IN MANETTE SEI PERSONE DELLA "STIDDA" E "COSA NOSTRA". NUOVI SVILUPPI NEI PROSSIMI GIORNI

Due, tre ore di intenso lavoro e prima dell´alba il blitz congiunto di Squadra mobile, Polizia e Carabinieri di Ragusa e di Vittoria era già concluso. Sono stati effettuati 6 fermi di polizia giudiziaria nei confronti di soggetti di grosso calibro della criminalità ipparina, considerati le nuove leve emergenti dei clan appartenenti a Cosa nostra e alla Stidda. Il reato contestato ai soggetti fermati dalle forze dell’ordine è associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni e anche 3 tentati omicidi nei confronti di Giovanni Antonuccio,36 anni, avvenuto il 12 maggio del 2008, Giuseppe Intanno,39 anni, avvenuto il 12 marzo del 2009, e di Giuseppe Doilo, 27 anni, avvenuto il 13 maggio scorso. Questi 3 sono finiti in carcere insieme a Vincenzo Latino, 39 anni, Giuseppe Corbino, 42 anni, Fabio Incardona, 28 anni. Secondo la ricostruzione fatta dal procuratore della Distrettuale antimafia di Catania, Fabio Scavone, i gruppi criminali avrebbero interrotto la "pax "malavitosa che durava dal 1998 e che sarebbe ripresa nel maggio 2008 con il tentato omicidio di Antonuccio. Gli altri due subiti da Intanno e Doilo s´inquadrebbero proprio nella recrudescenza criminale per il controllo del territorio soprattutto nel settore delle estorsioni. Alla conferenza stampa hanno partecipato, oltre a Scavone, anche il colonnello dei Carabinieri Nicodemo Macrì (padrone di casa), il questore Giuseppe Oddo, il capo della Mobile Francesco Marino, il capitano Giovanni Palatini, il dirigente del commissariato di Vittoria Alfonso Capraro e il tenente dell´Arma Carmine Gesualdo. Gli investigatori hanno ricostruito la mappa della nuova criminalità …… (fonte: corriere di Ragusa G.L.L.)

SCIOPERO ICOM? L´ATO ASSICURA PAGAMENTI IMMINENTI

 Il rituale è pronto a ripetersi, ma il presidente Gianni Vindigni è ottimista: «Non si arriverà allo sciopero»- afferma sicuro. I comuni ritardano a pagare l’Ato e la Icom, che gestisce la discarica di Pozzo Bollente a Vittoria, che serve gran parte del territorio ibleo, non retribuisce gli operai. Che hanno cominciato a riunirsi in assemblea fino a minacciare disagi. In serata il presidente dell’Ato Gianni Vindigni è portatore di buone notizie che riferirà al prossimo Consiglio di amministrazione dell’Ato. «Ho raggiunto un accordo con l’altra parte. Ho chiesto di pazientare qualche giorno perché i comuni stanno cominciando a pagare. Comiso, Santa Croce, Vittoria ha deliberato e cosi via gli altri». Vindigni stavolta non se la sente di addossare responsabilità verso i sindaci. «I comuni –dice- non hanno avuto ancora i trasferimenti dalla Regione, io credo che la protesta andrebbe girata in quella direzione per sollecitare Palermo a trasferire i finanziamenti ai comuni». Solo Ragusa è un comunque un comune virtuoso, puntuale nei pagamenti mensili alla ditta Igm ambiente. Un comune della grandezza di Vittoria, ad esempio, deve versare mensilmente circa 110 mila euro all´Ato. Poiché non paga nessuno, l’Ato non gira i soldi alla Icom. Fino a questo momento la situazione appare sotto controllo(fonte: corriere di Ragusa G.L.L.)

«STAI ZITTO O SUBIRAI DANNI»: ARRESTATO GIOVANNI CIRMI

Nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giovanni Cirmi, 28 anni, ritenuto responsabile di due furti aggravati ai danni di un commerciante vittoriese. Il giovane, già in contrada Pendente per reati precedenti, s’è visto notificare un’ordinanza di carcerazione firmata dal giudice Vincenzo Ignaccolo su richiesta del procuratore capo Carmelo Petralia. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Polizia, Cirmi avrebbe rubato al solito commerciante un marsupio con 4 mila euro la prima volta e con 700 euro la seconda volta nel giro di poco tempo. In questa seconda circostanza, la vittima avrebbe rincorso il presunto ladro, che riusciva a liberarsi della refurtiva di 700 euro prima d’essere raggiunto dalla vittima. Cirmi ammetteva il furto dei 4 mila euro e minacciava la vittima di tacere, altrimenti la sua azienda avrebbe potuto subire qualche danno. Anziché tacere, il commerciante è andato a raccontare tutto in commissariato. Gli inquirenti, ricevuta la denuncia, hanno chiesto e ottenuto un nuovo ordine d’arresto nel giro di poco tempo da parte della Procura e dal giudice per le indagini preliminari Ignaccolo. (fonte: corriere di Ragusa)