Porte Porta di ponte. Fu edificata nel 1868, su progetto di Raffaello Politi, sui ruderi della precedente porta con ponte levatoio risalente al 1300 e di origine saracena. Il monumento è realizzato in stile neoclassico e presenta da una parte lo stemma odierno della città, dall'altra lo stemma della città greca. La porta di Ponte costituisce l'ingresso monumentale per Via Atenea, detta il salotto della città, e sede di numerose attività commerciali, negozi, boutiques ed eleganti ristoranti, nonché di alcuni Monumenti della Città.
  • Porta Panitteri. Essa è stata riedificata nel IX sec poco distante dall'originale, distrutta per il completamento dei lavori inerenti alla Stazione Centrale. È composta da un arco in stile gotico e accanto presenta, su una parte dell'antica cinta muraria, un'edicola sacra dedicata alla Madonna del Lume. La Porta si trova in Via Empedocle, a poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale.
  • Porta dei Saccajoli. Fu edificata nel XVI sec con un arco gotico e al suo interno venne collocata un'edicola sacra dedicata alla Madonna del Porto Salvo e successivamente a Santa Lucia. Oggi appare parzialmente interrata, ma comunque visibile e raggiungibile.
  • Porta di Mare. la porta oggi è interrata ma comunque visibile e fu edificata nel XV sec.

Lapidi Commemorative

Agrigento è ricca di lapidi e targhe commemorative dedicate a personaggi illustri o eventi storici significativi. La maggior parte di esse sono in marmo e si possono ammirare sulle facciate di Palazzi nobiliari, Chiese o Piazze. Altre invece sono in bronzo. Tra esse le principali sono:

  • Michele Foderà, in marmo posta sul prospetto della casa natale, in via Atenea
  • Giuseppe Lauricella, in marmo posta sul prospetto della casa natale, in via Atenea
  • Luigi Pirandello, in marmo posta sul prospetto della casa della sua infanzia, nell'omonima via
  • Luigi Pirandello, in marmo posta sul prospetto di palazzo dei Giganti nell'omonima piazza
  • Papa Leone XIII, in marmo posta sul prospetto di palazzo Montaperto, in piazza Pirandelo
  • J. Wolfgang Goethe, in bronzo posta sul prospetto di palazzo Celauro, dove venne ospitato, in via Celauro
  • Dante Alighieri, in bronzo posta nell'atrio esterno del teatro Pirandello, in Piazza Pirandello
  • Sinatra, in marmo posta sul prospetto di un palazzo, nell'omonima piazza
  • Giuseppe Picone, in marmo, sita in via Picone
  • Josemaria Escrivà, in marmo, sita in Piazza Escrivà
  • Saragat, sita sul prospetto del Circolo dei nobili in Piazza gallo
  • Tommaso Gallo Afflitto, in marmo, sita sul prospetto della caserma della Guardia di finanza in piazza San Giacomo
  • Casesa, in marmo, nel giardino omonimo
  • Sciascia e Contino, in bronzo, collocata sul prospetto della basilica dell'Immacolata
  • Papa Giovani Paolo II, in marmo, sita in Via Imera

Teatri

  • Teatro Luigi Pirandello, teatro comunale di Agrigento. Al maestoso teatro si accede attraverso il chiostro del Palazzo dei Giganti. Già intitolato alla Regina Margherita, fu costruito nel 1870 e inaugurato nel 1881. L'attuale intitolazione a Luigi Pirandello fu decisa per celebrare il X anniversario della morte del Premio Nobel. Una delle decorazioni più significative del teatro era certamente il sipario, rappresentante il valoroso atleta akragantino Esseneto che ritorna vincitore da Elea e dipinto dal pittore messinese Luigi Queriau. L'opera andò perduta o distrutta durante il lungo periodo di chiusura. Nel 2007 il produttore agrigentino Francesco Bellomo ha donato un nuovo sipario, realizzato con le stesse tecniche dell'epoca, che riproduce l'affresco originale. Il soffitto e il frontale dei palchi è invece il frutto della preziosa e raffinata opera dei tre artisti milanesi Giuseppe Sacco, Giovanni Belloni e Antonio Tavella, che hanno elegantemente decorato l'interno del teatro. La progettazione dell'opera si deve all'agrigentino Dionisio Sciascia con il notevole e prestigioso contributo di Giambattista Basile. Nel foyer del teatro sono esposti il busto di Zeus, anticamente posto nella Villa Garibaldi, il busto dedicato a Luigi Filippo, quello di Luigi Pirandello e numerose targhe, tra le quali quelle testimonianti la decisione del senato agrigentino di edificare il teatro e quella di intitolarlo alla Regina Margherita. Altre targhe ricordano l'intitolazione del foyer all'attore agrigentino Montalbano, la riapertura del teatro alla presenza di Oscar Luigi Scalfaro e la restituzione dell'antico sipario La vittoria di Esseneto.
  • Teatro della Posta vecchia. Il piccolo teatro sorge negli immobili che, nella seconda metà del XIX sec, furono dati in locazione dal Marchese Giambertoni alle Regie poste e Telegrafi.
  • Teatro della Valle dei Templi collocato nel cuore del Parco Archeologico della Valle dei Templi in un suggestivo contesto.
  • Palacongressi sito nella frazione di Villaggio Mosè
  • Teatro Empedocle, sito nella vicina Porto Empedocle
  • Palaforum Bellavia, la struttura è stata sequestrata nel febbraio 2012 a causa dell'assenza di nulla osta della commissione comunale di vigilanza sui pubblici spettacoli e una serie di inadempienze sulla sicurezza dei parcheggi e dell'impianto anti incendio[6].

 

Beni archeologici

 

Il sito archeologico più importante è la Valle dei Templi, risalente al periodo ellenico, con i resti di dieci templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli (Montelusa; Mosè; Pezzino; necropoli romana e tomba di Terone; Paleocristiana; Acrosoli), varie opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli Ipogei), fortificazioni, parte di un quartiere ellenistico romano costruito su pianta greca e due importanti luoghi di riunione: l'Agorà inferiore (non lontano dai resti del tempio di Zeus olimpio) e l'Agorà superiore (che si trova all'interno del complesso museale); vi sono anche un Olympeion e un Bouleuterion (sala del consiglio) di epoca romana su pianta greca. Il Parco archeologico della Valle dei templi è il complesso archeologico più vasto al mondo (c.a. 1300 ha)[senza fonte]. Il tempio di Zeus Olimpio era il più grande tempio della Magna Grecia[senza fonte].

Altro sito archeologico importante è la Rupe Atenea, il punto più alto dell'antica città di Akragas, dove sono stati rinvenuti resti di un frantoio ellenistico, e sulle sue pendici sud-ovest è conservato uno dei numerosi templi delle divinità ctonie, incorporato nella chiesetta medievale di San Biagio.

Il sito dove poi sorse la città di Akragas, potrebbe essere stato il luogo dove sorgeva la città di Kamikos, prima e più potente città sicana guidata dal leggendario Kokalos, il re che ospitò Dedalo dopo la sua fuga dal labirinto di Minosse a Creta. La leggenda afferma che Minosse, rintracciato Dedalo alla corte di Kokalos, partì per la Sicania per farsi consegnare il geniale architetto e ucciderlo, venendo ucciso dalle figlie del re sicano dopo essere stato attirato con un tranello.

Il museo archeologico regionale di Agrigento è uno dei musei sulla Magna Grecia più ricchi al mondo[senza fonte]

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