CALTANISSETTA: GLI ASPETTI DELLA DECADENZA

La storia DI Caltanissetta è abbastanza movimentata. La presenza di notevoli giacimenti di zolfo, fecero della città un polo di attrazione per operai e minatori che provenivano da diverse parti della Sicilia.

Tutto ciò, negli anni fece di Calatanissetta una città animata, piena di gente che lavorava e spendeva. Una economia florida, una classe operaia agguerrita che condusse dure battaglie contro la classe padronale e contro i gabelloti che amministravano le miniere. La storia della città è legata a nomi come Gessolungo, trabonella, saponaro, tumminelli, ed altri ancora, che ricordano il tempo d’oro, quando le miniere brulicavano di gente, ma erano anche luoghi di lutti e di sciagure dovuti al crollo di cantieri, agli scoppi di grisou, alla triste storia dei “carusi” Pur in presenza di tante miniere, la città non si salvò dalla piaga dell’emigrazione, tanto da avere importanti comunità a Rochester ma anche in Europa. La chiusura delle miniere, il grande ritardo con il quale si riuscì a dare vita al parco minerario di Trabia, Trabonella e Florestella – Grotta Calda, il modo come tale parco viene gestito, che non attira turismo come dovrebbe, ha avviato un percorso irreversibile di decadenza, che si evidenzia in diversi modi. Dallo spopolamento del centro storico, dalla mancanza di lavoro considerrato che alle miniere dismesse non si è sostituito niente, dalla chiusura di molti esercizi, che hanno cambiato il volto della città a partire dalla famosa “strata a foglia” (vedi foto sopra) dove restano pochi esercizi e dove si è avviato un processo di rivitalizzazione, o il mercato che anticamente era ubicato nella strada che dalla piazza, angolo Cattedrale, scendeva fino a San Francesco, ormai completamente scomparso. Ma la decadenza, a seguito dello spostamento della città nelle periferie dove insistono palazzi nuovi, si riscontra anche nei crolli che si verificano nel centro storico, dove interi palazzi cedono all’abbandono ed alla vetustà e crollano senza preavviso. La stesa presenza di una numerosa comunità dio immigrati, che rasentano la cifra di circa tremila persone di varia nazionalità, non è bastata a riprendere il centro storico e le sue abitazioni, oggi fatti oggetto ad un progetto di ristrutturazione conservativo che non sappiamo quali frutti potrà dare ed in quanto tempo. (SA)

ENNA: PROVE DI RIPRESA

Non è certo facile risalire la china per una provincia che come Caltanissetta basava la sua economia su un grande numero di miniere da dove veniva estratto sia lo zolfo che il sale potassico. Il declino del settore minerario, relegò Enna in fondo la classifica delle città italiane. Ciò nonostante, i giovani, stanchi di lasciare la propria terra e desiderosi di creare sul posto attività di lavoro, stanno riscoprendo l’agricoltura. Questo nuovo orientamento nei giovani, che guardano all’agricoltura come fonte di progresso economico, ha fatto sì che le aziende agricole aumentano passando da 4931 a 5093, secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio. Un dato positivo almeno per due motivi: un ritorno di interesse verso l’agricoltura con il recupero alla coltivazione di terre a volte abbandonate, un incremento di posti di lavoro e della asfittica economia dell’intera provincia che pur in presenza di questi dati positivi resta all’ultimo posto tra le province italiane. In ogni caso è da accogliere con piacere un dato che denota la volontà di una città e di una provincia, di risollevare la testa e di tentare una risalita della china anche se non si presenta facile. Sicuramente, un potenziamento del sistema viario, un significativo investimento pubblico, un maggiore supporto a località che possono rilanciare il turismo, come il lago di Pergusa, il parco minerario Florestella - Grotta Calda, le importanti località turistiche come la Villa Romana del Casale, gli scavi di Morgantina, i centri storici di Enna e di altri comuni della provincia ricchi di storia e di tradizioni, una maggiore attenzione alla zona industriale di Dittaino ed altri interventi ancora, potrebbe davvero ingranare una positiva marcia di progresso e di ripresa dell’economia dell’ennese, che in ogni caso continua a fare sforzi e prove di ripresa economica. (SA)

SCIACCA (AGRIGENTO): TICKET SI O TICKET NO?

