Cannella, Cannizzo e Garofalo: «In Sicilia le analisi costano di più. Sulla sanità non si faccia demagogia» «Accorpare gli ospedali di Vittoria e Comiso, eliminare gli sprechi e razionalizzare le efficienze». E’ il contenuto della mozione sulla sanità che 3 consiglieri comunali hanno presentato al presidente del Consiglio Luigi D’Amato. Giuseppe Cannella di Rifondazione –Bellaciao, Giuseppe Cannizzo, indipendente di centrosinistra e Mariella Garofalo di Sinistra democratica, affrontano l’atavica questione della sanità ipparina e siciliana mettendola a raffronto con i costi sanitari del resto d’Italia «La sanità in Sicilia- scrivono nella mozione presentata al presidente Luigi D’Amato- in pochi anni ha prodotto uno sforamento di 650 milioni di euro». E presentano dati che per i siciliani sono un’ulteriore umiliazione rispetto al resto d’Italia. Fare le analisi di colesterolo, urine ed emocrocomo in Sicilia costa al paziente molto di più. Per quanto riguarda la sanità locale, i 3 consiglieri, che sono anche medici e competenti in materia sanitaria, affermano che per risolvere i problemi della salute non bisogna fare demagogia. «Al di là della facile e scontata demagogia- scrivono- si può ragionevolmente pensare che ai cittadini interessa poco se per avere risposte adeguate debbano andare a ricoverarsi presso l’ospedale di Comiso o di Vittoria». E immaginano «un presidio ospedaliero che abbia tutti i requisiti per garantire la diagnosi e la terapia delle urgenze-emergenze sanitarie 24 su 24 ore e per 365 giorni (operatività continuativa di tutti i servizi e di tutte le specialità ); un presidio ospedaliero per il trattamento di tutte le patologie non acute che non richiedono pertanto la presenza sanitaria né quella dei servizi sanitari h24); riabilitazione multidisciplinare (cardiologia, pneumologica, neurologica, ortopedica) con servizi dedicati h6 o h12; lungodegenza a prevalente carico assistenziale infermieristico e tecnico (pazienti affetti da patologie croniche e terminali); attività specialistica ambulatoriale». (fonte corriere di Ragusa G.L.L..)