L’ON. PORTA CHIEDE UN INTERVENTO URGENTE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Con una lettera indirizzata all’Ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, l’On. Fabio Porta, Presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera dei deputati, sollecita nuovamente il Governo italiano a trovare una soluzione al problema della doppia imposizione fiscale delle pensioni italiane pagate nello Stato latinoamericano. Il deputato eletto nella Ripartizione America meridionale stigmatizza nella lettera che la convenzione contro le doppie imposizioni fiscali tra Italia e Brasile pur prevedendo come normativa di base la tassazione delle pensioni private (quelle dell'Inps) nel solo Paese di residenza, contempla eccezioni, in merito ai limiti di imponibile e alla natura (previdenziale o assistenziale) della pensione; eccezioni che consentono paradossalmente la tassazione concorrente o doppia tassazione, contravvenendo così al valore fondativo di tali strumenti giuridici internazionali. La convenzione infatti stabilisce all'articolo 18, comma 1, che l'ammontare delle pensioni che eccede nell'anno solare una somma pari a 5.000 dollari statunitensi è imponibile in entrambi gli Stati contraenti; molti pensionati italiani residenti in Brasile subiscono quindi su una parte delle loro pensioni un doppio prelievo fiscale che in teoria dovrebbe essere evitato con il metodo indicato dall'articolo 23 della convenzione relativo al credito di imposta. In realtà il doppio prelievo fiscale non è evitato perché il Brasile si rifiuta di concedere tale credito o deduzione fiscale invocando l'articolo 19, comma 4, della convenzione che indica – in palese contrasto con l'articolo 18 succitato e che il Brasile non riconosce – che le pensioni pagate nel quadro del sistema di sicurezza sociale italiano ad un pensionato residente in Brasile sono imponibili soltanto in Brasile e non anche in Italia. Porta ricorda all’Ambasciatore italiano che le diverse e contrastanti interpretazioni della convenzione hanno innescato un contenzioso tra i due Stati che dura sin dall'anno 2000. I tentativi di trovare una soluzione al problema da parte dei due Stati contraenti sono finora naufragati in un nulla di fatto. In risposta ad una interrogazione dell’On. Porta su questa materia, il Sottosegretario Mario Giro ha rilevato che da parte italiana è stato ripetutamente prospettato alla controparte brasiliana una possibile soluzione che risiederebbe in una modifica normativa relativa agli articoli 18 e 19 della convenzione vigente. In tal senso una bozza di disposizioni che potrebbero essere inserite in un Protocollo modificativo della vigente convenzione è stata presentata ufficialmente attraverso la Farnesina alle competenti autorità brasiliane. Purtroppo – lamenta Porta nella sua lettera - siamo oramai al termine della Legislatura e ai nostri connazionali non è stata ancora data una adeguata e risolutiva risposta mentre il dialogo avviato sembra essersi arenato in qualche secca politico-burocratica. In conclusione il deputato chiede all’Ambasciatore Bernardini se sia possibile verificare lo stato delle trattative in merito alla questione della doppia imposizione ma soprattutto i motivi per cui le competenti autorità brasiliane non hanno fatto seguire una risposta ufficiale alle proposte italiane magari suggerendo eventuali correzioni o una eventuale disponibilità alla revisione dell’accordo o indicando i motivi del loro rifiuto a ricercare una soluzione condivisa.