Media Il paese non dispone di stazioni radiofoniche, dal momento che l'unica radio bivonese, Radio Bivona, non è più attiva da anni. Esistono, tuttavia, alcune radio web, come Radio Libriamoci Web, organo di comunicazione ufficiale dell'associazione culturale bivonese "Klarheit", e Radio La Voce dei Bivonesi, web radio dell'omonima associazione.

Ha sede a Bivona, inoltre, la casa editrice Cammarata editore, attiva dal 2001, che pubblica testi di narrativa e ha una collana dedicata alla multimedialità.

Monografie su Bivona

Alla scuola media "Giovanni Meli", alla biblioteca comunale "Romano Cammarata" e al circolo culturale "Leonardo da Vinci" si devono la pubblicazione di alcuni saggi storici, quali alcuni lavori del cultore di storia locale Antonino Marrone, autore di Bivona Città feudale, saggio in due volumi sulla storia del paese fino al 1812 edito da Salvatore Sciascia Editore, e di diverse monografie (Il Distretto, il Circondario e il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880), Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona, Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547), Bivona dal 1812 al 1881, Il fascio dei lavoratori di Bivona); opere del poeta e saggista Cesare Sermenghi, autore di Mondi minori scomparsi e Il passato e le sue risposte. Un'altra opera sulla storia bivonese è Cenno storico - politico - etnografico di Bivona, pubblicata nel 1909 dal bivonese Giovan Battista Sedita e ristampata nel 1992. Di argomento religioso sono Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo di Salvatore Tornatore e Cristianesimo imperfetto di Alessandro De Bono.

Negli anni duemila sono stati pubblicati alcuni libri ambientati a Bivona: Gaetano Marini verificatore di pesi e misure. Bivona 1862 di Pasquale Marchese, Le tribolazioni di un insegnante di ginnasio di Placido Cerri (pubblicato nel 1872 e ristampato nel 2005), Giardino sicano. Bivona come metafora di Salvatore Guida e I bambini della Croce bianca di Carmelo Miduri.

Arte

A Bivona sono presenti opere d'arte appartenenti alle correnti artistiche che più influenzarono e caratterizzarono la Sicilia nei secoli scorsi. Nel campo della pittura si mettono in risalto i quadri e le tele che decorano le pareti e le sagrestie delle molteplici chiese bivonesi: esempi illustri sono i quadri dello Zoppo di Ganci presenti all'interno della Chiesa del Carmine (come Maria e Sant'Anna del XVII secolo), la tela settecentesca raffigurante Santa Maria degli Angeli presente dietro l'altare maggiore della Chiesa dei Cappuccini (probabilmente opera del pittore fiammingo Ettore Cruzer) o le preziose tele site all'interno della Chiesa Madre[155] e della Chiesa di San Paolo. Nel campo dell'architettura, i portali delle chiese di Bivona sono degli esempi paradigmatici delle varie correnti artistiche che fecero parte della vita culturale della cittadina: dal portale gotico chiaramontano, ritenuto tra i più significativi reperti dell'architettura tardo gotica dell'entroterra siculo, al portale tardo gotico della chiesa del Carmine; dal portale barocco della chiesa di santa Rosalia a quello di identico stile della chiesa di san Bartolomeo; dal portale tardo-rinascimentale della chiesa madre a quello tipico del barocco autoctono della chiesa di san Paolo.

Nel campo della scultura, le statue e i crocifissi presenti all'interno degli edifici sacri testimoniano il benessere economico e culturale della Bivona dei secoli passati.

