(SA) - Un tempo si avanzò da Napoli la possibilità di inviare alla Germania, pagandole il disturbo la monnezza della città partenopea, operazione che avrebbe avuto costi altissimi di trasporto oltre a quanto la Germania voleva in pagamento per ogni tonnellata di residuo urbano.

Oggi, da Messina arriva l’ipotesi di vendere la monnezza alla città di Oslo che da tempo ha sviluppato un sistema di smaltimento che attraverso inceneritori sicuri, trasforma la nettezza urbana in energia riuscendo a fornire energia a metà dei suoi uffici pubblici. A differenza della prima ipotesi, con questa seconda si riuscirebbe anche a guadagnarci qualche cosa. A questo punto ci porgiamo una domanda semplice: ma perché gli altri lo fanno e da noi non si può? Perché mai dovremmo cedere ad altri una risorsa che potremmo utilizzare in loco producendo energia a basso costo risparmiando sulla bolletta del petrolio comprato all’estero e diminuendo anche l’inquinamento sia dell’aria che dell’ambiente in genere? Da tempo si parla di inceneritori di termovalorizzatori che possono trasformare l’immondizia in una risorsa. Alla fine viene fuori che tutti li vogliono, ma a casa degli altri. Questa indecisione, questa difesa ad oltranza ed anomala del territorio e dell’ambiente, fino ad ora ha portato al risultato di favorire chi sull’immondizia specula mettendo davvero in pericolo la vita dei cittadini e l’ambiente, vedi la terra dei fuochi, ma vedi anche i recenti ripetuti incendi di depositi di compostaggio che pare siano tutti di origine dolosa. Trovo sia bene e doveroso difendere l’ambiente e principalmente la salute dei cittadini, ma per arrivare a questo traguardo non si può dire di no a tutto a priori, bisogna pretendere l’applicazione di tutti i mezzi che possono e debbono garantire trattamenti puliti affidati a macchinari e congegni sicuri che la tecnica e la ricerca hanno saputo mettere in campo. Non si capisce perché in altre città, anche in Italia, esistano impianti con emissioni quasi zero, ma si continua a non tenerne conto ed a sparare a zero contro strumenti ed impianti che potrebbero assicurare salubrità all’ambiente, posti di lavoro ai disoccupati, energia pulita a basso costo, risparmi sull’acquisto del petrolio che farebbero solo bene alla bilancia dei pagamenti. E’davvero il caso allora, di abbandonare strumentalizzazioni e posizioni errate e/o esagerate di difendere l’ambiente e reclamare l’utilizzo di impianti sicuri che esistono e che possono risolvere parecchi problemi, primi fra tutti quelli della salute e dell’ambiente. E’ ora di reclamare una giusta politica per l’ambiente, invogliando intanto i sindaci a spingere per la raccolta differenziata dei rifiuti ed a loro volta affinché loro si attivino per sensibilizzare la popolazione ad una ordinata raccolta differenziata, che oltre a risparmiare le discariche riducendo il pericolo di inquinamento, risparmierebbero anche sulla bolletta utilizzando come risorsa un settore che fino ad ora continua a dare troppi problemi. Salvatore Augello