SÌ AL RINNOVO DELLA CONCESSIONE DEMANIALE PER LA CAVA DI CARINI: SCONGIURATA LA CHIUSURA DI ITALCEMENTI

La giunta regionale, guidata dal presidente Nello Musumeci, ha dato il via libera al rinnovo della concessione demaniale ad uso industriale per la cava di Pian dell'Aia di Carini, che sarebbe scaduta il 23 marzo.

Lo rende noto Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di DiventeràBellissima: "Un provvedimento indispensabile, che consentirà di giungere pure alla proroga dell'autorizzazione all'estrazione, salvaguardando così un'importante realtà occupazionale". Il provvedimento avrà ricadute importanti sullo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine, acquisito dal 2016 dal colosso tedesco Heidelberg. L'azienda, infatti, aveva annunciato che in caso di mancato sblocco del piano delle concessioni della Regione per l'utilizzo della cava di Carini, attesa dal 2016, lo stabilimento sarebbe stato chiuso. E i 250 lavoratori dell'impianto, lo scorso 22 febbraio, si sono riuniti in assemblea proprio per chiedere il rinnovo della concessione fondamentale perchè nella cava si estrae il clinker, il componente minerale base per la produzione del cemento. "Le sterili polemiche - conclude Aricò - e i vergognosi ed offensivi attacchi personali li lasciamo ad altri, noi intanto continueremo a dare risposte concrete di buon governo". (da palermotoday.it)

CUOCHI D'ITALIA, HELIOS GNOFFO NON SI FERMA PIÙ: CALABRIA BATTUTA, SI VA IN FINALE

Helios Gnoffo non si ferma più. Il concorrente palermitano - che rappresenta la Sicilia a Cuochi d’Italia - ha conquistato la finale della popolare trasmissione di Tv8 condotta da Alessandro Borghese, in onda tutte le sere alle 19.40, battendo il calabrese Felice Cozzola. Tutto merito della caponata, il piatto preparato da Helios, che è adesso a un passo dal titolo di “Miglior Cuoco Regione d’Italia”. In palio c'è il premio di 10 mila euro in gettoni d’oro. Oggi alle ore 19.40, andrà in onda l’attesa finale su TV8. Gnoffo se la vedrà con l'ascolana Maria Elena Cicchi, che rappresenta le Marche. I due finalisti dovranno presentare alla giuria (composta dagli chef Gennaro Esposito e Cristiano Tomei) un menu regionale di due portate, che sappia valorizzare al meglio la tradizione e le materie prime del proprio territorio. La trasmissione è in streaming sul sito http://tv8.it/streaming.html. La replica sarà trasmessa il giorno 10 marzo alle 13.20. Gnoffo, 35 anni, ha iniziato la carriera cucinando a bordo di barche a vela e yatch in giro per il mondo. Poi nel 2014 ha deciso di mettersi in proprio aprendo un'attività tutta sua, l'Osteria Mercede di via Pignatelli Aragona, insieme alla compagna Stefania. (da palermotoday.it)

TRAPANI, LE ELEZIONI COMUNALI SONO IL 10 GIUGNO. MA IL 27 MAGGIO C'È IL REFERENDUM SU....

A Trapani per le elezioni si vota il 10 Giugno, ma il 27 Maggio c'è il referendum sull'indipendenza delle frazioni che vogliono creare il Comune di Misiliscemi. Il commissario straordinario del Comune di Trapani Francesco Messineo ha indetto, per il prossimo 27 maggio, il referendum consultivo per il nuovo Comune di Misiliscemi. Il progetto per la creazione del nuovo ente amministrativo è stato portato avanti da anni dall’associazione “Misiliscemi” e riguarda un terzo del territorio trapanese. Non è ufficiale ma poco ci manca invece la data delle elezioni amministrative: la Regione pensa al 10 Giugno. Con Trapani andranno al voto tanti altri Comuni della provincia di Trapani. Tornando al referendum su Misiliscemi, questo sarà il quesito: “Volete le contrade corrispondenti al territorio dell’ex contrade F0ntanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Salinagrande, Palma, e Pietretagliate del Comune di Trapani, siano elette in Comune autonomo con la denominazione di Comune Autonomo di Misiliscemi?”. Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 7,00 alle ore 22,00 del 27 maggio con successivo immeditato svolgimento delle operazioni di scrutinio. (da Tp24.it)