Nel 1601 il sacerdote bivonese Ruggero Valenti scolpì il fercolo di Santa Rosalia: si tratta di una vara in legno dorato e policromo, a forma di baldacchino, sovrastata da una cupola traforata e sorretta da una base a rilievi instoriati da figure fantastiche (all'interno dell'opera figurano circa duecento personaggi fantastici); le colonne, ricche di dettagli e decorazioni (elementi tipici della corrente artistica tardo-manierista), sembrano quasi proteggere la statua della Santuzza, dalle fattezze leggiadre e completamente ricoperta d'oro zecchino. A Bivona nacquero e operarono artisti famosi a livello regionale, soprattutto nel XVI secolo. Da qualche anno, nel periodo estivo, viene organizzata una Rassegna d'Arte (nel 2010 giunta alla quarta edizione) a cui partecipano vari artisti locali, che mettono in mostra i propri lavori che toccano ogni forma d'arte visiva: pittura, scultura, grafica, ceramica e fotografia.

Teatro

Dal 1996 si svolge a Bivona la rassegna di teatro popolare "Città di Bivona", cui partecipano compagnie teatrali provenienti da diverse zone della Sicilia. Dagli anni ottanta opera una compagnia teatrale, denominata dapprima "Associazione culturale amici dello spettacolo" (ARCAS) e dal 2003 "Associazione culturale Boccascena", che ha messo in scena alcuni musical con la regia di Piero Lattuca.

Tra gli autori locali di opere teatrali si menzionano Cesare Sermenghi, Paolo Trizzino (1897-1955) (Il calvario di Pinocchio, messo in scena nel 1926 al teatro "Morgana" di Roma) e Giuseppe Scilì Bellomo (Bivona, 1951), autore di commedie dialettali in rima.

Musica

Hanno sede a Bivona i complessi bandistici "Città di Bivona" e "Gioacchino Rossini"; sono stati attivi il gruppo polifonico di flauto dolce e l'ensemble di sassofoni dell'istituto secondario di istruzione locale, che hanno partecipato a diversi concorsi regionali e nazionali. Dal 2006 nella località si tiene il concorso per filarmoniche "Città di Bivona", riservato ai complessi bandistici amatoriali della Sicilia.

Nell'agosto 2010 è stata inaugurata la prima sala d'incisione pubblica della regione, situata nell'ex convento delle suore agostiniane.

Cucina

« Bivona, il mio paese, il paese delle pesche più buone del mondo, terra di confine tra Palermo e Agrigento » (Alfonso Sabella, da Il Cacciatore di mafiosi, 2008)

I prodotti tipici della gastronomia locale sono a base di pesche, il frutto simbolo dell'agricoltura bivonese[167]: torta alle pesche e di ricotta, biscotti con marmellata di pesche, pasticciotti con marmellata di pesche. Altre specialità sono la pasta 'ncasciata (con broccoli, sugo di pomodoro, pecorino e pezzetti di lardo), la froscia (con ricotta fresca, pane e formaggio grattugiati, uova e nepetella), la caponata di olive verdi (con olive verdi sotto sale, cipolla, sedano, aglio, sale e pepe, origano, uva, olio di oliva, aceto), li sfinci (preparati con farina di grano duro, lievito di pane, olio e acqua calda), le paste alla frutta, la pignolata e la cubata (un impasto di mandorle, zucchero, miele e cannella).

Eventi

Sagra della Pesca

L'evento principale bivonese, noto a livello regionale, è la Sagra della Pesca, che viene organizzata dall'amministrazione comunale dal 1985. La sagra si svolge nella seconda metà di agosto e si articola in tre giorni, dal venerdì alla domenica. Durante la giornata conclusiva numerosi sono gli stand per la degustazione gratuita delle specialità locali a base di pesche, tra cui le crostate, la marmellata, il gelato e pesche con il vino rosso e bianco. Altri padiglioni espongono l'artigianato locale e altri prodotti agroalimentari tipici. Nel corso degli anni, in occasione della sagra si sono esibiti a Bivona diversi cantanti italiani.

