(Antonina Cascio - foto accanto) - Io sono stata licenziata nel 1983 – quando ancora nemmeno qui c’era la flessibilizzazione e l’equivalente dell’articolo 18 non era stato modificato- dal giornale nel quale lavoravo, un giornale ch’era stato “intervenito” dal Governo militare e svuotato poco a poco finchë, arrivata la “democrazia” che doveva continuare il progetto dell’FMI, si elaborarono le liste “nere”.

Io mi trovavo a metá di una lista nera che ebbi l’opportunitá di vedere e leggere rapidamente perche il mio superiore-al quale trattai di indecente e di svergognato schiavo delle sue proprie bugie e della sua propria incapacitá-ha voluto, per impaurirmi ,minacciarmi mettendomi davanti la famosa lista nella quale mio marito era alcuni posti piú in basso e cosí ho potuto leggere i nomi di quelli che c’erano in mezzo e piú tardi avvertirli. Il fatto é che ,siccome io non mi sono scusata di niente, mi cacció sotto la minaccia di cacciare subito dopo mio marito se io andavo dal giudice. E cosí la impresa mi pagó la metá dell’indennizzo e santa pace.Inutile dire che quello che avevo detto al superiore era la veritá: lui, a carico della prima pagina –la piú importante di un giornale- se ne andava a spasso ed a cena tutte le sere per conto della impresa-mentre gli impiegati non percepivamo gli stipendi- e all’indomani criticava mé o il mio compagno giornalista che rimanevamo veramente a carico. Da piú di una settimana seguo alla RAI tutte le notti(non sere , perche parliamo dell’una del mattino o piú) le discussioni tra politici , con la presenza di giovani, tecnici, operai, etc. Ho ricordato amaramente-vedendo gli operai che sono in presidio dentro le loro ditte, mentre mangiano e discutono la situazione-come io , allo stesso giornale, dopo esserci ritornata sotto contratto nel ‘89 e dopo essermi ritirata del giornalismo perche avevo vinto l’esame come direttrice di scuola, una volta compiuto il contratto, nel ‘90, ho ricordato dicevo, come mio figlio ed io andavamo giornalieramente a far compagnia a mio marito che era in presidio con altri compagni al giornale(che continuava ad apparire per il loro sforzo) e mentre lui giocava e correva tra i mobili della redazione a palla con i vecchi compagni del padre, io preparavo con alcune ex compagne, un piatto di “pastasciutta” o un riso col ragú di carne tritata. Fu la prima impresa dell’Argentina che fece chiudere Menem. Dopo di questa, presa come modello( sono entrati alle 3 del mattino con l’esercito a cacciare quelli che erano a far il loro turno, dopo aver promesso pubblicamente che tutto sarebbe stato soluzionato la stessa sera), sono cadute migliaia di ditte e chi viene in Argentina sá che ci sono interi “quartieri” industriali vuoti e pieni di fantasmi. Passarono dopo, piú di dieci anni per arrivare alla crisi famosa del 2001- quella della quale parlano tutti i giornalisti del mondo, quelli che di storia argentina poco ne sanno e credono che sia apparsa cosí, come per caso, spuntata da chissá quale nuvola. Ed invece quella fu la crisi che segnaló il principio della fine di una lunga crisi che si potrebbe dire nacque il giorno che morí Eva Peron. E questa sará un’altra storia. I politici che seguo, alcuni , hanno una “mala fede “(traduzione letterale di una frase spagnola) che spaventa .Alcuni. Altri sono davvero stupidi ed ignoranti come lo sono alcuni tecnici e tanti studenti, proffessionisti ed etc che vengono interrogati su diversi temi e visti sullo schermo della RAI. Qualche personaggio mi trasforma in una statua di sale, stupita e pronta a sparire per continuare a credere in qualcosa. E se non dó nomi é perche vorrei, col correre del tempo, capire che si sono sbagliati in piena innocenza. Non c’é la controversia tra assumere operai e licenziare operai nella radice dei problemi europei. Non é il pressupposto dell’obbligo di creare una situazione ideale perche gli imprenditori vengano ad investire il vero fondo della problematica europea, cioé , travestista di europeismo, ma nata alla matrice del FMI. Il vero problema é che ogni giorno sono i meno quelli che vogliono di piú, il vero problema é che la torta che la societá mondiale produce lascia bricciole per la maggior parte e non basta alla fascia minoritaria e piú ricca, né il 50, né il 60, né l’80%, vuole il tutto. Se Italia si assume queste riforme delle leggi del lavoro allo stile USA ed FMI, sará sistematicamente rubata da ora in avanti chissá per quanti anni . Speriamo trovarci vivi alla fine per goderci tempi migliori¡ Intanto Fedi dice che alcuni segnali manda il governo Monti verso gli emigrati, dai consolati. Purtroppo debbo dire che queste segnali non si trovano a portata di mano. La percepzione che abbiamo noi, emigrati, in Argentina, non é la stessa. Spero sbagliare Caro amico.