibilità di iniziativa e di interrelazione da indirizzare concretamente al sostegno di nuovi percorsi di internazionalizzazione. (Ufficio Stampa)
 
DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENTE BOLDRINI SULLE PREFERENZE DI GENERE
 
"Merita attenzione l'appello con il quale numerose sigle dell'associazionismo femminile e organizzazioni sindacali della Sicilia hanno espresso preoccupazione per la discussione in corso all'Assemblea regionale sulla possibile soppressione della doppia preferenza di genere alle elezioni amministrative. Nell'anno in cui le donne celebrano il settantesimo anniversario della faticosa conquista del diritto di voto, ancora sembra difficile riconoscere a pieno il loro ruolo nella vita istituzionale. E' per questo che il Parlamento ha recentemente approvato una apposita legge per garantire l'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali. Per quanto riguarda le giunte comunali, in questa stessa legislatura - completando le norme già previste per i consigli comunali nel 2012 - è stato stabilito che nessun sesso possa essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento. Mi auguro che, in tutti gli ambiti della vita istituzionale, si trovi il modo per garantire una effettiva parità di genere nella possibilità di essere votati. Una presenza non marginale delle donne nelle istituzioni, anche locali, fa andare avanti tutta la società." (Ufficio Stampa)
 
IL PRESIDENTE PALESTINESE DIFENDE IL PROPRIO STATO IN PLENARIA
 
"E' tempo per il nostro popolo di vivere in libertà, senza muri e posti di blocco", ha esortato giovedì il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, nel suo discorso in Plenaria. Ha poi trasmesso la gratitudine del suo popolo al Parlamento europeo per il riconoscimento di uno Stato palestinese e ha criticato la politica di Israele di perseguire l’occupazione dei territori palestinesi. La "nazione palestinese vuole vivere in piena sovranità [...] e l'UE, avendo un ruolo importante, sta contribuendo a creare uno Stato palestinese embrionale", ha affermato il Presidente Abbas. Ha inoltre chiesto ai deputati maggiore aiuto per trovare una soluzione a due Stati giusta ed equa, sulla base dei confini del 1967. Abbas ha accolto con favore la recente iniziativa francese per rilanciare i negoziati di pace in Medio Oriente, sostenendo però che bisogna stabilire un termine alle discussioni. Il Presidente Abbas ha poi condannato l'uso della violenza e degli attacchi terroristici come un mezzo di costruzione di uno Stato, affermando che il terrorismo potrebbe essere eradicato dalla regione solo se Israele mettesse fine all’occupazione dei territori palestinesi e aggiungendo che "Israele ha trasformato il nostro paese in una prigione a cielo aperto". Il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha dichiarato che aiutare a garantire la stabilità e il buon funzionamento della Palestina è un dovere morale per l'UE. "La vostra presenza qui oggi, il giorno dopo che il Presidente Rivlin si è espresso, invia un segnale forte: la volontà di raggiungere una pace duratura tra Israele e Palestina è ancora viva", ha aggiunto. (Ufficio Stampa)
 
FURIBONDE LE DEPUTATE PD, L’ARS SI RIMANGIA LA DOPPIA PREFERENZA
 
Le parlamentari regionali del Pd hanno perso la pazienza e stavolta hanno messo da parte il galateo istituzionale per denunciare la marcia indietro sulla “doppia preferenza di genere”, che in Sicilia, unica regione italiana, non è stata adottata. E’ in corso l’esame del disegno di legge che modifica le norme per l’elezione delle amministrazioni locali e sono stati presentati emendamenti che potrebbe cancellare la doppia preferenza di genere. “Non possiamo che condividere e sostenere la preoccupazione espressa dai movimenti femminili e dal mondo dell’associazionismo in una lettera appello inviata alle massime Istituzioni siciliane per la ventilata cancellazione della doppia preferenza di genere nelle elezioni amministrative siciliane”, scrivono presidente del gruppo Pd Alice Anselmo e le parlamentari regionali del PD Marika Cirone, Mariella Maggio, Antonella Milazzo, Concetta Raia e Valeria Sudano “commentando gli emendamenti alla legge elettorale comunale attualmente in discussione all’Ars, con i quali si chiede l’abolizione della doppia preferenza di genere approvata poco più di due anni fa”. “Si assiste in queste ore ad un dibattito d’aula che appare paradossale”, si legge nella nota delle deputate. “L’eventuale malaugurata approvazione degli emendamenti presentati – spiegano le parlamentari Pd – sarebbe incomprensibile per l’opinione pubblica siciliana che ha accolto positivamente la legge siciliana mostrando di saperla e volerla utilizzare a favore di un’integrazione della rappresentanza femminile negli Enti Locali. E’ inaccettabile – concludono – che il parlamento siciliano possa scegliere di negare se stesso negando una propria legge, andando in controtendenza rispetto ad una legislazione nazionale sempre più dichiaratamente paritaria ed anche contro le stesse norme dello Statuto siciliano che in modo netto promuovono ‘l’equilibrio della rappresentanza dei sessi’. (fonte: www.siciliainformazioni.it - REDAZIONE)