Con tre diversi decreti firmati oggi, l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo ha disposto l’attivazione delle procedure finalizzate alla stabilizzazione di 97 lavoratori precari non dirigenti in servizio nell’azienda ospedaliera Sant’Antonio Abate di Trapani, nell’azienda ospedaliero - universitaria Vittorio Emanuele di Catania e nell’Ausl 2 di Caltanissetta.

Complessivamente sono dunque 851, fino ad oggi, i precari stabilizzati negli ultimi mesi in applicazione di specifiche disposizioni normative. E’ prevista per i prossimi giorni la definizione di nuove procedure di stabilizzazione richieste da altre aziende sanitarie siciliane. “Sono provvedimenti – afferma l’assessore Russo - che parlano chiaro su come si sta muovendo l’assessorato nel rispetto delle regole e delle possibilità offerte dalla legge. La riorganizzazione del sistema sanitario, come ho più volte garantito, non intaccherà i livelli occupazionali. Altro che licenziamenti, noi stiamo assumendo ma lo facciamo nel rispetto delle regole, del reale fabbisogno e secondo una programmazione rigorosa. Nel giro di pochi mesi avremo portato a termine la stabilizzazione di circa 1000 precari, dando ai lavoratori quelle certezze necessarie per svolgere con serenità il proprio lavoro. Questi sono i fatti concreti che consegno all’opinione pubblica, fatti che mi sembrano ben più importanti rispetto alle pretestuose lamentele di chi ancora rilancia allarmi sociali sul taglio dei posti letto senza capire, o peggio ancora facendo finta di non capire, che la sanità siciliana è arrivata sull’orlo della bancarotta proprio per l’assenza di una valida programmazione a cui ha fatto da contraltare una politica sanitaria fatta di sprechi e disorganizzazione. Abbiamo pubblicato i numeri, molto chiari e dettagliati, che testimoniano le tante inappropriatezze che hanno reso carente il sistema e la conseguente necessità di cambiare radicalmente il modo di fare sanità: eppure continuo a registrare polemiche locali, sollevate in modo strumentale da chi vuole mantenere posizioni arroccate sul pregiudizio e si rifiuta di guardare in faccia la realtà, spesso dimenticando che i provvedimenti obbediscono agli obblighi imposti dalla legge regionale votata dal Parlamento e alle rigorose misure previste dal Piano di rientro che non ho firmato io ma a cui sto adempiendo con grande senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni”. In particolare al Sant’Antonio Abate viene autorizzata la copertura di un posto di tecnico di laboratorio biomedico; all’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele vengono autorizzati 45 posti di infermiere, uno di ostetrica, due di tecnico di laboratorio biomedico e 26 di ausiliari specializzati; all’Ausl 2 di Caltanissetta vengono autorizzate le stabilizzazioni di un fisioterapista, di due tecnici di laboratorio, di due ostetrici, di nove infermieri e di otto ausiliari specializzati. I provvedimenti che riguardano Trapani e Catania rappresentano integrazioni di provvedimenti di stabilizzazione, precedentemente autorizzati. I provvedimenti di stabilizzazione riguardano il personale precario già in servizio nelle aziende sanitarie e in possesso di determinati requisiti. La normativa prevede che l’attivazione delle procedure avvenga per la copertura del 50% dei posti disponibili in dotazione organica, al fine di garantire i principi costituzionali di un adeguato accesso dall’esterno tramite concorsi pubblici. Le aziende autorizzate dovranno farsi carico della copertura finanziaria, nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali che riguardano la spesa per il personale. (Guido Monastra)