Storia dell’Istituzione

Nel mondo dell’emigrazione italiana, il cooperativismo fu lo stemma delle associazioni. La Sociedad Italiana de Socorros Mutuos Cristoforo Colombo de Belgrano, anticamente così chiamato il dipartimento di Godoy Cruz (Società Italiana di Mutuo Soccorso), nacque il 23 ottobre del 1900 e ottenne la targa legale nel 1903,

 da un decreto del Governatore Elías Villanueva. Fu fondata da un gruppo d’italiani il quale obbiettivo principale fu dare assistenza sanitaria e farmacologica ai soci, offrire servizi per i funerali e sussidi nel caso di malattie o disabilità. Medesima importanza fu data all’aspetto sociale e ricreativo dei residenti italiane e le loro famiglie,anche delle famiglie argentine , auspicando la conservazione della cultura d’origine con la realizzazione di attività culturali, sociali e di ricreazione che col tempo si estesero a tutta la popolazione del dipartimento di Godoy Cruz, anticamente Belgrano. Nel 1904 fu acquisito un terreno sulla strada Antonio Tomba al 246 dove fu costruito un edificio di speciale rilevanza architettonica, nel quale per quasi ben 80 anni ci fu il riscontro privilegiato dalla presenza di centinaia d’immigranti italiani residenti nella zona, e che oggi, purtroppo ,si trova in rovine ed in totale abbandono. Questo modello di costruzione, che si ritrova ancora in altre città del Latinoamerica e di Argentina, caratteristico delle istituzioni italiane dei principi del secolo XX, è l’unico che rimane a Mendoza. Una statua, che rappresenta la Patria protetta dallo scudo dei Savoia, e due aquile imperiali regalate dalla Regina d’Italia coronano il frontispizio e proclamano la adesione dei fondatori all’unificazione della penisola sotto la monarchia Dei Savoia. La Società Cristoforo Colombo soffrì nel secolo XX le trasformazioni logiche dei cambiamenti della società e della economia argentine e enll’abbandonare il suo ruolo di mutua, conservò invece le sue attività di ordine sociale, culturale e ricreativo. La grave crisi economica che colpì l’Argentina gli ultimi decenni del secolo scorso, colpì anche l’istituzione che sebbene non aveva dei debiti si trovava in uno stato calamitoso.La proprietà, cha apparteneva alla Società di Mutuo Soccorso Belgrano, chiamata dopo Cristoforo Colombo appare ancora a nome di questo unico padrone sul Registro della Proprietà della Provincia di Mendoza, in quello della Dirección de Rentas della Provincia e sul registro del Municipio di Godoy Cruz. Questo patrimonio, usurpato da gestori che apparirono come “salvatori del patrimonio” e che senza averne la proprietà s’imposessasorono, creando anche una dubitosa identità di mutua argentina che dopo averne il posesso abbandonò l’edificio alla distruzione del tempo-chissà pensando in un futuro di poter disporre del terreno, di grande valore per la sua ubicazione centralisssima e le sue dimensioni- doveva essere protetto dall’INAES (Instituto Nazionale di Associativismo ed Economia Sociale) nel ruolo di organizzazione rettrice della mutua argentina. Davanti all’abbandono ed il disinteresse , gli italiani ed i loro discendenti di Mendoza, sono convinti che li assiste il diritto di chiedere la gestione della proprietà, che storica e sentimentalmente è legata alle proprie radici, con l’unico obbiettivo di restituirle il suo peso culturale, educativo e sociale, quello che ebbe nella sua lunga storia istituzionale, con la sicurezza che sarà il cittadino di Godoy Cruz-tutti, italiani e non italiani-i beneficiari della ricostruzione architettonica e della valorizzazione della proprietà nel ruolo sociale e culturale. La lotta per la ricuperazione di questa eredità storica, iniziata dal Centro Italiano di Mendoza , ha anche l’adesione del console d’Italia in Mendoza, dottore Pietro Tombaccini, chi rappresenta i migliaia di cittadini italo-argentini della circoscrizione consolare, del COMITES ed i suoi consiglieri e del rappresentante al CGIE della regione, così come di FEDIME (Federazione di Entità Italiane di Mendoza) , dei Parlamentari per l’America Meridionale del Parlamento Italiano e dei dirigenti delle diversi entità regionali, culturali ed economiche italiane della Provincia di Mendoza.

