(Antonina Cascio) - Il lavoro dell’USEF a Mendoza ha una caratteristica: può essere più o meno importante, convocare a più o meno persone, ma sempre cerca di aprire nuove strade nella ricerca di progetti e di attività creative che possano riunire le persone che si associano all’entità e quelle che senza associarsi si avvicinano a noi e condividono i nostri momenti di attività e di lavoro creativo.

Carlos Barocelli, disegner di comics e illustrazioni , docente del disegno grafico attuale, collaboratore e co-creativo del fumetto “El Eternatuta II”, continuazione di quel primo e leggendario fumetto argentino, è arrivato a Mendoza venerdì 21 agosto alle 8 del mattino, convocato dall’USEF per una attività organizzata in lavoro di squadra con la Asociación Bancaria di Mendoza, con la quale abbiamo già non un accordo di lavoro ma di fratellanza e collaborazione, un accordo che cristallizza sempre di più in risultati coerenti col nostro lavoro. (si raccoglie quello chesi semina, modestamente .Questa parola mi sembra averla sentito a qualcuno). Alla Terminal de Omnibus lo aspettava Mariela Quiroga Intelisano, architetta, collaboratrice instancabile. Ci siamo trovati alle dieci del mattino alla Camera dei Deputati, dentro la Legislatura Provinciale, con il deputato Juan Antonio Gantus , Daniel Flores , coordinatore culturale della Bancaria ci accompagnava. L’intervista si allungò più del previsto, generoso come di solito l’artista regalò un disegno al deputato e la conversazione arricchita delle esperienze e dei progetti condivisi finì quasi a mezzogiorno. Barocelli ed io, presidente dell’ USEF ma nell’occasione in qualità di Portavoce della Direzione ce ne siamo andati a pranzo per avere una lunga conversazione privata e relativa alla nostra istituzione in Argentina (ricordiamo che Carlos Barocelli è il vicepresidente del CEIAUSEF di Rosario).Un produttivo interscambio di opinioni e di progetti. Alle ore 20.30 ci siamo riuniti al salone del terzo piano della Asociación Bancaria col pubblico e con la gente delle due istituzioni.A questo punto dobbiamo segnalare che la gente del” Círculo del Cuadrito”, disegnatori di Mendoza, sono stati a lavorare con noi in questo progetto ed a portarlo a buon fine. Ci fu una ampia convocazione e si sono fatti presenti per partecipare al seminario, signore di mezza età, ragazzi e ragazze, ed alcuni uomini già maturi. Tutti portavano i loro lavori e hanno partecipato alle classi con una devozione, una serietà ed uno spirito di cameratismo che sono sicura le docenti di qualsiasi scuola invidierebbero. Sabato mattino, sabato pomeriggio, domenica sera, nove ore di classi nei quali nessuno voleva andare nemmeno in bagno per non mancare a qualche spiegazione. C’è stato fu il caffè regalo del nostro socio ed amico Nino Sidoti, c’è stato il caffettiere, Ernesto Yudica o la moglie Ruth, ci furono le ragazze a preparare il brindisi, Gladys a portare i panini fatti da lei ed un socio a regalarci il vino. Sabato ci fu un pranzo del tipo picnic preparato dall’architetta, la collaborazione di tutti in ogni momento.Dal programma L’altra Italia ci chiamarono per avere un’intervista in diretto. Barocelli regalò tre disegni originali per tre persone che dovevano rispondere chiamando alla radio tre domande relative al suo lavoro ed origine. Domenica mattino0 ci siamo riuniti in Piazza Italia. Un bel gruppo di giovani, tra i quali anche una delle nostre inviate al campeggio in Sicilia a luglio (Guadalupe Loggia), hanno partecipato dell’attività, disegnando composizioni di piante ed elementi decorativi del luogo. E vero che l’attività è finita più tardi, alla Bancaria, dopo consegnare ad ogni allievo il suo piccolo diploma, dopo le fotografie di amicizia e di gruppo, anzi, quando Mariela ed io abbiamo salutato alla Terminal di Omnibus “il Baro” e la moglie che se ne andavano con rammarico, ma la frase detta dal padre di Guadalupe, il dottor Loggia, medico traumatologo e musico direttore di banda(jazz, rock, etc), anche disposto ad accoppiarsi Al nostro lavoro, credo sia stato un giusto corolario alle nostre attività:”Antonina-ha detto-te felicito por las ‘movidas’ que organizas”.Accanto a mè, in questa come in tante “movidas”, c’è tanta gente entuasiasta, generosa, attiva, come Mariana o Carmela, che non cantano, non scrivono(come benissimo lo fà la professoressa Aurora Bomprezzi), non disegnano, non suonano, ma fanno di tutto e più per aiutarci ogni volta che abbiamo di bisogno. Lavoro di squadra, è stato sempre la migliore risorsa istituzionale.Anche per noi lo è.