STRADA DEGLI SCRITTORI, DON CIOTTI: "UNA BESTEMMIA CHIEDERE A DIO DI BENEDIRE I PORTI CHIUSI"
DA AGRIGENTO NOTIZIE - Una settimana ricca di eventi e grandi ospiti, per delle iniziative culturali promosse dalla "Strada degli scrittori. Ieri, importante dibattito con Don Ciotti, l'incontro si è tenuto a Castrofilippo.
Il fondatore di Libera ha lungamente parlato di lotta alla mafia e delle imposture dell’antimafia di facciata. Proiettato un video in esclusiva che racconta l’infanzia del giovane Paolo Borsellino. “Va abolita la parola ‘Antimafia’, non va fatta della legalità un idolo, una bandiera da tirare fuori alla bisogna. Bisogna sempre ricordarsi che il fine ultimo è la giustizia”. Sono queste alcune delle parole pronunciate da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ieri sera a Castrofilippo nel contesto della serata “Lungo la strada della legalità nel paese di Paolo Borsellino e Salvatore Bartolotta”, promossa dall’associazione Strada degli scrittori e inserita nelle iniziative collaterali del Master “Le parole dell’impegno civile”, realizzato con il coordinamento scientifico di Treccani Cultura. Ciotti, dialogando con il giornalista Felice Cavallaro, con il suo consueto stile energico non si è tirato dietro di fronte ai più scottanti temi di attualità, partendo appunto dall’idea dell’abuso del concetto di “antimafia”, che, spesso, nasconde cose poco trasparenti. (continua a leggere: http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/strada-degli-scrittori-don-ciotti-castrofilippo.html )
CALTANISSETTA: TANTI INCENDI SI POTREBBERO ANCHE EVITARE
Arriva l’estate e con essa puntuali arrivano gli incendi che dettano il concitato ruolino di marcia dei pompieri, costretti a correre da una parte all’atra della provincia. Eppure, ogni anno puntuale arrivano anche le ordinanze dei sindaci, che dettano disposizioni ai privati per evitare che le sterpaglie di terre incolte siano cause di incendi e disaggi. Quast’anno, arriva anche la presa di posizione dei sindacati dei vigili urbani di Caltanissetta, che illustrano una realtà pesante, spesso ingestibile, una realtà che il più delle volte vede le poche squadre disponibili impegnati a spegnere sterpaglie nei centri abitati, sul cigli delle strade, nelle terre incolte e così via. Incendi che spesso sono addebitabili all’incuria dei comuni che non puliscono gli spazi appartenenti al demanio comunale, ai privati che non rispettano le ordinanze perché spesso mancano anche i vigili che debbono multare gli inadempienti. Ed ancora, quante sterpaglie vengono rimosse dai bordi delle strade provinciali? Con quali mezzi se quella delle province è una telenovela che non ti fa capire di chi sono le competenze e con quali somme vanno affrontate? Lo stesso dicasi per gli alberi che pensono sulle strade e per tante altre situazioni, che alla fine servono solo a tenere impegnate i vigili per incendi che potrebbero benissimo essere evitate se solo gli Enti Locali rispettassero le loro stesse ordinanze, mentre viene rallentata la loro capacità di intervento o mentre interventi di estrema urgenza vengono ritardati per mancanza di squadre impegnate in altro lavoro. Nessuno forse sa, che il lavoro dei pompieri non si limiti solo a spegnere gli incendi, grandi o piccoli che siano, ma è un lavoro molto articolato che richiede l’intervento del vigile negli incidenti stradali, nella fuga di gas negli appartamenti, nella necessita di liberare persone rimaste chiuse detrito casa e così via. Sarebbe bene che ogni comune, ogni proprietario di spazi all’interno dei comuni o nelle loro vicinanze, si ricordasse del proprio dovere di prevenire gli incendi, di rispettare le ordinanze in modo di avere anche maggiore rispetto per il lavoro di una categoria: quella dei pompieri, spesso impegnati a salvare vite umane non solo negli incendi, ma anche nelle alluvioni ed in altre catastrofe ben più imprevedibili di un semplice incendio sviluppatosi per incuria. (SA)
PIAZZA ARMERINA (ENNA): VALORIZZARE DI PIU’ E MEGLIO LE RISORSE CULTURALI
