Cerimonie a Palermo, c'è Fini Napolitano: si giunga a verità Monti: suoi ideali sempre vivi

Palermo, 19 luglio 2012 - Diciannove luglio 2012. Venti anni dalla sanguinosa, tremenda strage di via D'Amelio, dove persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e la sua scorta. Oggi a Palermo e in tutta Italia il ricordo divampa, con commemorazioni di diverso tipo.

FINI A PALERMO - Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini oggi sta partecipando,  in forma privata, alle cerimonie per il ventennale della strage. Lungo il tragitto dall’aeroporto alla città, Fini si è fermato brevemente a Capaci e ha sostato in raccoglimento alla stele che ricorda il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e i tre agenti della scorta lì uccisi nell’attentato mafioso. Fini si è poi recato al palazzo di giustizia, dove si tiene un dibattito dell’Associazione nazionale magistrati. A riceverlo all’ingresso, il presidente della sezione distrettuale dell’Anm, Nino Di Matteo, sostituto procuratore della Dda.

“E’ interesse di tutti gli italiani che sia fatta luce e chiarezza senza alcun tipo di reticenza”. Se ci siano state reticente, ha aggiunto Fini, “è quello che deve essere accertato dai magistrati, che stanno cercando di ricostruire se ci sono stati davvero depistaggi o zone d’ombra. E’ davvero interesse di tutti, non soltanto di coloro che vogliono onorare il ricordo di Borsellino e altri martiri. E’ interesse di tutti gli italiani che sia fatta luce e chiarezza senza alcun tipo di reticenza”.

Riepilogo del programma del presidente della Camera : alle ore 10.10, sosta sul luogo della strage del giudice Giovanni Falcone, della consorte Francesca Morvillo, e della sua scorta (Autostrada Punta Raisi Palermo, Capaci); alle ore 11.00, la partecipazione ad un convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati in ricordo di Paolo Borsellino, presso il Palazzo di Giustizia di Palermo; alle ore 16.59, un momento di raccoglimento in Via D’Amelio, luogo della strage; Infine, alle ore 19.00, la partecipazione, presso la Biblioteca comunale di Palermo, all’Orazione civile in ricordo di Paolo Borsellino, alla presenza delle Autorità  locali.

CANCELLIERI: NON SONO MORTI INVANO - Paolo Borsellino e Giovanni Falcone “non sono morti invano: in questi ultimi 20 anni sono state fatte grandi conquiste nella lotta alla mafia, ma non bisogna abbassare la guardia, ma dobbiamo continuare con fermezza ogni giorno”. Così ha affermato il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, nel corso del suo intervento a Radio Anch’io, in occasione del ventesimo anniversario della strage di via D’Amelio.

“Mi auguro - ha continuato Cancellieri - che i responsabili della strage vengano presi, il nostro impegno è a non mollare mai, bisogna prenderli a tutti i costi, è una battaglia che non si può perdere, ma va combattuta non solo dai magistrati e dalle forze dell’ordine, ma da tutti i cittadini”. Il ministro che ha detto di non aver conosciuto di persona Borsellino, ha aggiunto: “Ho parlato con persone che lo conoscevano e con i suoi familiari, era uno straordinario servitore dello Stato, credeva in quello che faceva, viveva per la sua famiglia ed il suo lavoro ed è terribile che non abbia potuto conoscere i suoi tre nipotini, ma sono sicura che da lassù li vede”.

RICORDO ALLA CAMERA - L’Aula della Camera ha ricordato il ventennale della strage di Via D’Amelio, in cui sono stati uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. A sollevare il tema è stato Andrea Orlando del Pd.

SCHIFANI - “A vent’anni da quel tragico 19 luglio 1992, ci è di conforto la consapevolezza di quanto di incisivo è stato compiuto nella lotta alla mafia sulla scia dell’azione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a cominciare dalla ribellione di parti sempre più importanti della società e dell’economia siciliana alle varie forme di ricatto e di oppressione del potere mafioso: dall’estorsione alla concorrenza sleale delle imprese colluse con la criminalita’”. Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, commemorando in aula il sacrificio di Paolo Borsellino nel ventennale dell’attentato di via D’Amelio.

