(Antonina Cascio) - Domenica di luglio, mese sempre attivo a Mendoza, malgrado il freddo e la neve, o chissà, forse per questo motivo. Le vacanze invernali delle scuole sono state anticipate di pochi giorni, ma non per passeggiare. Abbiamo il fantasma dell’influenza da combattere. Un fantasma che ogni tanto si presenta in corpo e anima di virus e si porta qualcuno con se, non sappiamo perchè di più colpisce le donne

 incinte ed i giovani (questi perchè non hanno subito e sopravissuto come noi a tre epidemie o pandemie d’influenza). Mendoza è deserta, chiusi gli spettacoli pubblici e con l’obbligo di non ricevere troppa gente i bar ed i ristoranti. Nella messa è proibito salutarsi e persino ci sono province dove si sono sospese le messe, ma non le partite di calcio dove ci andranno più di 40.000 persone, perchè saranno all’aria aperta, corpo a corpo, ma ci sarà il freddo a farli tremare, magari chissà si spaventerà il virus in casi come questi. Certamente, leggendo i giornali intendo che ci sono chiese dov’è meglio non entrare, come quelle di Tegucigalpa in Honduras, dove il vescovo approva che il presidente costituzionale sia stato cacciato fuori, ne trova anche un motivo neocostituzionale di avanguardia e giustifica e accetta il nuovo presidente dichiarandolo “del tutto legale”. Chissà il vescovo crede così, come altri che parlano del pericolo del “Chavismo”, salvare il suo paese del comunismo, dai rossi che sono dietro la cortina...Scusate, stavo sbagliando decennio. Siamo al secolo XXI, no?...La cortina di ferro non esiste ed i rossi nemmeno e sono morte le ideologie. O sbaglio ancora? Leggendo sempre i giornali, vedo una frase di Giovanni Sartori il quale dice che sarà difficile combattere in Italia il fenomeno Berlusconi, perchè” di Berlusconi mangia anche la chiesa”. Sono parole di Sartori, terribili parole di un filosofo deluso del tempo che ebbe la fortuna di vivere, con un “papi” al suo paese che sa dare da mangiare a tanti altri i quali sono disposti a mantenere questo personaggio, sultano con un” haren” moderno, dittatore del secolo XXI che non ha bisogno di cacciare fuori nessuno perchè ha instaurato l’indecenza nella società che lo approva com’è. Intanto, continuando a parlare d’indecenza, a Mendoza ed in molti posti ddell’ Argentina, non c’è quasi attività. Si gioca a calcio, ma non si può andare in teatro, non si va a scuola ma le famiglie lasciano i figli riunirsi a casa con i compagni, i supermercati non chiudono ma le piccole botteghe cadono e muoiono come mosche. I compagni di mio figlio al giornale, tutti di meno di 30 anni, giovanissimi , fortunati loro!, gironzolano per le strade deserte e si divertono a fare la cronaca del silenzio notturno e le luci spente a Mendoza, una città che mai dormiva. Non hanno vissuto come noi i “golpes”, non hanno sopportato lo stato di sitio, e non capiscono ancora, come lo capiranno tra alcuni giorni, questa nuova modalità di far ricadere la crisi un’altra volta su quelli più deboli, i meno protetti, i poveri e la classe media che sparisce poco a poco da quarant’anni a questa parte. C’è o non c’è l’influenza? E tanto grave o meno grave? Colpisce tutti o solo i più deboli? E allora perchè i più forti non chiudono anche loro, per aiutare il processo di sconfitta del virus? C’è più contagio a scuola dove i bambini mangiano e vengono controllati dal sistema o così dovrebbe essere, e non ce n’è affatto negli stadi di footbol? Si può dire alla gente in un inverno nel quale la temperatura media è di 12 gradi e la minima di 3 sotto zero che deve fare attività all’aperto? Ma che non deve andare in chiesa?. Sì, lo so che tante chiese è meglio non visitarle, ma la gente ci tiene, ed io sono rispettosa della gente. Lo sono tutti? La democrazia, e l’uguaglianza di fronte alle leggi, tocca anche nei periodi d’influenza suina? E 100 morti di influenza suina, perchè preoccupano di più al governo che i più di 3000 ogni inverno di influenza comune? E ancora di più dei bambini morti alla nascita per mancanza di nutrizione materna? E perchè di più di quelli che qui vicino, no in Africa nè in India, muoiono di fame e malnutrizione e mancanza di attenzione sanitaria? Sarebbe giusto avere una risposta. Ma sono troppe domande?