Lentini a Cardinale: “Pranzo con Faraone, cena con Crocetta”

“Eh no, caro mio, non puoi andare a pranzo con Davide Faraone e a cena con Rosario Crocetta,

sei un maestro dei due forni, ma i tempi non sono più quelli di una volta, ed ora bisogna stare dietro le scelte che si fanno”. Il mittente è Totò Lentini, deputato regionale di Sicilia Futura, il destinatario Salvatore Cardinale, capo carismatico di Sicilia Futura, trattato come un coniuge fredigrafo. 

Bordata inaspettata, Cardinale deve esserci rimasto male, perché non è abituato a riceverne, specie da coloro che gli stanno accanto e dovrebbero fargli da scudo. Ma non può essersi sorpreso, Lentini è fumino, le onde emotive lo precedono e si fermano sul bagnasciuga prima che qualcuno si bagni. Quando c’è da menare le mani, in senso metaforico, non si tira indietro, tutt’altro. E’ il suo terreno preferito, sfodera la durlindana e come viene viene. Non fa conti in anticipo, su questo non ci piove, si affida all’intuizione, così è sempre il più lesto. Non si contano i duelli epici che ha combattuto, a cominciare dal più rumoroso, contro Raffaele Lombardo nella trascorsa legislatura. Quella volta si è rivoltò contro il suo capo politico “a mani nude”. Non vince e non perse.

Il tostissimo Totò Lentini ora si è impaiato davanti davanti come niente fosse l’ex ministro Totò Cardinale, perché aveva manifestato una certa insofferenza verso la voglia del sottosegretario di stringere i tempi della candidatura a Palazzo d’Orleans. Non ci ha pensato su due volte, perciò. A schierarsi seduta stante a favore di Faraone, con cui, peraltro, Cardinale ha avuto fino a qualche giorno fa uno splendido feeling.

“Le dichiarazioni rilasciate dal presidente onorario di Sicilia Futura, Onorevole Totò Cardinale, nel corso della Leopolda voluta in Sicilia dal sottosegretario Davide Faraone, mi inducono ad alcune riflessioni”, scrive Totò Lentini in una nota difusa nel pomeriggio di domenica. E’ un incipit sobrio, che però si rivela subito la marmitta di un vulcano, da dove vomitano ceneri e lapilli. “L’Onorevole Cardinale, rivolgendosi a Davide Faraone, definisce “inopportuno” lanciare il tema per la candidatura di un esponente di area renziana”, ricorda il deputato dissenziente. “Trovo ambigua e non condivisibile la dichiarazione dell’On.le Cardinale che continua a fare la politica dei due forni: va a pranzo con Faraone insieme ai suoi amici e la sera si siede a cena con Crocetta”.

A questo punto Lentini scodella audacemente le conseguenze politiche che i due forni protrebbero provocare. “La sua posizione più che andare nella direzione di garantire un buon risultato del PD sembra piuttosto orientata a garantirsi un galleggiamento politico qualunque sia la soluzione finale.” Lentini, dunque, si erge a difensore del PD e delle sue fortune, “scavalcando Cardinale proprio sul suo terreno, la lealtà, pur condizionata, ai dem. “Cardinale provveda piuttosto a far comprendere cosa intende fare con Sicilia Futura dal momento che non è ancora chiaro quale sia il programma e la linea politica di un movimento che io stesso ho contribuito a fondare ma che sembra brancolare nel buio.

“Io sono stato alla Leopolda – confessa Totò Lentini – ho assistito ai lavori della kermesse e ascoltato il sottosegretario Davide Faraone che non ha mai parlato di auto-candidatura. Faraone ha sottolineato il lavoro che in questo biennio ha portato avanti Renzi con il suo governo manifestando la volontà di trasferire l’impegno anche in Sicilia affinché avvenga un cambiamento radicale che prenda le distanze da tutti quei politici che in questi anni, pur di restare a galla, hanno cavalcato tutti i tipi di onde. Il pensiero politico di Faraone – per quello che ho colto, è quello di portare avanti un candidato che sia il risultato di un disegno politico nazionale ed europeo in grado di sostenere l’impatto forte con i cittadini siciliani che ad oggi non vedono e non colgono speranze,  coinvolgendo tutta l’area renziana. E su questo mi trovo a concordare”.

Il bersaglio grosso del deputato regionale, senza alcun dubbio, è il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, cui Cardinale avrebbe commesso l’errore di avvicinarsi troppo.

“Nessun problema interno a Sicilia Futura, perché le dichiarazioni di Lentini non significano granché. Sicilia Futura è ben più che vicina al Pd, non credo ci sia ancora bisogno di ripeterlo. Le testimonianze di totale condivisione del nostro progetto da parte di leader come Lotti, Guerini, Faraone lo testimoniano. Diverso è invece avere autonomia di pensiero che manca ad altri”. Così precisa Nicola D’Agostino, segretario di Sicilia Futura, attraverso una nota.

“Ribadiamo dunque – prosegue D’Agostino – che occorre essere di questi tempi molto prudenti nel rilasciare dichiarazioni e non lasciare intendere, neppure per sbaglio, che ci possa essere uno scollamento tra coalizione e governo regionale nel momento in cui si è partecipi della medesima attività politica. Solo questo voleva intendere il presidente Cardinale, ed invero gli ottimi rapporti con il Pd, e la sua area renziana, nessun dubbio lasciano sulla nostra voglia di contribuire ad un grande cambiamento della Sicilia. Dunque è sciocco dire che non si possa pranzare con Lotti e cenare con Crocetta. Soprattutto se chi lo dice non partecipa nè al pranzo e neppure alla cena”. (fonte: www.siciliainformazioni.it)