(Antonina Cascio) La povera Gina Lollobrigida, con i suoi al meno 85 anni, sbaglia decennio e afferma che negli anni sessanta è venuta in Argentina a trovare Peròn e si sgomenta ancora, dopo tanti anni, della passione risvegliata nel cuore dello già maturo e due volte vedovo presidente. Chissà per quale motivo, forse perché si trattava di un presidente, visto che di passioni ne ha avute tante la Lollo¡ Ma il fatto è, che mentre lei dice che quasi è diventata una seconda Evita, Bruno Vespa domanda, allora lei ha conosciuto Evita?

 Chè mancanza di serietà in un personaggio che porta avanti un programma alla RAI che è un simbolo dell’italianità nel mondo! E qui entriamo nell’argomento della credibilità. Può essere che il Vespa non sappia che Peròn se n’è dovuto andare dall’Argentina cacciato dall’esercito, la marina e l’aeronautica militare dopo il bombardamento di Plaza de Mayo nel 1955? Possibile che non possa dedurre che se la Lollo è venuta a trovare Peròn l’ha fatto prima di questa data, essendo gia vedovo e logicamente libero per appassionarsi pubblicamente della Lollo? Come poteva allora la Lollo conoscere Evita ch’era morta nel ’52? E come si può permettere Vespa di domandare all’attrice che ricorda degli anni ’60 se di sicuro sapeva che parlava di Peròn? E degli anni ’50? Purtroppo, nei ’60 a Peròn non lo si poteva nominare in Argentina. E dico purtroppo non per lui che ben poteva essere rimasto alla Porta de Ferro a Madrid e non tornare come un gagà accompagnato da due mafiosi come la terza moglie (Isabelita) e Lopez Rega. Dico purtroppo perchè la proibizione lo trasformò in un mito e si sa già quanto è difficile distruggere un mito, per quanto abbia di falso. Ma questi sembrano giorni adatti per distruggere mitiche, o fantasiose o virtuali realtà che già non hanno più sostegno. Chi può credere ormai al mito dell’intelligenza di Berlusconi? Sistematicamente sta distruggendo tutto quanto organizzato in Italia, che sebbene aveva bisogno di modifiche, si manteneva bene e manteneva la nazione portando avanti il nome d’Italia nel consesso internazionale. Riguardo il Parlamento siciliano, apprendo che ormai non c’è la possibilità di sapere mai chi è presente e chi no alle sedute, arrivato il momento nel quale quasi si può avere l’approvazione di un progetto senza presentarlo, se sei amico dell’amico. Tremaglia, il ministro degli emigrati che girava il mondo promettendo” l’oro ed il moro”, riscuote pacificamente oggi il suo stipendio di parlamentare e le sue promesse sono svanite dal momento che ha scoperto come Berlusconi, che all’Estero la gente non è mica scema e che le variegate esperienze politiche aiutano gli emigrati a scegliere meglio. Non sempre, però! Abbiamo anche l’esempio di Angeli, tanto votato in Argentina purtroppo, dove ancora un grande gruppo di connazionali si aggrappa al fascio e agli antichi sogni imperiali. Certamente quand’è ora di promuovere, Angeli non promuove gli emigrati, i quali nella grande maggioranza sono persone che non hanno saputo arricchirsi approfittando della bontà del paese e dell’innocenza della popolazione. Peccato, è una delusione anche questa, ma il mito Mussolini è caduto da oltre 60 anni bensì ci siano ancora personaggi che non ci credono! Siamo arrivati in un punto, come italiani all’estero, del quale sarà troppo difficile uscire. Nemmeno alle associazioni possiamo ormai credere! Ci sono quelle che sono diventate imprese famigliari dove si lavora tutti uniti come in una pyme , dove nascondono informazioni, giocano a scacchi e muovono i tasti d’accordo agli interessi della figlia, del figlio, del marito o del nipote. Queste non promettono nulla in maniera gratuita, ma fanno tutto alla grande e riscuotendo alti prezzi fanno credere ai soci che li stanno favorendo. E ci sono quelle che invece tirano avanti con un grande sforzo economico dei suoi dirigenti, che quasi mai promettono e quello che promettono quasi mai possono offrirlo Perchè non ricevono l’aiuto necessario dai governi regionali o perchè i dirigenti sono stanchi e poco a poco abbandonano le piazze più indigenti per lavorare in posti dove le associazioni hanno l’aiuto dei soci benestanti e dove si prova più soddisfazione a farlo. Molti di noi si domandano:” perchè essere cornuto e bastonato?” Perchè sforzarsi per un paese che noi crediamo il nostro ma che non crede a noi come risorsa e come cittadini di prima categoria? E perchè, insomma credere? E a che? E triste dirlo. E’ triste generalizzare, ma gli italiani d’Italia non sono ormai credibili, le loro promesse sono favole ed i loro tagli, quelli del governo, ma anche quelli dell’indifferenza totale di una popolazione verso agli emigrati. Sono questi, segni di un tale disprezzo alla nostra esistenza che di sicuro potranno portare anche all’indifferenza di tutti gli emigrati verso l’Italia.