TORONTO “Il governo federale è intenzionato a riformare il settore dell’immigrazione. E i cambiamenti - almeno nelle intenzioni di Justin Trudeau (foto accanto) - dovranno essere profondi e incisivi in numerose aree. È quanto

emerge con chiarezza dalla lettera di mandato inviata dallo stesso primo ministro liberale a John McCallum, ministro federale dell’Immigrazione, della Cittadinanza e dei Rifugiati. La missiva, nella quale sono contenute aspettative da parte del leader grit nei confronti del ministro insieme alle priorità che devono essere affrontate, conferma la volontà del nuovo esecutivo di voltare pagina rispetto ai nove anni di governo Harper. L’obiettivo dichiarato del primo ministro è quello di rimettere mano agli scompensi e alle contraddizioni di fondo create negli ultimi anni prima dall’ex ministro Jason Kenney e poi dal suo successore Chris Alexander”. È quanto scrive Francesco Veronesi sul “Corriere canadese”, quotidiano che dirige a Toronto.
“Si parte dalla express entry, il nuovo sistema introdotto dal precedente governo a gennaio, che fino a questo momento ha prodotto risultati disastrosi. I nuovi meccanismi attivati da Ottawa avrebbero dovuto garantire la distribuzione di almeno 260mila PR card per il 2015: per ora, a un mese e mezzo dalla fine dell’anno, gli inviti del ministero ai lavoratori stranieri sono fermi a poco più di 26mila. Troppo pochi - secondo il nuovo governo - per un Paese che ha un bisogno disperato di lavoratori stranieri in numerosi comparti della sua economia. Ecco allora che nella lettera di mandato Trudeau chiede a McCallum di rivedere il sistema a punti, trovare gli intoppi che rendono il sistema farraginoso e inefficiente.
Oltre a questo, il ministro deve trovare il modo di “dare punti addizionali per fornire maggiori opportunità per i richiedenti” che hanno dei parenti canadesi. Grande risalto viene dato ai ritardi delle procedure burocratiche che in questi anni hanno creato lunghissime liste d’attesa. McCallum dovrà “sviluppare un piano per ridurre i tempi necessari per le sponsorizzazioni, per la cittadinanza e per altri visti”. Il ministro è quindi invitato a ricalibrare i numeri relativi al “Piano sui Livelli Annuali Migratori del 2016”.
In modo esplicito, dovrà “presentare una proposta per raddoppiare il numero nelle entrate di genitori e nonni di immigrati per arrivare a 10mila all’anno”.
Il nuovo governo, inoltre, è intenzionato a intervenire sull’annoso problema delle PR Card per i coniugi. Il ministro presenterà “una proposta riguardo la residenza permanente per i nuovi coniugi che entrano in Canada”. Un problema questo che interessa decine di migliaia di persone e che non è stato risolto dalla precedente amministrazione. Come promesso durante la campagna elettorale - e questo è un punto presente nella piattaforma liberale che ha portato alla vittoria di Trudeau - il governo si oppone con forza alle modifi che approvate e introdotte dai conservatori lo scorso anno sulla possibilità da parte del ministro dell’Immigrazione di revocare la cittadinanza canadese a tutti coloro che sono in possesso di una seconda cittadinanza per determinati reati legati allo spionaggio, al terrorismo e all’alto tradimento. In questo caso la riforma dovrà essere scritta a quattro mani con il ministro della Pubblica Sicurezza. Il primo ministro, nella sua lettera di mandato, ha voluto sottolineare anche l’importanza di un ammorbidimento generale delle linee guida e dei regolamenti per gli ingressi in Canada. Il ministro - si legge - “dovrà guidare gli sforzi per facilitare l’ingresso temporaneo di viaggiatori a basso rischio”.
Tra i provvedimenti previsti, anche l’eliminazione del visto necessario ai turisti messicani per entrare in Canada: la norma, introdotta dai conservatori nel 2009, aveva provocato grandi tensioni diplomatiche con il Messico. Il primo ministro si aspetta anche un intervento deciso di McCallum sui balzelli che gravano sul mercato del lavoro relativi ai dipendenti o potenziali dipendenti stranieri.
Come primo passo Trudeau si aspetta “l’eliminazione della tassa di 1000 dollari per il Labour Market Impact Assessment (LMIA) per le badanti”. Da esplorare l’abbassamento o la completa eliminazione dell’imposta anche per le altre professioni. Il ministro infine dovrà affrontare con la massima urgenza il nodo relativo ai rifugiati siriani, che ovviamente in questa fase rappresenta la priorità principale per McCallum. Il ministro dovrà “guidare gli sforzi del governo per sistemare 25mila rifugiati dalla Siria nei prossimi mesi”. E questo, ovviamente, coordinando la sua azione politica con quella delle sin gole province, che dovranno distribuirsi le rispettive quote a seconda delle diverse capacità ricettive per i rifugiati.
In generale si tratta di una lunga serie di misure che indicano un cambiamento generale nella direzione di marcia che il governo ha deciso di prendere. Un taglio netto verso il passato recente, che ha portato l’immigrazione italiana in Canada ai minimi termini. Il primo ministro, infine, potrebbe fissare una serie di nuove priorità in questo fattore chiave anche durante il Discorso dal Trono di dicembre e in concomitanza con l’avvio dei lavori parlamentari tra poco più di due settimane”.
(corriere canadese - aise)  DI FRANCESCO VERONESI