(Antonina Cascio) - “Mendoza está que arde¡”.Mendoza brucia¡ Tornata da un viaggio di solo 24 giorni, mi trovo una Mendoza che brucia. E brucia, purtroppo, grazie alla cattiva amministrazione di un Governo che non è alla altezza della provincia, una provincia piena di risorse economiche, la principale delle quali non è già la coltivazione dei vigneti,(che indubbiamente deve continuare e migliorare ancora)

ma il turismo che viene attratto dai meravigliosi e diversi paesaggi, pieni di una caratteristica, la altezza delle montagne, la grandezza delle valli, la profondità degli abissi, l’enorme caudale dei fiumi, la larghezza dell’orizzonte. Mendoza non ha pace in questo momento. Andare a risolvere una pratica al Municipio o all’ufficio dell’ANSES (pensioni), o voler dirigersi ad una banca, sono obbiettivi purtroppo complicati dai scioperi, le interruzioni delle strade, le manifestazioni che transitano le vie principali ed i mezzi di trasporto che si fermano senza un segnale di avvertenza lasciando i passeggeri in piena strada. Non lavorano i docenti, che non sono contenti con lo stipendio ( con ragione,dobbiamo dirlo) e si sommano alle loro proteste quelli in pensione ai quali fu promesso per marzo l’acquisizione e legale 82% mobile e che per risposta ebbero una lettera, gentile lettera che promette per un futuro sconosciuto migliorare la situazione, tanto negativa da riscuotere gli stipendi con un mese di ritardo,. Non lavorano gli impiegati delle banche, che adesso fanno lo sciopero completo e non pagano nemmeno i pensionati come facevano fino a poco tempo fa, nelle giornate di sciopero. Non lavorano i medici, stanchi di avere stipendi inferiori al guadagno dei “cartonieri”(quelli che raccolgono per strada la spazzatura utile) e di dover mettere di tasca delle volte ai centri assistenziale per avere gli attrezzi necessari. Non lavorano gli infermieri che guadagnano meno dei medici, e non lavorano i lavoratori dei “trolebus”, unico mezzo di trasporto dello stato provinciale che sono stati per anni sopravalutati, guadagnano quasi quanto i giudici e come questi prendono in ostaggio il Governo, portando nelle loro tasche le più grosse somme. Nel frattempo, nelle banche dormono le somme che il Governo Nazionale ha dato a Mendoza per risolvere i suoi problemi ed il governatore promette che farà campagna porta per porta (non a Porta a Porta), poiché ci saranno elezioni parlamentari a giugno. Mi piace l’idea che il governatore bussi alla mia porta. Lo farei passare e gli darei i miei argomenti. Certamente non servirebbe a nulla, o chissà sì. Può darsi che si vergognerebbe un poco del mio stipendio di docente pensionata, lui che di sicuro mparò a scuola quel troppo o poco che sa..