(SA) – Innanzi tutto chiedo scusa ai miei fedeli lettori, per non avere pubblicato la puntata di lunedì 18 febbraio. Purtroppo, ogni tanto per motivi di famiglia sono costretto ad allontanarmi da casa per cui mi riesce difficile scrivere stando fuori sede. Ripigliamo il nostro tour quindi, da dove eravamo arrivati l’ultima volta, ossia da Cefalù.

Cefalù è uno dei comuni incluso nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, oltre che essere una località inserita nel Parco delle Madonne. Il comune è incluso anche nel percorso arabo – normanno di Palermo. Il suo Duomo, pregevole esempio di architettura, assieme al alle cattedrali di Cefalù e Monreale, nel 29015 è stato dichiarato “Patrimonio dell’Umanità”. Le origine della città risalgono alla preistoria, come documentano due grotte ubicate nel promontorio dove sorge la città. La cinta muraria, ancora ben conservata, datata alla fine del V secolo a.C. testimonia stat a testimoniare il periodo preellenico. Diverse furono le dominazioni sopportate dalla cittadina, da quella siracusana a quella dei romani, da quella bizantina a quella araba a quella dei normanni. Di tutti questi passaggi storici, Cefalù conserva testimonianze e vestigia che raccontano la storia dell’importante centro turistico. Testimonianze di preggio sopno certamente la chiesa di San Giorgio, il chiostro del duomo, il lavatoio e l’Osterio Magno. Certamente assimilabile alla storia siciliana è quella di Cefalù. Dal 1752 in poi si insediano in città i consolati stranieri quali quelli di Francia, Danimarca, Paesi Bassi, Norveggia, Svezia. Durante i moti risorgimentali, a Cefalù venne fucilato Salvatore Sminuzza (14 marzo 1857). Nel 1861, dopo lo sbarco di Garibaldi Cefalù aderì al Regno d’Italia. Oggi, la città è meta di attrazione di grandi flussi turistici che nel periodo estivo riescono a triplicare la popolazione presente, riempiendo strade e piazze, alberghi e case famiglia di ogni genere. Una leggenda vuole che il duomo sia stato costruito da Ruggero II dopo essere scampato da una tempesta. Alla leggenda, fa da contraltare un’altra ipotesi che vuole che il duomo fosse un monumento di natura politico-militare, dato il carattere di fortezza che ad esso venne dato, in grado di contrastare assalti provenienti dal mare. Il paese, è popolato di chiese antiche ognuna delle quali ha la sua storia, che entra di peso nella storia locale, scandita da testimonianze e costruzioni, comprese quelle religiose. Di notevole interesse sono le costruzioni civili, a partire dall’Osterio Magno, grande palazzo fortificato che fu anche “Domus Reggia” di Rugegro II fino a quando il tutto passò nelle mani della famiglia dei conti Ventimiglia del Maro, che in seguito vennero insigniti anche del titolo di marchesi di Geraci e Principi di Castelbuono. Altre antiche costruzioni sono il Palazzo Atenasio Martino dei baroni di Rocca e Valdina, il Palazzo Legambi, Palazzo Maria, Palazzo Piratino e Palazzo Villelmi di Falesia. Altri resti storici da visitare sono sicuramente il Monte di Pietà, l’antico lavatoio medioevale ed il teatro comunale e naturalmente il santuario di Gibilmanna situato sull’altura del Pizzo Sant’Angelo a 795 metri s.l.m. In città, si trovano ancora oggi diverse corporazioni riconosciute, ognuna con la propria storia. Stiamo parlando delle corporazioni de “i mastri nichi” (mastri giovani); i ucciera (i macellai); i piscatura (i pescatori); i viddani (i contadini); i marinara di viliera (i marinaie dei velieri); i parrini (i sacerdoti); i galantuomini (gli aristocratici i benestanti); i mastri ranni ( i mastri anziani con maggiore esperienza). Tra le feste di maggior prestigio, a Cefalù si celebra la festa del Santissimo Salvatore dal 2 al 6 agosto che si conclude con il gioco de “l’antinna a mari” antico gioco che vede cimentarsi giovani e meno giovani nella scalata di un alto tronco in cima al quale sventola una bandiera. Il tronco, per rendere difficile la scalata è cosparso di grasso o di sapone. Altra manifestazione di folclore è rappresentato dalla “vecchia strina”, la befana di Cefalù, che la notte del 31 dicembre passa per le case portando doni o carbone ai bambini. Infine, di particolare interesse è l’ottava del Corpus Domini, che si festeggia da un giovedì all’altro di giugno e che dura appunto otto giorni. Durante le processioni, si alternano le varie corporazioni che seguono il Santo preceduti dal loro grande stendardo, che nel corso dell’anno viene custodito nella cattedrale. Tra le cose da visitare, di grande rilievo è il museo cittadino “Mandralisca”, dove sono esposte opere di pregio artistico che aumentano il richiamo della prestigiosa città balneare. Da Cefalù, ci spostiamo in direzione Palermo, attraverso la zona turistica di Campofelice di Roccella, punteggiata di alberghi e villaggi disseminati lungo la costa, passiamo per Termini Imprese e interrompiamo il nostro tour a Bagheria, da dove partiremo la settimana prossima alla volta di Palermo. (Salvatore Augello - continua/7)

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