Tutti ricorderanno l’incidente aereo del 10 marzo del 2019, quando un aero della compagnia etiope, la Ethiopian Airlines 302, partito da Addis Abeba e diretto a Nairobi precipitò presso Bishoftu causando la morte di diverse persone tra le quali anche quella dell’Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa. Il Dott.re Tusa si trovava su quell’aereo, perché doveva partecipare ad una conferenza internazionale organizzata dall’UNESCO a Malindi Aveva solo 66 anni. Nella sua vita di archeologo, si occupò molto di ricerca e di valorizzazione di siti archeologici e quando fu alla Regione, nella sua qualità di Assessore, sviluppò tra le altre cose, anche di amministrazione dei beni culturali. Una delle sue idee era quella di rendere economicamente indipendenti i parchi archeologici, mettendo a frutto le tanti ricchezze di cui la nostra Isola dispone. In questa veste, fece parecchie visite a Piazza Armerina, per cercare di valorizzare e utilizzare al meglio la storia ed i monumenti di quel territorio conosciuto solo per la Villa Romana del Casale. Ora, l’Amministrazione Comunale, avendo ricevuto un finanziamento di 530 mila euro per trasformare il Palazzo Trigona, un gioiello del barocco siciliano, oggi in parte centro culturale, in museo dove raccogliere gli innumerevoli reperti scoperti nel territorio, vuole intitolare il museo a Sebastiano Tusa, in ricordo della sua passione per i beni culturali e del suo interessamento per quelli della città della provincia di Enna. Tale opera, servirà ad allargare il giro turistico sul territorio, nella speranza di trattenere i turisti che oggi sono solo di passaggio. In effetti, di Piazza Armerina, si conosce solo la villa romana e ad essa si indirizzano i flussi turistici che dopo la visita lasciano il paese dirigendosi verso altre mete. Il museo potrebbe essere valida leva di sviluppo per dare ossigeno all’economia locale e nello stesso tempo onorerebbe la memoria di un professionista appassionato dei beni culturali che tanto si è speso e non solo per quelli siciliani. (SA)
RAGUSA: UNA MARCIA PER LE INCOMPLETE CHE BLOCCANO LA SICILIA
Di manifestazioni se ne fanno tante e tante se ne sono fatte. Ora il PD siciliano, si mette in marcia per sollecitare lo sviluppo della Sicilia a partire dalle infrastrutture che rimangono incomplete, mentre parecchi milioni ritornano a Bruxelles perché non siamo stati capaci di spenderli. Il PD ragusano, con alla testa sia il deputato regionale locale Nello Di pasquale e lo stesso segretario regionale Faraone, in segno di protesta per il mancato completamento della Ragusa Catania, in costruzione da tempo e mai finita, come per altro tante altre opere in questa Isola dimenticata. L’iniziativa vuole richiamare l’attenzione della politica e dei cittadini sull’operato di un governo che da tempo parla di riapertura dei cantieri, mentre questi, a parte qualche fotografia scenica di politici che amano riempire i social di immagini e non di fatti, restano fermi e non vanno avanti. Questo è il destino di tante opere che citarle tutte formerebbe un lunghissimo elenco, per una Sicilia che tutti vogliono fare decollare a parole e che invece resta al palo, succube della politica di un governo appiattito su Salvini, sfacciatamente sbilanciato verso il Nord, proteso e realizzare quella grande padania tanto cara a Bossi che poi sembrava fosse scomparsa dai piani della lega. E i 5S che fanno? Come difendono i siciliani che hanno avuto la disavventura di votarli nella speranza di un cambiamento mai arrivato? Ora il PD inizia la sua marcia verso il progresso e lo sviluppo, partendo da Ragusa alla volta dell’Aeroporto Fontanarossa di Catania, una marcia di 90 Km, circa che vuole essere l’inizio di un percorso per sollecitare lo sviluppo della Sicilia e la sua irrinunciabile infrastrutturazione, senza la quale quella che dovrebbe essere fonte di ricchezze per l’intera Italia, rimane invece la più grande area di depressione economica da dove si continua ad emigrare. (SA)
ANTILLO (MESSINA): NUOVA INZIATIVA CULTURALE PARTE L’ANTILLO FOLK FEST