 Gestione Municipale

2006-Il Dipartimento di patrimonio Culturale (DPC) del Municipio di Godoy Cruz, incomincia i lavori di ricerca storica e studio architettonico dell’edificio con l’obbiettivo di proteggerlo. Presenta all’esecutivo municipale il progetto per dichiaralo Patrimonio Culturale di Godoy Cruz. 2007- L’Onorevole Consiglio Deliberante del Municipio , il 28 maggio del 2007, sanziona la dichiarazione Nº 5445/07 dichiarando l’edificio di Via Antonio Tomba Patrimonio Culturale di Godoy Cruz. Il Municipio inizia il lavoro di mediazione tra la FEMEN (ente occupante) ed il Centro Italiano di Mendoza, alla ricerca di un accordo consensuato sulla titolarità della proprietà e posteriore gestione. 2008-Iniziano le tramitazioni per espropriare ,partendo dalla valorazione del bene culturale e della decisiva azione della collettività italiana di Mendoza per la ricuperazione, il Municipio prende la decisione. 2009:Il Municipio presenta il Progetto della Messa in Valore del Bene propiziando la gestione condivisa tra lo stesso municipio e la collettività italiana di Mendoza. Questa gestione esseguita dalla collettività italiana ed in particolare dagli abitanti di Godoy Cruz, è stata apoggiata incondizionalmente dai sindaci , l’anteriore, l’Agr. César Biffi e dall’attuale Lic. Alfredo Cornejo.

 Mendoza, giugno del 2009 Messa in Valore Diagnosi della costruzione

L’edificio si trova in completo stato di abbandono, i laterali hanno perso il tetto e le costruzioni del cortile posteriore sono in rovine.Si conserva il grande spazio centrale con la struttura dei mura e tetti ed i saloni del cortile di acceso. Il tetto del salone principale è in pericolo. La struttura non ha installazione elettrica, scariche di nessun tipo,nè servizio di acqua potabile

Ipotesi di Lavoro

Si dovrà evaluare tecnicamente la viabilità strutturale del tetto originale.Da questo studio si aprono due ipotesi di lavoro.La prima, la conservazione della attuale struttura con la possibilità di rafforzare il tutto per rassicurarlo.La seconda è la costruzione di una nuova struttura, conservando le caratteristiche di quella originale.

Intervento

Le azioni sono: Demolizioni e ritiro delle parti rovinati. Costruzione dei tetti laterali. Ricostruzione o rafforzamento del tetto del salone centrale. Costruzione di nuove istallazioni sanitarie, pluviali ed elettriche. Ricostruzione del pavimento calcareo originale Restituzione degli ornamenti applicati al frontispizio e ristaurazione degli elementi artistici esistenti. L’azione piu importante sarà il disegno e ricotruzione del tetto del salone centrale. In questo spazio si propone un piano di struttura metallica per coprire due attività: un secondo spazio per accedere a più publico agli eventi a realizzare ed un posto che servirtà di museo dell’immigrazione italiana e della Cristioforo Colombo in particolare. I saloni laterali avranno un nuovo tetto e saranno occupate una dal Municipio allo scopo di una Biblioteca Popolare e l’altra dalle istituzioni italiane

Programma

Il programma delle attività sarà stabilito in maniera condivisa dal Municipio di Godoy Cruz e dal Centro Italiano di Mendoza e dovrà seguire gli obblighi di gestione dell’autorità consolare e dalle associazioni. Area Administrativa: Sala di riunioni, uffici di gestione , saloni di recevimento e servizi Area Culturale:Auditorio-teatro. Si propone uno spazio di uso condiviso col Centro Italiano di Mendoza(CIM) con una capacità per 160 persone.Saloni di uso scolastico, esposizioni, biblioteca e di servizio alla comunità in generale. Area sociale: Bar, salotto e salone polivalente..