Draghi ha ricordato che il vertice Ue del 23 e 24 giugno si occuperà degli sviluppi della guerra in Ucraina e del sostegno europeo a Kiev, delle ricadute umanitarie, alimentari, energetiche del conflitto, degli aiuti a famiglie e imprese Via libera dell'Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza

sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo All'indomani della scissione di Luigi Di Maio dal M5S e dopo avere incassato ieri il via libera del Senato, Mario Draghi ottiene il voto favorevole anche dai deputati sulla risoluzione di maggioranza sugli aiuti all'Ucraina che lo impegnerà al Consiglio europeo di domani e dopodomani a Bruxelles. Il documento passa con 410 voti favorevoli, 29 contrari e 34 astenuti. L'aula della Camera ha anche approvato con 47 voti a favore 22 contrari e 388 astensioni la risoluzione presentata da Fdi sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in vista della riunione del Consiglio europeo, risoluzione sulla quale il governo si era rimesso all'aula. Mario Draghi, nella sua replica, ringrazia il Parlamento, con qualche distinguo ma in maniera unitaria "per il sostegno fondamentale" rispetto a delle decisioni "molto difficili" e incassa l'appoggio dell'Italia alla resistenza ucraina contro l'invasione russa, compreso l'invio di armi e l'applicazione delle sanzioni. "L'unità è fondamentale", dice, "in questi momenti, quando il Paese è sia pure indirettamente coinvolto in una guerra, le decisioni che si devono prendere sono molto complesse anche a livello personale, sono decisioni profonde, che hanno risvolti anche morali profondi e complicati. Per cui avere il vostro sostegno nel prendere queste decisioni è fondamentale per me". A cominciare dalle sanzioni inflitte a Mosca ma che hanno delle ricadute pesanti anche sui cittadini italiani e dall'invio delle armi a Kiev, tema su cui si è consumato lo strappo all'interno del Movimento Cinque Stelle. "C'è una fondamentale differenza tra due punti di vista - dice Draghi - in base al primo punto di vista, che è quello mio sostanzialmente, l'Ucraina si deve difendere. Le sanzioni, l'invio di armi servono a questo. L'altro punto di vista è diverso: 'L'Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo fare le sanzioni e non dobbiamo mandare le armi. La Russia è troppo forte, perché combatterla? Lasciamola entrare, lasciamo che l'Ucraina si sottometta, dopotutto cosa vogliono questi'", continua. E riguardo alla "tragedia umanitaria derivante dalla crisi alimentare che sta per abbattersi su coloro che sono i più poveri" la "colpa è delle sanzioni o dell'Europa? No, la colpa è della Russia che ha dichiarato guerra all'Ucraina", aggiunge. Agli interventi di alcuni deputati che insistono nella richiesta al governo di cercare una via diplomatica al conflitto, Draghi replica secco: "L'Italia e io cerchiamo questa pace, l'abbiamo cercata sin dall'inizio. Ma per mettersi seduti e cominciare a delineare un piano di pace" bisogna essere in due. E invece c'è "una parte che oggi sta continuando a cercare una guerra, cerca posizioni di vantaggio e dice che solo quando saranno state stabilizzate in Ucraina si potrà parlare di pace. L'altra parte, l'Ucraina, dice 'prima ve ne dovete andare poi cominciamo a parlare’, sono due posizioni inconciliabili", conclude. RAI news Mario Draghi 22/06/22 Il discorso di Draghi Il premier Maro Draghi, nelle comunicazioni alla Camera prima del Consiglio Europeo, ha ripercorso in sostanza il discorso fatto ieri pomeriggio al Senato. Il premier ha ricordato che il vertice Ue del 23 e 24 giugno si occuperà degli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev, delle ricadute umanitarie, alimentari, energetiche e securitarie del conflitto, degli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi, delle prospettive di allargamento dell’Ue e del seguito della Conferenza sul futuro dell’Europa. Il premier ha ripercorso questi mesi di conflitto. “Ci avviciniamo al quarto mese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio. Mosca continua ad aggredire militarmente città ucraine nel tentativo di espandere il controllo sul territorio e rafforzare la propria posizione -ha aggiunto -. I combattimenti a Severodoneck, nella regione di Luhansk, sono particolarmente feroci. Il bombardamento russo di Kharkiv, la seconda città più popolosa dell’Ucraina, aggrava il già terribile bilancio di morti e feriti. Al 20 giugno sono 4.569 civili morti, 5.691 quelli feriti secondo le nazioni unite. Ma il numero è certamente molto più alto”. “Continuano a emergere nuove atrocità commesse ai danni dei civili da parte dell’esercito russo. Le responsabilità saranno accertate e i crimini di guerra saranno puniti. Anche il numero delle persone in fuga dal conflitto continua ad aumentare. Soltanto in Italia sono oltre 135 mila i cittadini ucraini arrivati dall’inizio dell’invasione”, ha proseguito il presidente del Consiglio. Sull’Ucraina Draghi ha ribadito che “la strategia dell’Italia in accordo con l’Ue e con gli Alleati del G7 si muove su due fronti: sosteniamo l’Ucraina e imponiamo sanzioni alla Russia perché Mosca cessi le ostilità e accetti di sedersi davvero al tavolo dei negoziati”. “Il Governo italiano, insieme ai partner dell’Ue e del G7, intende continuare a sostenere l’Ucraina così come questo Parlamento ci ha dato mandato di fare”, ha aggiunto. Il premier ha anche ripetuto che l’Italia sostiene l’ingresso di Kiev nella Ue e ha aggiunto che le sanzioni nei confronti della Russia “funzionano”, ma “i nostri canali di dialogo rimangono aperti. Non smetteremo di sostenere la diplomazia e cercare la pace, una pace nei termini che sceglierà l’Ucraina”. “L’Italia continuerà a lavorare con l’Unione europea e i nostri partner del G7 per sostenere l’Ucraina, ricercare la pace, superare questa crisi. Questo è il mandato che il governo ha ricevuto dal Parlamento, da voi. Questa è la guida per la nostra azione”, ha detto Draghi. Poi il premier ha aggiunto: “Per frenare l’aumento generale dei prezzi e tutelare il potere d’acquisto dei cittadini, è essenziale agire anche sulla fonte del problema e contenere i rincari di gas ed energia, e sottolineo ‘anche’, perché i campi di intervento sono vari e non si limitano a questo e ce ne saranno anche altri”. (FONTE: RAI news https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwi55L_pxMT4AhWGDuwKHW9yDrYQFnoECBQQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.rainews.it%2Farticoli%2F2022%2F06%2Fdraghi-parla-alla-camera-sosterremo-kiev-come-da-mandato-del-parlamento-6dabe049-da4c-4cfb-8e16-1f0a51c59027.html&usg=AOvVaw16Tpda1ovYXcScHaJMEHrE )