A meno di 500 mt. Sul livello del mare, nella Valle D’Agrò, si trova il paesino di Antillo, appena 869 anime dai 2045 che ne aveva nel 1951 prima che cominciasse il grande esodo che spopolò tanti paesi dell’Isola. Questa è la location scelta da Mario Incudine, per lanciare la prima edizione dell’ANTILLO FOLK FEST. Una rassegna di cultura popolare sotto tutte le sue forme, in modo da trasmettere la ricca storia culturale della nostra terra. Una iniziativa alla quale hanno aderito artisti come Peppe Servillo, Eugenio Bennato, Pippo Rinaldi (Kaballà) ed altri. Nella prima giornata il 12 luglio, ad aprire la manifestazione la rappresentazione della “pisatura”, l’antico metodo di trebbiatura del grano per ricordare la tradizione che verrà anche accompagnata dalla musica e dalle canzoni di Antonio Smeriglia e dei Cantori di Galati Mamertino. Scopo della manifestazione che si svolgerà in tre giorni, è quella di fare diventare sia Antillo che i comuni della Valle D’Agro, nuovi circuiti da offrire ai flussi turistici e nello stesso tempo tentare la potente leva del turismo per dare sollievo e nuova linfa all’economia di comuni spopolati da una emigrazione di massa della quale ancora oggi si pagano le conseguenze. E’ pure vero che quei comuni per un certo tempo hanno potuto usufruire delle rimesse degli emigrati, ma è anche vero che l’emigrazione che spesso partiva per essere temporanea è diventata definitiva. Oggi con iniziativa di questo livello, si vuole rilanciare questi piccoli paesi rilanciando la loro cultura, le loro tradizioni, il loro artigianato e perché no, i loro prodotti tipici. In contemporanea, verrà lanciato il festival, quando gli otto finalisti prescelti si esibiranno non solo davanti alle migliaia di turisti che sono attesi per l’evento, ma anche davanti ad una giuria di esperti presieduta da Kaballà e della quale fanno parte Antonio Vasta, Antonio Putzu, Sergio Bonanzinga, Grazia Magazzù Antonio Smeriglia e Gialuca Santini giornalista e critico musicale. Al primo classificato, verrà offerta la realizzazione di un video-clip professionale e la produzione artistica e la registrazione di un brano inedito. Tripudio di musica l’ultimo giorno, il 14 luglio, dopo la colazione musicale per le vie del paese assieme all’assaggio di prodotti tipici, mentre la serra in Piazza Maria SS. Della Provvidenza, con la partecipazione della Banda Vincenzo Bellini di Antillo diretta dal Maestro Giuseppe Paratore, verrà offerta ai presenti la musica e le parole del “Grande Sud”. Una interessante iniziativa alla quale auguriamo l’immancabile successo cui andrà incontro. (SA)
CATANIA: UN CANE RANDAGGIO VALE PIU’ DI TANTI IMMIGRATI?
Questo ministro dell’interno è davvero imprevedibile. Dichiara guerra alle ONG, da tempo aveva promesso che avrebbe rimpatriato 600.000 immigrati abusivi in Italia, da tempo muove tutte le leve possibili per chiudere il Cara di Mineo. Ora può dire “missione compiuta” il Cara di Mineo finalmente è stato chiuso, parecchie centinaia di immigrati sono stati sbattuti per la strada senza un alloggio e senza fissa dimora, ma anche senza nessun supporto per essere rimpatriati. Una operazione, che aumenta il numero di quei clandestini che sono stati la bandiera della campagna elettorale salviniana che si era impegnato ad eseguire le espulsioni. Ora, forse preso da un ripensamento di umanità è disposto a mettere un contributo per contribuire all’accoglienza di 117 ultimi ospiti del Cara di Mineo. Se qualcuno pensa che tale brandello di umanità il ministro la rivolger ai tanti immigranti cacciati fuori su una strada che non si sa dove porta, si sbaglia, di gran lunga verso ospiti che non sono gli immigrati è rivolto l’atto umanitario. Il mistro che si dichiara disposto a contribuire con denaro contante rivolge il suo appello che così recita testualmente: «Invito famiglie, bambini e nonni a prendersi a cuore la sorte di 117 occupanti del Cara di Mineo, con un contributo economico o aprendo le porte di casa». «Amici, abbiamo bisogno di voi! 117 cani sono gli ultimi ospiti del Cara che come promesso abbiamo chiuso, risparmiando un sacco di soldi. Entro il 31 agosto questi amici devono trovare una nuova casa!» Che differenza tra un randagio che riesce a smuovere le corde del cuore del ministro ed un, due cento, mille immigrati che muovono so,lo le corde della sua campagna elettorale e dell’accaparramento di voti in barba al destino di uomini messi sul lastrico o rinviati in Libia dove non esiste nemmeno uno stato decente capace di gestire e controllare quel territorio. Quanto più meritevole sarebbe occuparsi di uomini e non di randagi, tra l’altro, sembra solo, solo per evitare il dissesto del comune di Mineo che secondo il sindaco non può farsi carico di 117 ospiti a cui pagare il canile. Questo mondo gira proprio al contrario! (SA)