Altri eventi

  • Maggio Bivonese: include attività culturali, sportive e musicali per tutto il mese di maggio;
  • Estate Bivonese: il cartellone delle manifestazioni organizzate nei mesi estivi comprende rassegne teatrali, concerti, serate di cabaret, cinema all'aperto, mostre e tornei sportivi amatoriali.
  • Torneo di calcio a 5: nato nei primi anni ottanta, si svolge nella seconda metà di luglio ed è, dopo la sagra, l'evento più seguito dalla popolazione bivonese. Tradizionalmente disputato in piazza San Giovanni, vede la partecipazione di ragazzi e adulti provenienti anche dai comuni del circondario.
  • Notte Bianca: solitamente si svolge durante la Sagra della Pesca, la notte tra il sabato e la domenica.
  • Festa dei Giovani: include una serie di attività e manifestazioni dedicate ai giovani che si svolgono ad agosto. Il programma si articola in diverse settimane e offre esibizioni di bande musicali, majorettes, disco-dance in piazza, gruppi folkloristici, torneo di ping-pong, caccia al tesoro, gare di tiro alla fune e il Raduno Rock, in cui partecipano gruppi musicali di Bivona e dintorni.

Persone legate a Bivona

Geografia antropica

Urbanistica

L'ubicazione collinare della cittadina ai piedi dei monti Sicani preservò per secoli i suoi abitanti dalla malaria e da altre malattie[189]. Nondimeno, la presenza di abbondanti sorgenti e corsi d'acqua rese possibile l'esercizio dell'agricoltura e della pastorizia.

In età medievale, dopo l'infeudamento, Bivona divenne una terra cum turri: il nucleo abitato venne fortificato e dotato di quattro porte e a nord-est dell'abitato fu costruito un castello (o torre di guardia. Nel XIV secolo, la struttura urbana, di impianto irregolare, era compresa tra le sorgenti del Savuco e dei Ferri, vi erano diverse piazze e numerose aree verdi, di proprietà delle comunità religiose e delle famiglie più agiate.

Nel XVI secolo, per effetto di una consistente immigrazione, il paese si estese verso sud e raggiunse la configurazione urbanistica pressappoco romboidale che perdurò sino all'Ottocento[193]. I nuovi quartieri erano caratterizzati da isolati disposti in maniera lineare, la maggior parte "a spina". Le loro denominazioni - una quarantina alla fine del secolo - servivano da vero e proprio punto di riferimento, poiché non era usanza dare nomi alle singole vie. Altre volte i punti di riferimento erano le chiese e le edicole sacre.

Per effetto del netto calo demografico nel XVIII secolo il tessuto urbano si deteriorò e numerosi furono i crolli di chiese e altri edifici. Tuttavia, furono costruiti i ponti sul fiume Alba, che attraversava parte del Paese.

La denominazione delle strade e la numerazione delle case avvennero dopo il 1840. Negli stessi anni venne realizzato il tratto urbano della Strada Nazionale (attuale via Roma) che collegava Palermo e Girgenti, la realizzazione della Strada Nuova (l'attuale via Lorenzo Panepinto) sull'alveo del fiume Alba, l'ampliamento di piazza San Giovanni e la sistemazione di altre strade; fu inoltre aperto il cimitero. Nel XX secolo Bivona cominciò a espandersi verso est e verso ovest, con la costruzione dei palazzi condominiali di via Porta Palermo e delle case popolari in prossimità della località Santa Filomena. Inoltre furono edificate numerose ville soprattutto nella parte orientale del territorio bivonese, in direzione di Santo Stefano Quisquina. Dal 1999 il Comune di Bivona è dotato di un Piano Regolatore Generale che individua i vincoli antisismici e quelli storico-artistico-monumentali e definisce le zone territoriali omogenee per destinazione. La superficie del centro storico cittadino misura 198.640 .

