(sa) - Avrebbe compiuto 69 anni a febbraio la compianta Antonina Cascio, valida dirigente dell’USEF e strenua sostenitrice della comunità italiana e siciliana all’estero. Antonina, che aveva appena due anni quando al seguito della famiglia veniva strappata dalla sua rupestre Motta Calastra, piccolo centro in provincia di Messina e trasportata in Argentina ad affrontare l’ignoto, ad esplorare un mondo tutto nuovo completamente sconosciuto alla bambina che vi approda dopo la lunga traversata. Molte le difficoltà che ha dovuto affrontare nella nuova patria la giovane Antonina, molte le battaglie portate avanti con la tenacia e la costanza proprie della sua natura forte e risoluta. L’ultima battaglia, però l’ha vista perdente e dopo una breve quanto inutile resistenza anche se tenace, la portava a concludere la sua esperienza di vita, decretandone la prematura morte. Ora sono passati due anni da quella brutta giornata, ma il ricordo della donna, della dirigente, dell’amica, è ancora vivo in molti dei dirigenti dell’USEF sparsi per il mondo che la conobbero ed ebbero modo di apprezzare la sua intelligenza, il sua attaccamento all’associazione, il suo modo di lavorare, ma anche di scontrarsi quando era il caso. Diresse con la mente e con il cuore l’associazione TRINACRIA – USEF di Mendosa della quale era stata fondatrice, sapendo mobilitare attorno a se giovani e meno giovani, che a lei guardavano con fiducia. Si scontrò per sconfiggere posizioni acquisite di persone ed enti che ritenevano di essere intoccabili solo perché nati prima. Seppe farsi prestigioso spazio in mezzo alla comunità e sul territorio, stipulando importanti accordi di collaborazione, coinvolgendo diversi comuni e la stessa Provincia. Nella qualità di componente della Presidenza Generale dell’USEF e portavoce per l’America Latina, fu instancabile organizzatrice e non fece mai mancare il suo contributo organizzativo e di idee, alle varie manifestazioni che le singole associazioni organizzavano. Agevolò la crescita dell’USEF in America Latina e particolarmente in Argentina ed anche in Cile, collaborando con SIRECI – USEF. Donna di cultura cercò di diffondere quella siciliana a Mendosa, ma non fu il solo filone che cercò di sviluppare. Organizzò parecchie attività anche per fare conoscere e diffondere la cultura argentina, sponsorizzando attività che si tennero in Sicilia con il pianista Mazziotti, portando una mostra di Baroncelli che venne esposta a Palermo all’interno di un importante convegno organizzato dall’USEF e ricolto ai giovani. In mezzo a tanti impegni, non trascurò mai l’amore per la famiglia, per il figlio, come non trascurò di accudire i propri vecchi genitori quando ne avevano di bisogno. Questa e tanto altro era Antonina. La sua immatura scomparsa che noi abbiamo voluto ricordare a distanza di due anni a quanti la conobbero ed ebbero modo di apprezzare la sua bontà, la sua intelligenza, il suo modo di lavorare e di confrontarsi con le complicate tematiche dell’emigrazione, lascia un vuoto incolmabile non solo nell’USEF, ma anche nelle persone che ebbero la fortuna di conoscerla. Ciao Antonina, l’USEF ti saluta con immutato affetto.