L’onda lunga degli “indignados” madrileni, dopo aver toccato Parigi, Roma e Atene sta per arrivare anche in Sicilia. Almeno, i presupposti pare ci siano tutti. Sulla scia del movimento spontaneo di protesta nato dai giovani spagnoli, si preannuncia nell’Isola l’estate calda delle “Forchette Rotte”. Ieri mattina alle caselle di posta di redazioni giornalistiche, politici, sindacati e professionisti

è arrivata una email che riportava in oggetto: “In Spagna gli indignados e in Sicilia arrivano le forchette rotte”. Sempre ieri – secondo quanto si legge nell’email – in diverse città dell’Isola sono state recapitate a mano alcune buste con una cartolina (la stessa in foto) ed una forchetta di plastica rotta. “Le buste anonime a Palermo - fanno sapere gli attivisti – sono state inviate al presidente della Regione, Raffaele Lombardo; ai gruppi politici all'Ars; al sindaco di Palermo e ai consiglieri comunali; al presidente della Provincia di Palermo; a Confindustria e ai sindacati; al rettore dell'ateneo palermitano e a diversi quotidiani e televisioni”. Le “forchette”, si lasciano andare ad uno sfogo che sa di vaga minaccia per gli scranni del potere: “I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno". Poi, viene fissato per il 25 giugno a Palermo, un appuntamento, in un luogo non precisato, per protestare contro i baby pensionati della Regione siciliana. “In Sicilia – denunciano gli attivisti - succede che i laureati con 110 e lode a 40 anni sono ancora disoccupati e alla Regione, grazie alla legge 104 in salsa siciliana, a 40 anni si è già superpensionati”. Per questo, i “forchettari” rivolgono un invito ai giovani siciliani: “Spedire una forchetta rotta a chi, invece di pensare al futuro delle giovani generazioni, se lo è mangiato”. Il sasso è stato lanciato, adesso il movimento dovrà lavorare per raccogliere idee e proposte per “ridare futuro a una nuova generazione e per cambiare la Sicilia davvero”, concludono nell’email. L’annuncio della protesta è arrivato puntuale anche su siti internet e social network, ormai protagonisti indiscussi di piccole e grandi rivoluzioni. La pagina su Facebook delle “Forchette Rotte”, sta raccogliendo, ora dopo ora, tanti consensi e richieste di “amicizia”. Inoltre, i moderatori hanno aperto una nota attraverso cui, per una “questione di trasparenza”, verranno pubblicate le risposte degli onorevoli siciliani a cui è stata spedita l’email di protesta. Il primo e finora l’unico dei 90 deputati a rispondere è stato – secondo quanto si legge su Facebook – Camillo Oddo: “Mai mangiato, in vita mia, con il futuro dei giovani, dei meno giovani e degli anziani - scrive l’esponente del Pd –. Anche io mi sono rotto perché lavoro per il futuro e vengo accomunato con chi Vi e ci ha rubato il futuro". In un altro post, si accenna, invece, ad una ragazza che sarebbe stata identificata dopo aver consegnato la busta con la forchetta rotta al presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello. “Capiamo i motivi di sicurezza, - scrivono i ‘forchettari’ - ma identificare la ragazza ci sembra esagerato. Tra l'altro la busta era aperta ed è stato mostrato il suo contenuto. Le forchette rotte spaventano!”. Se “spaventano” o no, è ancora un po’ troppo presto per dirlo. Tutto lascia presagire ad un grande movimento di protesta, come è stato per i “girotondini”, i “grillini”, il popolo viola e i ragazzi di Addipizzo, tanto per fare qualche esempio a noi vicino. Tutto dipenderà dalle proposte concrete che le “forchette” saranno capaci di metter sul tavolo dei nostri politici: capiremo presto se il loro pranzo sarà indigesto. (di Giulio Giallombardo – www.siciliainformazioni.it )