Suddivisioni storiche

I quartieri a Bivona non sono riconosciuti amministrativamente, pertanto sono considerati solamente sotto il punto di vista storico. I principali quartieri storici di Bivona sono: il quartiere del Savuco; il quartiere di Fontana Pazza; il quartiere del Nadaro, il cui nome si ricollega probabilmente al termine arabo Nadarà, "posto panoramico", per la sua posizione da cui si scorge gran parte del paese; il quartiere di Santa Rosalia, uno dei più antichi tra quelli costruiti extra moenia; il quartiere di Santa Chiara; il quartiere di San Domenico, un tempo sede della giudecca di Bivona[210]; il quartiere dei Garitani, che prende nome da una garita, cioè una torre di guardia che era posta nel lato sud-occidentale delle mura cittadine.

Frazioni

In passato il comune di Bivona amministrava la frazione di Borgo San Ferdinando (oggi Filaga) che nel 1859 fu assegnata al comune di Prizzi. Pur non essendovi frazioni, il territorio comunale comprende la località Santa Filomena, non lontana dal capoluogo, che conta quasi 200 abitanti. Sono censite inoltre 107 case sparse con una popolazione di 185 abitanti.

L'area speciale del Bacino di Barico include l'invaso artificiale in prossimità della diga Castello, che ricade anche nel comune di Alessandria della Rocca.

Economia

Il principale prodotto dell'agricoltura bivonese è la pesca, detta Montagnola o Pescabivona, tanto che il paese è noto come "Città delle pesche".

La varietà è di media pezzatura, con polpa bianca e soda, non di rado solcata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è dolce e aromatico, il profumo si distingue da quello della maggior parte delle pesche prodotte nel resto di Sicilia e d'Italia.

Alla peschicoltura si aggiunge la produzione di olive, mandorle, e uva e l'allevamento di bovini, ovini e suini, con produzione di "carne dei Monti Sicani" e di formaggi tipici siciliani, tra cui:

  • la "tuma", formaggio a pasta dura semicotta prodotto con latte di pecora intero crudo senza stagionatura, di sapore piccante;
  • il "fiore sicano", formaggio a pasta cruda tipico dell'area sicana[219];
  • il "piacentino" (con il significato di "piacevole"), molto simile al pecorino, anch'esso prodotto nel territorio, la ricotta, che viene prodotta in tutto il circondario.

Bivona fa parte del Distretto Rurale dei Monti Sicani, che comprende diversi comuni tra le province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo.

Il territorio bivonese è inoltre compreso nella zona di produzione dell'Arancia di Ribera D.O.P.

Artigianato

Nel settore dell'artigianato è tradizionale la produzione di sedie di legno (la cosiddetta Sedia di Bivona). Durante la sagra della pesca, nel mese di agosto, si tiene anche una mostra dell'artigianato.

Industria

Secondo un'analisi dell'Istat effettuata nel 2003 basata sui Sistemi Locali del Lavoro (SLL) Bivona risulta avere una notevole rendita soprattutto nell'industria agricola, incentrata sulla trasformazione dei prodotti.

Nella prima metà dell'Ottocento era attiva la solfara Balata, di proprietà del duca di Ferrandina, poi abbandonata.

Servizi

Secondo l'analisi degli SLL del 2003, nel settore "Servizi alle imprese" e nel settore "Beni e servizi culturali e ambientali", l'SSL di Bivona è posto a un livello medio-alto.

A Bivona non mancano né i servizi scolastici né quelli sanitari né quelli amministrativi, mentre sono poco sviluppati il settore terziario e quello commerciale.

Turismo

Le principali attrattive turistiche di Bivona sono la qualità dell'ambiente e l'integrità del paesaggio, la Sagra della Pesca (penultimo fine settimana di agosto), le chiese (con i loro portali e le opere d'arte contenute all'interno) e le zone montane del territorio, soprattutto quelle ricadenti all'interno della riserva naturale, che offrono ampi panorami e l'opportunità di fare delle escursioni attraverso vari itinerari naturalistici.

Alcune iniziative e alcuni progetti, come l'Itinerarium Rosaliae e la realizzazione della strada Mare-Monti, tendono a promuovere il settore turistico; nel 2013 è stata istituita la consulta comunale al turismo.

