Giovedì sera a Bologna, mentre al Palazzo dello sport, Salvini riuniva i leghisti della città e della Lombardia in una manifestazione elettorale in vista delle elezioni regionali dell’Emilia Romagna, la storica Piazza Maggiore,

dove in passato si sono svolte centinaia di manifestazioni della sinistra, si è riempita di migliaia di giovani e di bolognesi. A convocarli sono stati quattro giovani attraverso Facebook. La cosa ha sorpreso non solo il Salvini, non solo i giornali e i giornalisti che danno sempre per morta la sinistra, ma ha sorpreso anche il Pd. Oggi Mattia Feltri, nel suo quotidiano “Buongiorno” su La Stampa, commentando il fatto dice che quella piazza, riempita di migliaia di giovani, è una “piazza di sinistra ma voterà Pd turandosi il naso”. Indro Montanelli, al tempo di alcune elezioni, invitava gli elettori a votare DC turandosi il naso. Anche a Modena dovrebbe ripetersi un evento uguale. Io non so quali riflessioni e giudizi sulla vicenda abbiano svolto Zingaretti, Orlando e altri dirigenti del Pd. I quali, proprio in questi giorni, si trovano a Bologna e, se ho capito bene, per discutere proprio sull’avvenire del Pd. Ma la domanda inquietante che si pone a Zingaretti e compagni è la seguente: perché tanti giovani di sinistra non sono nel Pd anche se lo votano, forse, turandosi il naso? A questa domanda va data una risposta, sempre se si discute sull’avvenire del Pd. Oggi, in questo partito, non c’è più il centrista Renzi che era diventato una remora per chi ha una vocazione di sinistra. Ecco perché il Pd, oggi più di ieri, deve affrontare il tema di cui parliamo. Anche perché è in discussione il Pd com’è oggi e come potrebbe o dovrebbe essere domani. Si tratta di un tema che può anche accendere una salutare, ordinata e seria lotta politica in questo partito. Il fatto è da considerarsi non come una jattura ma come una possibilità per dirsi come uscire dall’incertezza in cui vive il Pd, soprattutto dopo la collaborazione con il M5S al governo e che alcuni esponenti del Pd vedono come una prospettiva di rapporto organico per il domani. L’incertezza ritengo sia dannosa se tutto è lasciato nell’essere e nel non essere. La chiarezza sulla prospettiva su cui operare, invece, è una delle condizioni fondamentali per la vita di un partito. Buon lavoro. (Emanuele Macaluso)