MANDORLARA 2018, IN SCENA I MIGLIORI PIATTI: VINCE IL RISTORANTE SALMORIGLIO

Si rinnova l’appuntamento con il buon gusto. Anche quest’anno si fa spazio la Mandorlara, l’evento gastronomico che ha visto come protagonisti i migliori ristornati dell’Agrigentino. In giuria, l’oste cuoco, Filippo La Mantia. Il palermitano ha assaggiato tutti i piatti dei ristoranti in gara. Quest’anno a vincere è stato il ristorante Salmoriglio. Secondo posto per l’Akropolis e terzo posto per Zamù. “Abbiamo avuto un enorme successo – ha detto l’organizzatore Salvatore Collura. Il concorso arriva trascinando con sé l’entusiasmo di queste giornate. Il livello qualitativo della ristorazione agrigentina è molto alta. Agrigento diventerà anche una meta gastronomica. Siamo ponti a programmare con fiducia le prossime edizioni”. (da agrigentonotizie.it)

TEATRO MARGHERITA, LUNEDÌ 12 MARZO: GIOVANNI GUARDIANO PORTA IN SCENA IL LATO RIDICOLO DEI MAFIOSI DEL MAXIPROCESSO

Parlare di mafia con ironia e anche comicità per svelare, attraverso un delicato gioco di specchi, il volto più mostruoso della criminalità organizzata che ha fatto delle teatralità un’arma, specie nelle aule dei tribunali. Giocando sul sottile filo che separa il vero dal falso, Giovanni Guardiano porta in scena lunedì 12 marzo al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta “I Cento pazzi” di cui è anche autore e regista. L’attore ragusano, recentemente rientrato nel cast de “Il Commissario Montalbano” nei panni del capo della scientifica Jacomuzzi, parte delle vicende del Maxiprocesso di Palermo, attingendo dai documenti video autentici, spesso in forma di stralci della durata di pochi minuti, pubblicati sul web, per mettere in evidenza come il vero tragico sconfini molte volte nel vero ridicolo, tanto da sembrare finzione, in un rimescolamento di piani e di ruoli che solo il gioco teatrale riesce a svelare. Vero-falso, vero-verosimile, vero-teatrale. Giovanni Guardiano utilizza la comicità per raggiungere facilmente il pubblico e spingerlo verso la più seria delle riflessioni. E così il Maxiprocesso lo si rilegge per quel che è, grottesco: un processo in cui i “padrini” si arrampicano sugli specchi, e gesticolano come fossero pupi di teatro, nascondendosi, nelle aule di tribunale, dietro maschere con le quali sperano di celare la loro vera natura. «Ho visto sul web le immagini del Maxiprocesso – spiega Guardiano – e ho visto quei padrini mafiosi che gesticolavano e si professavano innocenti. Citavano un destino e una ventura ingrata, questi capomafia, con lo sforzo enorme di sembrare diversi, credibili, bonari. Ma non ci riescono. Accesi rivoli incandescenti di minacce e cattiverie sbuffano in perenne conflitto tra il celare e l’essere». Sul palcoscenico Giovanni Guardiano diventa così un moderno cantastorie, ricordando al pubblico che bisogna sempre parlare di mafia, per dissacrare ciò che viene immotivatamente ritenuto sacro, facendo attenzione a non trasformare i criminali in eroi. E in quel luogo sacro che è il teatro, Guardiano riesce a fa cadere tutte le maschere degli improvvisati attori, mostrando il vero volto dei mafiosi alla sbarra per il Maxiprocesso. I CENTO PAZZI Di, con e regia Giovanni Guardiano http://www.lagazzettanissena.it