Il Senatore Claudio Micheloni, assieme ad altri 7 firmatari, ha depositato ieri in Senato un’interrogazione urgente indirizzata al Ministro degli Affari Esteri. L’oggetto dell’interrogazione si riferisce alle conseguenze prodotte dalla "Legge Organica che lascia allo Stato i beni e i servizi connessi alle attività primarie degli Idrocarburi" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale in Venezuela il 7 maggio 2009.

Tale legge ha causato l'immediata espropriazione di 76 imprese private che fornivano questo tipo di servizio, molte delle quali sono di proprietà di italo-venezuelani residenti in Venezuela. Nell'interrogazione, il Sen. Micheloni e i 7 cofirmatari, chiedono al Ministro degli Affari Esteri, quali iniziative intenda adottare al fine di garantire ai nostri connazionali un rapido risarcimento dei beni sequestrati, tenendo conto non solo del valore attuale degli stessi, ma anche dei sacrifici di tutti coloro che tanti anni fa hanno creduto nel Venezuela affrontando coraggiosamente molte difficoltà per fondare le aziende in questione; se non ritiene opportuno promuovere misure e iniziative al fine di difendere il lavoro degli italiani emigrati in Venezuela; ed infine, se non ritiene opportuno intervenire presso il Governo venezuelano per chiedere che venga rispettata la proprietà privata degli altri italo-venezuelani che si sono dedicati principalmente ad attività in proprio creando una fitta rete di piccole e medie imprese. L'interrogazione è stata cofirmata dai Senatori Finocchiaro, Zanda, Bertuzzi, Morri, Pegorer, Randazzo e Cabras. Roma, 27 maggio 2009

Interrogazione Urgente Ai sensi dell'art. 151 Regolamento Senato

MICHELONI. - Al Ministro degli Esteri . - Premesso che: in data 7 maggio del 2009, in Venezuela, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la “Legge Organica che lascia allo Stato i beni e servizi connessi alle attività primarie degli Idrocarburi”, che ha prodotto l'immediata espropriazione di 76 imprese private che fornivano questo tipo di servizi; molte di queste imprese erano di proprietà di italo-venezuelani stabilmente residenti nel paese; molti nostri connazionali hanno dedicato una vita a queste attività dando in ogni momento dimostrazione concreta di serietà e lealtà al Venezuela, paese in cui sono emigrati nel secondo dopoguerra si chiede di sapere: quali urgenti iniziative intenda adottare al fine di garantire a questi connazionali un rapido risarcimento dei beni sequestrati che tenga conto non soltanto del valore attuale degli stessi, con il deprezzamento che è conseguenza della crisi mondiale dell'economia, ma anche dei sacrifici di chi, tanti anni fa, ha creduto nel Venezuela e ha affrontato con coraggio molti sacrifici per fondare le aziende in questione; se non ritenga opportuno promuovere misure o iniziative per difendere il lavoro degli italiani che sono emigrati in Venezuela dopo la seconda Guerra Mondiale e ivi hanno fondato le loro imprese, superando crisi e momenti difficili anche a costo di grandi sacrifici, che hanno reinvestito i loro capitali in Venezuela e che da un giorno all’altro hanno perso tutto; se non ritengano opportu intervenire presso il Governo venezuelano per chiedere che venga rispettata la proprietà privata degli altri italo-venezuelani, che in quel paese si sono dedicati essenzialmente ad attività in proprio creando una fitta rete di piccole e medie imprese.