Infrastrutture e trasporti

« L'andare da Bivona a Ribera, a venticinque chilometri di distanza, significava seguire una pista talvolta ripidissima e lunga cinque volte di più e guadare un fiume una dozzina di volte » (Denis Mack Smith, da Storia della Sicilia medievale e moderna, 1973)

Bivona, posta al crocevia tra la strada che univa Sciacca con Castronovo di Sicilia e quella che univa Agrigento con Corleone, è stata per secoli il punto di sosta obbligata per i viandanti.

L'assenza di vie di comunicazione efficienti e moderne costituisce uno dei maggiori problemi della cittadina che, priva di stazioni ferroviarie e distante da porti e aeroporti[234], può contare su una rete viaria disagevole e spesso dissestata. Il trasporto pubblico verso i centri vicini è assicurato da un servizio di autolinee.

Strade

Il principale asse viario che attraversa il territorio comunale è la Strada statale 118 Corleonese Agrigentina. La strada attraversa il centro urbano di Bivona lungo via Porta Palermo, piazza Guglielmo Marconi e via Roma e prosegue poi verso le contrade Scaldamosche e Santa Filomena.

Bivona è inoltre servita da alcune strade provinciali:

  • strada provinciale 34, che la collega con la Strada statale 386 presso il "bivio Tamburello" nel territorio di Calamonaci;
  • strada provinciale 15 Bivona-Palazzo Adriano, che attraversa il territorio montano del Monte delle Rose e i rilievi al confine tra le province di Palermo e di Agrigento;
  • strada provinciale verso Ribera.

Ferrovie

La stazione più vicina a Bivona è quella di Cammarata - San Giovanni Gemini lungo la linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, distante oltre 30 km dal centro abitato.

In passato, però, il comune è stato servito dalla linea ferroviaria a scartamento ridotto Lercara-Filaga-Magazzolo, costruita dalle Ferrovie dello Stato nel 1912 per connettere le miniere di zolfo di Lercara Friddi e di Cianciana alla ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle che correva lungo la costa meridionale della Sicilia. L'ultimo tratto a entrare in esercizio fu quello tra Bivona e Alessandria della Rocca, inaugurato il 1º settembre 1924. La ferrovia, impiegata anche per il trasporto civile, fu chiusa nel 1959. La stazione di Bivona, in particolare, si trovava nella località Santa Filomena, a sud-ovest del paese. La via ferrata si presenta in pessime condizioni: i binari sono stati divelti in molti punti e il casello a sud del paese è in rovina, mentre quello in contrada Antinoro è di proprietà privata.

Amministrazione

Gemellaggi

Bivona è gemellata con:

Curiosità

Il 17º Duca

In Spagna vive Manuel Falcò y Anchorena, 17º duca di Bivona, classe 1936, discendente delle antiche famiglie nobili di Bivona.

Il soprannome

I bivonesi hanno un proprio soprannome: vengono definiti judè (giudei), sia per l'antica presenza di una comunità ebraica a partire dagli ultimi secoli del medioevo, sia per un'antica tradizione, ormai persa: quella di portare in processione un Crocifisso in legno ebanizzato il primo venerdì dopo Pasqua, tanto che i cittadini dei paesi limitrofi esclamavano: "Vivunisi judè, ca doppu 'na simana Lu mittistivu 'ncruci arrè", cioè "Bivonesi giudei, che dopo una settimana l'avete messo nuovamente in croce".

Franco e Ciccio

Franco e Ciccio ebbero l'opportunità di esordire nel mondo del cinema in Appuntamento a Ischia di Mario Mattoli grazie alla collaborazione tra Michele Galdieri e Gianni Ravera. Quest'ultimo era stato conosciuto dal duo comico a Bivona, durante una sua esibizione come cantante in occasione di una festa di piazza (fine 3 di 3)