Ticket sì o ticket no, è questo l’interrogativo che in questi giorni a Sciacca, grosso xcomune in provincia di Agrigento, famosa, tra le altre cose, per il suo carnevale. Nel bando di affidamento per la gestione della vesta del carnevale e la storica sfilata dei carri allegorici, per la prima volta è stato introdotto il pagamento di un ticket d’ingresso del valore di € 4 a persona al giorno. Una decisione che ricalca anche quella che altri comuni d’Italia in occasione di manifestazioni simili o di altra natura, quali ad esempio i presepi viventi, da tempo già applicano. Ciò nonostante, come capita in queste occasioni che rappresentano anche novità, l’opinione pubblica di divide tra quelli che sono d’accordo e quelli che dissentono. Ad essere d’accordo in questo caso, come si evince da quello che succede sui social, sono i non residenti a Sciacca, ossia quelli che dovrebbero pagare il ticket, mentre parecchi residenti non sono d’accordo. Perplessi gli albergatori più che per il ticket per la tempistica con cui è stato annunciato a chi ha prenotato un posto per dormire, che oltre a pagare la tassa di soggiorno che varia da € 0,50 per gli alloggi extra alberghieri ed arriva ad € 5,00 per gli alberghi cinque stelle. E’ bene però tenere in considerazione che una manifestazione di questo tipo comporta parecchio lavoro da parte di chi lavora per realizzare i carri allegorici, da chi lavora per la riuscita della manifestazione, i gruppi musicali, i figuranti e tante altre figure ancora. Vero è che la presenza di turisti porta anche ossigeno all’economia locale, ma è anche vero che il comune mette in conto solo uscite che alla fine non solo gravano sulle casse del comune, ma anche sui contribuenti che rappresentano la fonte di entrate per i bilanci comunali. La imposizione di un ticket, intanto, non solo permette di avere degli incassi per gli organizzatori e quindi per il comune, ma permette anche una regolazione sul numero dei partecipanti, cosa che potrebbe alla fine risultare positiva. (SA)

PALERMO: REDDITO DI CITTADINANZA, NUMERI BOOM A PALERMO: 119 BENEFICIARI OGNI MILLE ABITANTI

DA PALERMO TODAY - „Il numero di individui che vive in famiglie beneficiarie del Reddito o della Pensione di cittadinanza è particolarmente elevato nelle regioni meridionali, in particolare in Campania dove l’incidenza sfiora il 10% (99 beneficiari ogni 1.000 residenti): una soglia che però viene addirittura superata a Palermo con 119 percettori ogni mille abitanti. Solo Crotone (129) supera i livelli del capoluogo siciliano. Palermo è sul podio a braccetto con Napoli: stessi identici numeri.“ „E' quello che viene fuori spulciando i più recenti dati Inps, dai quali emerge che in Italia, nei primi dieci mesi di applicazione della misura, le domande presentate sono state complessivamente 1,6 milioni: 1,1 milioni di richieste sono state accolte (66,9%), 88.000 sono in lavorazione e 457.000 sono state respinte o cancellate. Da aprile 2019 si contano anche 56.000 nuclei decaduti dal diritto, soprattutto a causa di variazioni della composizione o della situazione economica del nucleo“ „Intanto sono destinate a fare discutere le dichiarazioni del presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, al Fatto Quotidiano: "I furbetti del reddito di cittadinanza c'erano anche prima e percepivano il reddito di inclusione, ma nessuno se ne accorgeva - ha detto -. Abbiamo controllato 341 'furbetti' e tutti erano già beneficiari di Rei, ma non se n'era accorto nessuno. Il punto è che finché non si pagano le tasse si chiude un occhio, ma se si prende indebitamente il Reddito di cittadinanza si sparano i titoli sulle prime pagine" (continua a leggere: https://www.palermotoday.it/cronaca/reddito-cittadinanza-numeri-inps-palermo.html)

CATANIA: PROGRAMMAZIONE TURISTICA, NASCE IL COMITATO "TU.ETNA"

DA CATANIA TODAY - „"Il vento sta cambiando e la necessità di ascoltare dal basso le esigenze e farle diventare policy è la prima prerogativa del cambiamento", spiega il Prof. Benedetto Torrisi. "Mettere a sistema operatori dell’etna, istituzioni, Enti diventa necessario per creare una cabina di regia unica che agisca per il turismo e per la ricchezza dei territori". Nasce così il primo Comitato di Categoria per la difesa e la programmazione del Turismo dell'Etna denominato Tu.Etna. "La necessità nasce dal fatto che gli operatori del settore turistico etneo non fanno rete e un sistema turistico legato ad un brand forte come l’Etna è lasciato in balia del coraggio degli imprenditori. Inoltre - commenta ancora Benedetto Torrisi, docente di statistica economica - la totale mancanza di legami programmatici con le istituzioni locali e regionali, un turismo mordi e fuggi, un sistema dei trasporti non funzionale allo sviluppo del turismo, la mancanza di programmazione turistica unica per l’Etna e tanto altro ancora, la continua presenza di rifiuti che danno il benvenuto ai turisti, sono tutti fattori che hanno generato quella spinta per provare a stare insieme addetti ai lavori del settore turistico partendo da una comunità fondatrice che abbraccia i comuni da S.M.di Licodia sino a Randazzo".“(continua a leggere: http://www.cataniatoday.it/cronaca/programmazione-turistica-nasce-il-comitato-tu-etna-8-febbraio-2020.html)

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