PALERMO: QUELL'OPERA DA 110 MILIONI DI EURO ANCORA FERMA AL 20%: "L'ANELLO RIPARTE, TUTELATI TUTTI I LAVORATORI"
DA PALERMO TODAY - „Passi avanti per l'anello ferroviario. Sottoscritto a Roma tra Tecnis, la D'Agostino Angelo Antonio Costruzioni srl e le segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea il verbale di accordo per la vendita e il trasferimento di tutto il personale Tecnis alla D'Agostino Costruzioni. L'accordo è stato firmato oggi nella sede della Tecnis a Roma. Il via libera alla vendita è arrivato il 28 giugno scorso dal Mise. “ „Il verbale d'intesa deve passare adesso al vaglio dei lavoratori. Sarà sottoposto al voto nel corso di un'assemblea che si terrà martedì 16 luglio alle ore 13 alle 14. Il testo dell'accordo preliminare prevede per Palermo e la Sicilia il passaggio alla D'Agostino dell'anello ferroviario di Palermo, opera da 110 milioni di euro, ancora ferma al 20 per cento di realizzazione, ma anche i cantieri dove erano impegnate le società consortili come San Marco Scarl e Metro C Catania Scarl, che stanno realizzando l'ospedale di San Marco e la Metro Cibali, entrambi a Catania.“ (continua a leggere: https://www.palermotoday.it/cronaca/anello-ferroviario-cantieri-assunzione-lavoratori.html )
SIRACUSA, STASERA SI ALZA IL SIPARIO SULL’ORTIGIA FILM FESTIVAL: IN ARRIVO LA MADRINA ANNA FERZETTI
La kermesse si inaugura con Il flauto magico di Piazza Vittorio di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu alla presenza di Petra Magoni DA SIRACUSA NEWS - Si inaugura stasera, sabato 13 luglio, l’undicesima edizione di Ortigia Film Festival, il festival internazionale di cinema della città di Siracusa, creato da Lisa Romano con la direzione artistica di Lisa Romano e Paola Poli. Per il primo anno il Festival viene insignito della prestigiosa medaglia del presidente della Repubblica. Onorificenza al valore e al merito conferita dal Capo dello Stato a testimonianza del reale riconoscimento all’iniziativa per il rilevante interesse culturale della manifestazione. Stasera in Arena Minerva dalle 20.30 si inaugura la kermesse con Il flauto magico di Piazza Vittorio di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu, libero riadattamento della celebre opera mozartiana, alla presenza di Petra Magoni per la sezione collaterale “Cinema & Danza”. In arrivo anche la madrina di quest’anno Anna Ferzetti con i giurati della sezione Cortometraggi, l’attore Alberto Gimignani e il fotografo Fabio Lovino, che con una sua foto ha ispirato il manifesto di quest’anno. (continua a leggere: http://www.siracusanews.it/siracusa-stasera-si-alza-sipario-sullortigia-film-festival-arrivo-la-madrina-anna-ferzetti)
CARMEN, OTELLO, TRAVIATA E NON SOLO. TRAPANI, ECCO L'ESTATE DEL LUGLIO
DA TP24.IT - L'assessore comunale Rosalia D'Alì lo ha definito il "braccio operativo e creativo del nostro territorio". Ma la fama del Luglio musicale ormai ha varcato i confini del Trapanese, diventando una realtà nazionale ed internazionale. E anche quest'anno l'Ente non ha deluso le aspettative allestendo una stagione lirica - giunta alla 71' edizione - di grande spessore, con opere come la Carmen, l'Otello e la Traviata. Questa mattina, a Palazzo d'Alì, la presentazione del cartellone. La rassegna prenderà il via il 14 luglio, alle 21,30, al teatro open air Giuseppe Di Stefano con Carmen di Georges Bizet. L'opera sarà replicata il 16 luglio. Il 18 luglio, la stagione lirica si sposterà a Marsala. Nel parco archeologico di Lilibeo, alle 19, andrà in scena Carmina Burana. Il 19 luglio, a Trapani, alle 21, al chiostro di San Domenico, riflettori puntati sul quintetto d'archi dell'Accademia di Santa Cecilia. (continua a leggere: https://www.virgilio.it/italia/trapani/notizielocali/carmen_otello_traviata_e_non_solo_trapani_ecco_l_estate_del_luglio-59380555.html ) NOTA: Alcuni brani e le foto del portale sono prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla redazione che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.