“Non occorre che venda un rene. Faremo tutte le dovute verifiche sulla sua storia, completate le quali interverremo con un contributo che permetta a Raimondi di riprendere la sua attività artigianale”.

E’ quanto ha detto il presidente della Regione Raffaele Lombardo a Mario Bennardo Raimondi, l’artigiano vittima di usura che stamani aveva lanciato un appello offrendo in vendita un rene per poter trovare il denaro necessario alla ripresa della sua attività chiusa dal 2003. L’incontro si è svolto a Palazzo d’Orleans. Raimondi, 48 anni, due figli, di cui uno disabile, chiuse la sua attività nel 2003 a causa dei debiti accumulati con gli usurai. Nel 2006, la disperazione per un debito che non si estingueva lo portò a denunciare i suoi aguzzini. Da allora, racconta di aver subito una lunga serie di minacce e intimidazioni, l’ultima delle quali a inizio gennaio. Oggi l’ultimo disperato appello. “Abbiamo ascoltato la storia di questo ceramista. Avuta la conferma del suo racconto utilizzeremo i fondi riservati per consentirgli di far ripartire la sua attività restituendogli la dignità di uomo e di artigiano che gli è dovuta”.