I PROVERBI: - Accàtta e vinni quannu si priàtu e fatti zitu quannu si anningàtu.Compra e vendi quando ne sei richiesto e fidanzati quando sei desiderato. -          A li poviri e a li sbinturati cci chiovi 'nta lu culu macari assittati. i poveri e agli sventurati piove nel culo anche da seduti.-          A liggi è uguali pi tutti ma cu av'i picciuli si nni futti.La legge è uguale per tutti ma chi ha i soldi se ne fotte-          A scuzzaria 'mmenzu a via, u so immu 'nsu talia.La tartaruga [che cammina] in mezzo alla strada, la sua gobba non vede.  IL PERSONAGGIO: LU CANTASTORIELU CANTASTORIE:         Siamo di fronte ad un personaggio composito, poeta e musicista nello stesso tempo, che componeva le proprie liriche attingendo spesso a fatti di cronaca. Vedi ad esempio la celebre storia de “La Barunissa di Carini”. Non di rado, il cantastorie attingeva anche a liriche famose di poeti come Ignazio Buttitta, che in ogni caso riferivano su gravi fatti di cronaca, come ad esempio “la storia di Turiddu Carnevale”, storia di morte di un sindacalista ucciso dalla mafia. Amore e morte si intrecciavano nelle storie portate in giro da cantastorie, che con la sua inseparabile  chitarra ed il suo cartellone spesso dipinto dallo stesso cantastorie, girava per le piazze dei paesi siciliani portando ai cittadini che lo attorniavano  curiosi, la loro fatica dalla quale traevano i loro mezzi di sostentamento. Si, perché alla fine della storia, o chiedevano in giro un contributo al pubblico che aveva ascoltato, o vendevano la storia riportata su carta, oppure quando e nata la cassetta registrata, vendevano la cassetta da portare a casa o dopo ancora il CD.                                               Al cantastorie si deve  il fatto che parecchie storie siano arrivate fino a noi o che canti di protesta, d’amore, d’odio, facenti parte del più genuino folclore siciliano siano arrivati fino a noi  a corredo del bagaglio culturale di ognuno di noi.