(antonina Cascio) Oggi è il giorno dell’Epifania. In tanti paesi del mondo, migliaia di bambini hanno avuto un regalino, o dalla Befana o dai Re Magi che arrivano in camello. Chi più , chi meno, `e stato coccolato dai genitori, dai nonni, dagli zii o dagli amici. Ci sono quelli che non hanno una famiglia, ma lo stesso in qualche modo hanno ricevuto un presente.

 Altri ancora, invece, non hanno avuto nemmeno un pezzetto di pane ma sono arrivati a salutare il sole e qualche soluzione , qualche aiuto, qualche dono almeno dalla antura, hanno ricevuto. Ma purtroppo, guardando terribili immagini provenienti dalla Striscia di Gaza, abbiamo la chiara certezza che molti bambini non sono arrivati mai a questa giornata. Loro si erano comportati bene, anzi hanno sofferto tante penurie negli ultimi giorni ed invece di essere premiati sono finiti sotto 4 palate di terra o sotto le macerie di un bombardamento In questi miei oltre 60 anni, ne ho visto salme, tante purtroppo, di persone vicine a me, salme lontane che le fotografie durante la guerra di Malvinas, mi mostravano e non avevamo nemmeno il diritto di parlarne al giornale dove lavoravo, soltanto piangere accanto all’occasionale compagno di lavoro al quale toccava come a me tacere, perchè ne avevamo viste altre salme, di cittadini comuni che non erano in guerra, almeno loro lo credevano, ma i militari del “Processo” fecero la guerra a chiunque ha parlato, o a visto, o ha sentito, o ha scritto, come lo facevamo noi, di nascosto, e non ha saputo nascondersi bene. Avevo visto anni prima le fotografie del Vietnam e prima ancora, troppo piccolina per memorizzarle e non impressionarmi brutalmente, quelle di Corea. Si parla troppo di Pace in questa “aldea globale”, ma si fa poco la pace. Ricordo nel ’50 Praga ed i paesi dietro la Cortina ed i disegni terribili, pieni di sangue,alla Domenica del Corriere. Ricordo la salma di un vagabondo simpatico che mi salutava al mercato vicino alla scuola dove lavoravo e che una mattina d’inverno toccò a me trovare congelato davanti all’edificio scolastico. Ma non c’è , al meno per me, una salma più dolorosa e che più impotenza mi provochi della salma di un bambino. Ne ho visto prima:bruciati, ammalati di malattie che provoca la malnutrizione, dopo un incidente perchè da solo vagava per la strada, docente delle zone più precarie come sono stata sempre. Ma uno alla volta. Adesso guardo le immagini su Internet, alla TV, sui giornali. Gruppi di bambini. Salme in quantità, una accanto all’altra e torno sempre a domandarmi: che hanno nel cuore gli esseri umani? Che abbiamo che ci fa agire in questa maniera? Nemmeno gli animali lo fanno. E mi vergogno di essere e di non potere, di non riuscire a salvarli. Antonina Cascio