Iniziamo la visita di Palermo, partendo intanto da un breve cenno storico. Palermo è una città costruita dai Fenici tra il VII ed il VI secolo A.C., che la chiamarono Zyz (leggi Sys) che significa fiore. Nel 254 A.C. la città viene conquistata dai romani che la fanno diventare il principale centro dell’Isola che per i romani era la “provincia Sicilia.
Nel 429, viene conquistata dai Vandali per poi passare sotto Bisanzio nel 536. Nell’831 viene conquistata dai Saraceni che la tennero per lungo tempo, fino a quanto i Normanni non la conquistarono restituendola alla cristianità. Sotto i Normanni divenne regno e venne amministrata da numerosi Re normanni guadagnandosi l’appellativo di “Prima Sedes, Corona Regi set Regni Caput”. Palermo rimase la capitale del Regno di Sicilia fino al 1816. Palermo fu anche la città che si ribellò ai francesi nel 1282, dando vita ai famosi “Vespri Siciliani”. Nel 1816 divenne la capitale del Regno delle Due Sicilie, titolo che conserva fino al 1817 quando i Borboni trasferirono la reggia a Napoli dove rimase fino al 1861 quando il Regno delle Due Sicilie venne incorporato al Regno d’Italia. Palermo è anche la sede del parlamento più antico d’Europa ed oggi continua ad ospitare il Parlamento Siciliano allocato nel “Palazzo dei Normanni” mentre la Presidenza ha la propria sede presso il “Palazzo Orleans”. Palermo che è sede di una importante sede universitaria, ospita anche parecchi monumenti dichiarati nel 2015 Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco mentre venne chiamata Capitale dei Giovani nel 2017 e Capitale della Cultura nel 2018. Fatto questo brevissimo escursus, dopo avere visitato i due maggiori teatri: il Politeama ed il Massimo, ci addentriamo nel vicoli del centro storico, iniziando dal quartiere spagnolo. Esso è ubicato di fronte al Foro Italico, alle spalle del Palazzo Butera che a sua volta si affaccia sulla omonima Via Butera. Il quartiere è anche sede del Palazzo Steri, del Palazzo Forcella de Seta, della famosa piazza della Kalsa, del Palazzo Abatellis ed altre abitazioni storiche. Parecchie anche le chiese che si possono incontrare nel quartiere, a cominciare dalla chiesa della Magione. Altri importanti palazzi si possono incontrare chiusi nello spazio compreso tra la Via Butera e la Via Roma, quali ad esempio il Palazzo oggi Museo Salinas, la Piazza San Domenico, l’antico mercato della “Vucceria” e tanti altri reperti che meritano di essere visitati. Superata la Via Roma, attraverso la Via Venezia dopo avere ammirato il Teatro Biondo, superiamo la via Maqueda e ci addentriamo nei vicoli dalla vecchia Palermo, fino a raggiungere piazza della Borsa per poi salire a Piazza Settangeli per restare ammirati ed abbagliati dalla bellezza della facciata della cattedrale che si affaccia su quest’ultima piazzetta. Una visione da sogno che sembra la riproduzione di una tela finemente ricamata ed arricchita da mosaici ed altri merletti. Giriamo su Via Delle scuole costeggiando il Convitto ed il palazzo della biblioteca regionale fino ad incrociare il corso Vittorio Emanuele, ricco di negozi, bar, rivendite di souvenir, librerie di libri usati e nuovi. A questo punto è d’obbligo visitare l’interno della Cattedrale, grande chiesa monumentale che si affaccia sul Corso Vittorio Emanuele, dove si può ammirare la facciata principale e l’ampio spazio recintato che delimita il piazzale antistante. La storia della cattedrale e molto lunga ed articolata. Essa non nasce certo come chiesa, ma all’origine nasce come torre di avvistamento costruita dai punici, che l’anno affiancata ad una cerchia muraria prospiciente il fiume Papireto che all’epoca comprendeva anche un porto-canale. In seguito, i romani vi costruirono una necropoli appoggiata alla muraglia, segno che cominciava ad essere considerato un luogo sacro. Quel luogo, Decio e Diocleziano, lo utilizzarono per sacrificare i cristiani catturati durante le persecuzioni. In Seguito, il luogo venne ristrutturato e ricostruito dal Bizantini secondo il loro credom ed il loro sistema architettonico. Da chiesa cristiana i poi ortodossa, diventa moschea araba dopo la conquista della Scilla ad opera dei Saraceni. Furono i Normanni, che quando si impossessarono della Sicilia restituirono la cattedrale alla religione cristiana, Ai Normanni succedono gli Aragonesi, quindi gli Asburgi fino ad arrivare ai borbonici. In tutti questi passaggi, ognuno ha lasciato un segno indelebile del proprio stile, per cui ne viene fuori un monumento religioso, dove si intrecciano stile diversi ad arricchire il tutto. Dal Normanno all’arabo, dal bizantino all’aragonese, la cattedrale è un luogo dove stile ed armonia architettonica si intersecano rendendo un unicum di rara bellezza. Le varie cappelle all’interno completano il quadro che vale la pena visitare. All’interno della cattedrale, trovano posto le tombe di principi e re che rappresentano altrettanti capitoli della storia di questa favolosa città. Palermo non è certo una visita che si può esaurire in un giorno ed in ogni caso, nel nostro tour virtuale, dedicheremo a questa città più di una puntata, per cui si fermiamo qui, per tornare nelle prossime puntate alla scoperta dei tesori che la città custodisce. (continua/9)
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