ROMA - Sono otto gli ordini del giorno approvati dall’assemblea plenaria del Cgie che si è conclusa oggi alla Farnesina. Tutti sono stati approvati all’unanimità. Il primo, presentato dal consigliere Mirko Doldazelli, riguarda i frontalieri e chiede di affrontare la questione fiscale tra Italia e Svizzera “nella sua complessità” tramite lo statuto del lavoro frontaliero che coinvolge solo in Italia 90mila lavoratori residenti nelle fasce di confine. Il secondo ordine del giorno è stato presentato da Silvana Mangione ed ha raccolto una esigenza condivisa e da più parti espressa durante i lavori della plenaria: la convocazione di una seconda assemblea a Roma, in particolare entro il mese di giugno, attivando l’amministrazione in modo da garantirne il finanziamento. La particolare situazione degli italiani (e con loro di altri cittadini europei) che hanno perso il lavoro in Belgio e che vengono per questo espulsi dal Paese, in barba alle leggi di libera circolazione europee, è stata sollevata nel terzo ordine del giorno da Eleonora Medda. Sulla questione peraltro anche la Commissione UE ha aperto una procedura di infrazione contro il Belgio. Le richieste di cittadinanza e la difesa di un “diritto negato” a tanti italodiscendenti è al centro dell’ordine del giorno presentato da Silvia Alcioni. Il problema è noto: ed i tagli alle strutture consolari non hanno fatto altro che peggiorare la situazione per cui ad oggi e non da oggi le attese per ottenere la cittadinanza durano anche dieci anni, come in Brasile. Con il conseguente risultato che in molti si affidano a costosi avvocati in Italia o persino a canali illegali per ottenere quello che dovrebbe essere un semplice diritto. Torna sulla questione anche il quinto ordine del giorno, presentato da Cesare Villone. Si parla infatti di “criticità nella erogazione dei servizi consolari” che arriva a trasformarsi in “estrema emergenza” in alcuni Paesi del Sud America. Eppure, come si sottolinea nell’odg, si potrebbe tornare alla “normalizzazione” se le percezioni consolari – 300 euro a pratica per la cittadinanza – venissero reinvestite sul territorio invece che arrivare a Roma. Denuncia “discriminazione pregiudizio” verso i pensionati italiani in Perù l’ordine del giorno presentato da Gianfranco Sangalli. E ciò, ha spiegato il consigliere, a causa da un lato dei problemi riscontrati durante la verifica dell’esistenza in vita e dall’altro per “inadempienza degli accordi sul pagamento delle pensioni” da parte della banca incaricata. Restiamo in Sud America. Stavolta in Venezuela, alle prese con una terribile crisi economica e sociale. Qui, come ha spiegato Nello Collevecchio presentando il suo ordine del giorno, è necessario che il governo italiano invii “al più presto” l’esperto antisequestro presso l’Ambasciata a Caracas, come pure è necessario il ripristino dei fondi per l’assistenza agli italiani indigenti. Infine vi sono 12 posti vacanti nei Consolati di Caracas e di Maracaibo. A Norberto Lombardi è stata affidata la presentazione dell’ultimo ordine del giorno con cui l’assemblea ha messo agli atti la propria contrarietà rispetto alla “persistente separazione” delle deleghe del Maeci per corsi di lingua, da un lato, e scuole e promozione culturale, dall’altro. Una separazione tra due diverse Direzioni generali, ha concluso Lombardi, che rischia di rendere meno incisiva l’immagine dell’Italia nel mondo. (r.aronica\aise)