E' logico domandarsi a volte che cosa cerca il fascismo ancora in tutto il mondo. Ma é logico che il fascismo esista ancora se facciamo attenzione all’atteggiamento di tanti che si chiamano democratici di centro o di sinistra ma che nel cuore sono ancora fascisti, come erano da bambini e come trasmettono ai loro discendenti.

Certo, parlo della comunitá italiana. Una comunitá i primi esponenti della quale arrivati nel dopoguera furono “allevati” dal fascismo ed “educati “nel fascismo. Questa linea di condotta , segnalata da bambini, é rimasta impresa nella loro personalitá, senza dubbio.Credo siano riusciti a toglierla della mente, come una impronta totalmente negativa, quelli che ci sono stati alla guerra, quelli che hanno visto morire i “balilla” sotto il piombo dell’”mico” nazista, che sono sopravissuti nascosti per sfuggire sia ai tedeschi che agli ultimi fascisti che collaborarono col nemico nella distruzione dell’Italia. Gli altri, purtroppo, portano ancora l’impronta nella loro mente perturbata da questa scuola, per cui, sebbene si chiamino democratici, sono fieri di negare la democrazia come una risorsa adeguata per risolvere le questioni della vita pubblica delle cittá dove abitano e dell’Italia che rappresentano. Se poi questi fascistoidi consumati si sono inseriti in una realtá come l’argentina, una realtá piena di dittatori e di governi senza democrazia durante i quali i genitori insegnavano i figli a stare zitti: “El silencio es salud”, a credersi migliori a tutti:” Los argentinos somos derechos y humanos”, a negare ogni confronto, ogni discussione ed ogni modo di cercare il consenso se non come un obbligo, dico, in casi come questo-il nostro ,per essere piú precisi, emigrati italiani in Argentina- é ancora piú evidente la mentalitá retrograde e fascista degli italiani. A Mendoza abbiamo chiesto al Comites di organizzare una riunione per parlare del Referendum. Il console é disposto a spiegare i dettagli tecnici della votazione. Il presidente del Comites ha convocato la collettivitá , ed ora stanno quasi tutti i consiglieri Comites e tanti altri, come alcuni dirigenti delle associazioni italiane, a strapparsi i vestiti perche si fá politica al Comites. Ma certamente che é così. La fanno loro: la fecero quando si presentarono in liste di votazione per integrare il Comites (ed é stata ben fatta), la fanno quando guardano dall’altra parte se si parla del futuro dei Comites, della legge di modifica e delle elezioni che sono state rimandate da un anno all’altro, permettendo cosí che loro continuino nelle loro cariche ( e qui non é ben fatta la politica, ma lo stesso la fanno), e la fanno quando diventano nervosi perche si fá politica riguardo il referendum. E qui anche va male che la facciano loro a modo loro, perché il referendum riguarda la vita ed il futuro di tutti gli italiani e loro vogliono fare in modo che la gente voti senza conoscere la situazione e sbagli (sará cosí?). Finalmente faremo politica.Al Comites, in Consolato e nelle associazioni, ma anche a casa, in cucina e sotto la doccia. La politica riguarda la vita, la vita di tutti e tutti i momenti della vita. Ed é questo che noi, quelli che abbiamno ereditato dai nostri genitori una vera tendenza alla democrazia, o quelli che l’abbiamo acquisita lungo la vita, vogliamo: un confronto pacifico ma serio, sereno e approfondito sui problemi della vita comune, giornaliera, pubblica e privata, degli italiani, degli argentini e degli abitanti del pianeta. Antonina Cascio