L’UE due pesi e due misure: Prodotti Siciliani super controllati; Prodotti a basso costo dei Paesi extra UE non subiscono gli stessi controlli e provocano enormi danni alla Salute. (Fonte Ansa, Rai TG1) La notizia drammatica dell’intossicazione di oltre 11.200 bambini tedeschi causata dalle Fragole “cinesi” è trapelata sabato.

Il numero dei bambini colpiti è “enorme” e crea sconcerto oltre che una legittima preoccupazione. Ben 500 mense hanno servito fragole “dannose” a oltre 11.200 bambini inconsapevoli! La rabbia è tanta, solo a pensare che sulle tavole degli Europei possa arrivare, con il bene placido degli organismi di controllo alimentare e sanitario, cibo “pericoloso” proveniente dalla Cina e da altri Paesi Extra UE che non rispettano, durante la produzione, nessuna regola. Dallo sfruttamento dei lavoratori, privi di ogni forma di “tutela” all’uso di pesticidi e concimazioni chimiche i cui residui permangono nei frutti e mettono in serio pericolo la salute dei cittadini. Realtà come la Cina sono famose per la capacità di copiare e produrre in spregio a qualsiasi norma pur di vendere a un “prezzo” bassissimo i loro prodotti che, inevitabilmente, finiscono per essere molto competitivi sul mercato globale ma i cui rischi sono davvero inimmaginabili. Questa drammatica notizia ci porta a fare un’altra triste considerazione, ovvero, mentre i prodotti Italiani e, trattandosi di prodotti agroalimentare, quelli Siciliani subiscono controlli rigidissimi, specie sotto il profilo dei residui fito-sanitari e quindi della salubrità del prodotto, come è giusto che sia, quelli importati dagli Stati del Magreb, dalla Cina o dal Sud America non subiscono gli stessi controlli, facendo finire prodotto “velenoso” sulle nostre tavole. L’allarme “alimentare” va divulgato specie in questo momento di gravissima “crisi economica”, infatti i prodotti della terra di Sicilia hanno un costo maggiore, poiché maggiori sono i costi di produzione, ma nel rapporto qualità prezzo quello che la fa da padrona è la qualità sul prezzo, nei prodotti Extra UE, invece, il rapporto è assolutamente al contrario. Questo fa si che le merci siciliane restano fuori dal mercato tedesco ed europeo più in generale, proprio a causa dell’aggressiva concorrenza sleale che i Paesi Esteri fanno a discapito della sicurezza alimentare. In tempo di crisi, la problematica si fa ancor più grave; infatti, il consumatore acquista attratto dal prezzo più basso e non fa attenzione ai luoghi e ai modi di produzione, il consumatore è portato a pensare che se quelli merci sono arrivate sugli scaffali del supermercato sotto casa vorrà dire che sono “sani”, purtroppo non è così e i fatti lo dimostrano!!! Riteniamo si debba fare una pressante campagna di informazione che ponga l’accento sui rischi alimentari che si corrono tutte le volte che si acquista un prodotto Extra UE. Certo la rabbia è tanta: da un lato i Nostri produttori sono “costretti” a stare sul mercato dovendo sostenere spese di produzioni elevatissime e dall’altro si assiste all’ingresso di prodotto cinese o addirittura al taroccamento agroalimentare, sport preferito da importatori senza scrupoli che operano soprattutto nei Paesi del Nord Africa. Questo stato di cose, oltre che a mettere in serio pericolo la salute dei consumatori, espelle dal mercato le Nostre imprese agricole che non riescono a sostenere e a combattere questa terribile concorrenza sleale. Facciamo appello a Tutte le Istituzioni perché nelle sedi opportune si finanzi una seria “Campagna di Informazione Alimentare” che metta in guardia sui rischi alimentari che si corrono se si sceglie di consumare prodotto Extra UE. f.to Giacchi Angelo f.to Cirnigliaro Giovanni