Il 23 febbraio del 2012 rimarrà impresso, per molto tempo, nel cuore e nella mente della collettività italiana residente in quest’isola dei Caraibi che appartiene al Venezuela . Lo spettacolo programmato dalla casa di cultura Ramon Vasquez Brito di Porlamar doveva durare 90 minuti ed invece si è protratto per quasi due ore, in una sala gremita da connazionali e “Venezuelani”. Un “grande” GILBERTO IDONEA, (foto accanto)

con una magistrale interpretazione ha fatto ridere e, piangere il pubblico presente, ridere a crepapelle strappando anche interminabili applausi, quando parlava del grande Angelo Musco, o quando recitava, magistralmente, pagine bellissime de “Il Berretto a Sonagli” o di “Liolà” del premio nobel Luigi Pirandello o i sonetti comici di Martoglio, e non ridevavano solamente gli italiani, ma anche i Venezuelani, perchè GILBERTO, lo spettacolo lo conduceva parlando uno spagnolo che se anche approssimativo si faceva capire perfettamente e chiedendo aiuto al pubblico per correggerlo nelle parole che non conosceva lo coinvolgeva ancora di più, rendendo lo spettacolo ancor piu esilarante e strappa applausi. Indubbiamente egli è un maestro in questo, prima dello spettacolo in una sequenza di traielers il pubblico ha potuto vedere le molteplici interpretazioni di Idonea nelle varie fiction italiane dove ha partecipato e nel famoso film “Malena”. Il pubblico attratto dalla comicità di Gilberto che raccontava le sue esperienze nel suo girovagare con lo spettacolo per il mondo, rideva a crepapelle, ma poi nella parte finale sono venute anche le lacrime. Una pagina emozionante dello spettacolo e’ quella dedicata ai siciliani sparsi nel mondo; di quelli obbligati dalle circostanze ha lasciare a malincuore il proprio paese, la propria casa. Molti l’hanno lasciata intatta, con la speranza di tornare presto, molti erano di condizioni umili, dai mestieri più semplici, molti erano analfabeti, ma, in giro per il mondo hanno imparato le differenti lingue dei paesi di accoglienza, buona parte di loro, come per un fatto di rivincita ha fatto studiare e laureare i propri figli, i propri nipoti, molti dei quali oggi, occupano posti rilevanti nel paese dove vivono. Le lacrime sono arrivate quando Gilberto Idonea ha iniziato a recitare una poesia, nella quale parlava dell’emigrazione e delle vicissitudini degli emigranti, ed ha finito con i versi scritti da Ignazio Buttitta dal titolo, “Lingua e dialettu”. Nella sala si e’ sentito un brivo di profonda emozione che coinvolgeva tutti, anche che, se pur recitata “magistralmente” in dialetto, in uno schermo alle spalle dell’attore oltre al siciliano appariva la traduzione in spagnolo. E’ stato il finale apoteosico dello spettacolo e quando in sala si sono accese le luci si vedevano le signore presenti trattando di riparare frettolosamente il trucco degli occhi guastato dalle copiose lacrime. Lacrime direi di gioia e non di dolore, perchè sono state causate dai ricordi lieti o tristi, ma indimenticabili, per chi purtroppo vive lontano dalla propria patria. Sceso dallo scenario, mentre nella sala echeggiavano ancora gli ultimi versi: ”nuatri l’avevamu a matri ni l’arrubbaru, i gesti, i lampi nta l’occhi, chissi non ni ponno arrubari, non ni ponno arrubari, ma ristammu poviri e orfani u stissu” (noi avevamo una madre, ce l’hanno rubata, i gesti, il lampeggiare degli occhi, questi non possono rubarceli, questi non possono rubarceli!, Ma siamo rimasti poveri ed orfani lo stesso) Gilberto è stato letteralmente assalito dal pubblico presente, sommerso da abbracci e baci di ringraziamento per la sua travolgente e struggente interpretazione: non si può immaginare quanto rossetto ha dovuto togliere dalle guance. È stata una serata felice per l’attore e per il pubblico presente che la ricorderà per molto tempo, e che chiedeva insistentemente: quando potremo vedere il prossimo spettacolo di GILBERTO IDONEA? Grazie gilberto per la meravigliosa serata. Giuseppe Morgana, un emigrante