“Rilevantissimi - ha sottolineato Schifani - sono i risultati sul piano dell’aggressione ai patrimoni di origine illecita, nella quale l’Italia vanta - anche per merito di quanto proseguito dal Parlamento e dal governo in questa legislatura - la legislazione forse più avanzata al mondo, la cui efficacia è dimostrata, da ultimo, dalle recenti, ingentissime confische compiute ai danni dei patrimoni mafiosi in tutta Italia. E’ anche questa consapevolezza, intrisa di gratitudine, a rinnovare ogni giorno l’inestinguibile ricordo di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina: il loro sacrificio e la loro testimonianza sta nell’aver immolato la vita nell’adempimento del proprio dovere, pur nella piena comprensione di quanto ciò sarebbe potuto costare in particolare ai loro cari”. “Proprio ad essi -ha proseguito la seconda carica dello Stato- desidero esprimere oggi i sentimenti unanimi di commossa vicinanza e affetto dell’Assemblea del Senato. Il nostro impegno è quello di proseguire nel cammino tracciato da questi autentici eroi, affinchè prevalgano sempre e sopra ogni cosa i valori dell’onesta’, della correttezza ed il rispetto dei principi che fondano la nostra democrazia, contro ogni forma di violenza, di sopruso, di sopraffazione della criminalità organizzata mafiosa. Seguire il loro esempio sarà il modo migliore per onorarne la memoria e per riuscire a realizzare un futuro di piena legalità da consegnare alle nuove generazioni”.

BERSANI - “A vent’anni dalla strage di via D’Amelio, l’Italia oggi ricorda Paolo Borsellino e gli agenti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Paolo Borsellino è, insieme a Giovanni Falcone, il simbolo della legalità e della difesa delle istituzioni democratiche fino al sacrificio più estremo. E’ l’esempio della lotta alla mafia, che ancora oggi dobbiamo rinnovare e anche rafforzare perché la criminalità organizzata non è stata sconfitta”. Lo afferma il segretario Pd, Pier Luigi Bersani.  “Vi sono stati - prosegue in una nota - risultati importanti, certo, e per questo dobbiamo ringraziare e sostenere la magistratura e le forze dell’ordine. Il rispetto delle regole e la civiltà nei rapporti sociali sono capisaldi della democrazia. Ma molto resta da fare. Per questo e’ importante che l’impegno di Borsellino sia ricordato e valorizzato”.

“Molti giovani - prosegue Bersani - hanno tratto dal suo esempio la forza per battersi contro le mafie. Alla politica spetta ora il compito di sostenerli, di non lasciarli soli, soprattutto se assumono incarichi di amministratori in prima linea, esposti spesso a minacce gravissime. Alla politica spetta il compito di garantire la convivenza, il rispetto delle regole giuridiche e di civilta’”. “In questa giornata, che non deve essere solo di ricordo, il Pd tutto - conclude - rivolge dunque un pensiero solidale ai familiari delle vittime e rinnova il proprio impegno per la legalita’ e la propria promessa di dare battaglia senza quartiere alla criminalita’ organizzata”.

NAPOLITANO - “Si sta lavorando, si deve lavorare senza sosta e senza remore per le rivelazione e sanzione di errori ed infamie che hanno inquinato la ricostruzione della strage di via D’Amelio”. E’ quanto scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato ai magistrati di Palermo per ricordare Paolo Borsellino. “Si deve giungere alla definizione dell’autentica verita’ su quell’orribile crimine - prosegue - che costo’ la vita a un grande magistrato protagonista con Falcone di svolte decidive per la lotta contro la mafia”.

MONTI - In occasione del 20esimo anniversario della strage di via d’Amelio il Presidente del Consiglio Mario Monti ha espresso ai familiari delle vittime i sentimenti di profonda e commossa partecipazione del governo italiano e suoi personali. "Lo Stato e i cittadini onesti non hanno dimenticato - e non dimenticheranno mai - chi ha sacrificato la vita per affermare legalità e giustizia contro la mafia. Gli ideali di Paolo Borsellino sono oggi più vivi e più diffusi che mai, soprattutto tra i giovani, grazie al suo insegnamento e al suo esempio’’ ha concluso Monti.

ORLANDO - La strage di venti anni fa in Via D’Amelio a Palermo “è stato uno dei momenti più bui della storia della Repubblica. Lì c`è stata una saldatura certa tra uomini dello Stato e della mafia” e “mai come in quel periodo la mafia aveva il volto dello Stato”. Lo ha affermato il Sindaco di Palermo Leolucaa Orlando, dichiarandosi convinto che “Paolo Borsellino è stato ucciso da un sistema di potere nel quale c`era anche la mafia”. “Non ho prove - ha detto Orlando a ‘Radio 24’- ma sono sicuro che quella trattativa tra Stato e mafia c`è stata e sono sicuro che Paolo Borsellino è stato ucciso perché si sarebbe opposto a quella trattativa. Spetta ai magistrati fare luce su questo”.Â