(Antonina Cascio) Le insegnanti di Mendoza (e gli insegnanti, sono pochissimi gli uomini), marciarono questa mattina per le strade della città. Chiedono uno stipendio più alto. Ci sarà chi stupidamente dirà: pensano al loro interesse! Ma è logico! Sono loro a vivere con quello stipendio e non devono far mica vita di santi, anzi devono apparire ben presentati, ben informati e ben preparati, tutte cose che costano soldi! Anch’io in tempi per niente lontani, ho marciato accanto ai docenti,

 sono scappata ai carabinieri di Mendoza che ci tiravano dietro, persino l’acqua colorata e le palle di gomma, per non parlare delle palle di piombo, perché ci sono cose che fanno male soltanto a ricordarle. E se adesso non ci vado, non è perchè mi sembra inutile, è perchè penso che posso essere più utile scrivendo che correndo, sebbene questo è un buono sfogo certe volte,quando sei giovane. Dell’altro credo che le lotte non sono mai inutili perchè soltanto nei sogni dei giovani i progetti si compiono e finiscono, tutte meravigliose situazioni dove regna la pace e la giustizia. Invece non è così e la vita ci fa capire che quando hai finito una battaglia ne incomincia un’altra e che in altro modo, il mondo non sarebbe un posto per esseri umani ma per angeli. Perciò, se oggi sei riuscito a trovare una soluzione per un conflitto, devi goderla e capire che presto ne viene un’altro per il quale dovrai sforzarti ancora di più. E questo il fatto dell’educazione, che soltanto a partire dei greci (per non arrivare alle caverne) fino adesso ci ha provato che è una lotta continua tra i padroni e gli schiavi, tra i ricchi ed i poveri, per approfittare di questo diritto d’imparare che hanno gli umani. Diritto che c’è chi lo vuole per tutti nelle stesse circostanze e c’è chi lo vuole per un ridotto gruppo, ma vuole che il resto impari quello che conviene a questo gruppo. Infatti, di questo tratta la mobilitazione di oggi a Mendoza, far anche capire al Governo che la scuola così non andrà avanti, che ci vuole più attenzione all’educazione se si vuole che non ci siano ogni giorno più delinquenti. Che per sostenere una scuola ci vogliono soldi e che per sciogliere uno sciopero non basta accusare le direttrici che non sono diventate informantori del Governo e che secondo le autorità dovevano nello sciopero anteriore informare alla fine del mese quali sono i docenti aderienti allo sciopero e quali no. Ma siccome le schede d’ iinformazione sono state fatte anni fa, d’accordo con la nostra costituzione che permette il diritto allo sciopero, dove dovevano scrivere questa informazione le direttrici? E perchè il governo non fa vedere ufficialmente la sua posizione contro la democrazia e la costituzione e fa le schede d’accordo al decreto(non legge) che proibisce lo sciopero? Ma è più facile far diventare il personale superiore in informatori contro i docenti. In Italia, per quello che posso seguire (anche a Porta a Porta che stranamente ci arriva alle 2 del mattino) finché mi addormento, l’educazione è diventata un’altra volta motivo di attacco e disprezzo. Sembra sia stata l’educazione e la quantità di insegnanti a provocare l’inflazione, l’insicurezza, il malessere generale e anche , se diamo attenzione ai fatti, la caduta di ALITALIA.(A questo punto diciamo che è così,la scarsa educazione politica dei popoli li fa seguire la carota davanti al naso senza guardarsi intorno). Per quello che ho capito, la giovane ministra è convinta di salvare l’educazione italiana, e poi, importantissimo per il cavaliere, sarà lei ad ottenere con le sue sagge misure, più di 2 miliardi di Euro di risparmio. Speriamo che non diano anche a lei la responsabilità di decidere dove andranno questi soldi. E speriamo che i docenti italiani, come quelli di tutto il mondo,continuino all’avanguardia delle lotte per favorire la democrazia e la giustizia all’umanità.