Avevo appena 13 o 14 anni quando ho visto un film che sebbene non ricordo in tutte le sue sfumature, mi lasciò un segno profondo nello spirito. Quel giorno ho capito che il tramonto delle civiltà, dei governi, degli imperi, avviene sempre dentro un contesto di spregiudicata allegria e feste. Si chiamava “Il Congresso si diverte” e si riferiva al congresso, o convegno ,convocato a Vienna nel 1814, dall’imperatore austro-ungarico.

Voi direte che non era un film adatto alla mia età. Eh sì, lo so. Ma tornare indietro e spiegarlo ad una rete di personaggi ignoranti ed alla società in generale di quell’epoca è ormai impossibile. Io ero troppo piccola per certe cose:avere un fidanzato, uscire con le amiche da sola o andare a ballare. Ero invece, sufficientemente adulta per occuparmi della mia sorella più piccola di soli 5 anni, per passare la giornata fuori casa studiando le lingue straniere che mi veniva la voglia di studiare, oltre l’italiano tutte, meno il tedesco (era troppo vicina la guerra ancora), e per andare al cinema con mio padre. In quel tempo films per bambini non ce n’erano, tranne qualche fumetto di Disney, e gli altri film, se si capivano (cosa strana) erano qualificati tra permessi e proibiti per i minori di 14 anni. Quelli che i lavoratori della cultura non capivano ben potevano essere catalogati in uno o l’altro senso. Sempre ho pensato che la decisione la prendevano a “cara o cruz”, (testa e croce), con una moneta. Ma torniamo al nostro film, che illustrava abbastanza chiaramente come i congressisti invece di lavorare e di fare quello ch’erano mandati a fare, cercavano donne che portavano anche nella sala delle deliberazioni. Ma di tutto quello, l’immagine che mi rimase impressa per sempre è quella della presentazione, un grande e lungo tavolo attorno al quale le sedie, ballavano, vuote. Questa è la scena che m’immagino quando penso al Parlamento italiano, alla Camera dei Deputati (chiedo scusa al mio amico Fabio Porta che so che ci và a lavorare), ma ancora di più ci penso quando mi raffiguro il Senato. Oggi, leggendo sulla leggerezza con la quale i parlamentari, eccezione fatta del PD e pochi altri, hanno provocato un terribile scompiglio legale facendo sparire una grande quantità di Comuni (pensate dalla mia provincia, Messina, più di sette, ma il mio si è salvato), mi sembra più adatta che mai la scena di presentazione di questo film. “Il parlamento si diverte” dovrebbe chiamarsi la versione attuale. In questo “cambalache”(scompiglio) che è diventato il mondo, niente di meno strano che un Parlamento pieno quasi di gente inoperante che non sa cosa fa né cosa fare, né il perchè.(sempre continuo a scusarmi con le eccezioni). Niente di strano ancora la sfacciataggine degli Stati Uniti, che vogliono farci credere che non hanno nessuna responsabilità in questa crisi globale e parlano di solidarietà e di lotta comune, bensì sia Obama a parlare, al quale non ho visto mai prima criticare quello che il proprio paese stava preparando e che molti prevedevano. Oggi i Paesi d’Europa si strappano le vesti, e ci parlano di andare avanti tutti insieme. Arrivati a un punto di equilibrio delle finanze e di ripresa delle forze economiche, vorranno ancora continuare accanto a noi la strada condividendo sia lo sforzo che i benefici tutti in egual misura? Queste sono domande che dobbiamo imparare a fare prima di impegnarci in aiuto di quelli che ci fanno vedere i pesciolini colorati. Nel futuro avremo bisogno di amici in questo piccolo borgo che è il mondo, ma di quelli veri., Non li troveremo né tra i grandi promotori della catastrofe, né tra la maggioranza dei nostri parlamentari.